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Sento il cellulare squillare e lo prendo dalla borsa per poi rispondere.
"Dimmi tutto Melissa."
"In realtà sono papà... sapevo che non mi avresti risposto se ti avrei chiamato io."
"Quando mai non ti ho risposto?"
"Mhh... forse tutte le 350 volte che ti ho chiamato ieri?"
"Ero stanca, avevo sonno e fame. Appana sono arrivata in hotel mi sono messa a letto."
"Ti piace Parigi?"
"In realtà non ho visto niente di questa città, solo un museo e un teatro. Ora sto andando non so dove, ma se ci perdiamo picchio Samamtha."
"Salutamela."
"Sai che onore essere salutati da te..."
"Ti ho chiamata per sapere come stavi, ma osservando la tua ironia, penso tu sia apposto."
"Se non vuoi sentire la mia ironia allora non chiamarmi." dico attaccando la chiamata.
"Chi era?" chiede Sam.
"Papà..."
"Capisco... i miei non hanno ancora chiamato... ti sta richiamando." dice indicando lo schermo illuminato.
Quando sto per rifiutare la chiamata vedo il nome di Harry scritto sul display.
"Pronto? Ti sei già svegliato?"
"Sì, in realtà mi sono appena svegliato e ho letto il tuo messaggio. Sai, non ci credo che quello non è il tuo ragazzo..."
"Tu non dovresti sapere più di me la mia vita? Non stai facendo bene il tuo lavoro."
"Mi scusi signorina... non succederà più, le prometto che inizierò a stalkerarla in un modo molto più approfondito la prossima volta."
"Ecco, bravo."
"Che stai facendo di bello?"
"Sto andando chissà dove... io volevo solo rimanere in hotel e dormire."
"Non ti piace questo fusorario eh?"
"Proprio per niente! Dovevo rimanere a casa."
"A litigare con tuo padre?"
"No, a entrare di nascosto nel tuo teatro e a suonare il pianoforte."
"Continuerai a entrare di nascosto nel mio teatro anche se hai a casa un pianoforte?"
"Come fai a saperlo?"
"Faccio solo il mio lavoro..." dice ridendo.
"Ah già, mi scusi signor stalker..."
"Continua a prendermi in giro... Quanto ci stai a Parigi?"
"Due settimane..."
"Dovresti essere felice. Chi non vorrebbe 2 settimane a Parigi?"
"Io... stavo molto bene a New York. Quando ero piccola sognavo di venire qui con mia madre e andare insieme a Disneyland. Mi sento in colpa ad essere qui senza di lei."
"Hey, non devi sentirti in colpa. Tu non hai fatto niente di male. Dovresti goderti questa vacanza come se fossi con tua madre. Probabilmente lei vorrebbe questo per te."
"Grazie Harry..."
"Di niente. Adesso divertiti con i tuoi amici e non pensare a niente. Ci sentiamo più tardi."
Attacco la chiamata e sorrido mentre metto il cellulare nella borsa.
"Ti ha chiamata il fidanzato?" chiede Celine.
"No, non sono fidanzata. Era solo un amico."
"Lo sai vero che piaci a Luke? Ti guarda sempre e sorride."
"Forse sembra a te. Lui è uno dei ragazzi più popolari della scuola, può avere qualsiasi ragazza voglia."
"Magari vuole te..."
"Non penso proprio Celine. Puoi dirmi dove stiamo andando?"
"Un pub, volevano andare lì i tuoi amici..."
"In un pub? Io me ne torno in hotel." dico a voce alta per farmi sentire anche dagli altri.
"Dai Faith, ci divertiremo!" dice Samantha.
"Sam, sai che non mi piacciono quei posti! Voi andate pure, io me ne torno in hotel. Ci vediamo per cena."
"Ti accompagno..." si offre Luke.
"Tranquillo, vai a divertirti. Me la caverò da sola."
"Voglio accompagnarti e se non vuoi che ti accompagni allora ti seguo."
"Luke, stai insieme ai tuoi amici. So come raggiungere l'hotel. Tu invece non sai come arrivare al pub da solo."
"Ragazzi, sarà per la prossima volta. Ci vediamo a cena." dice prendendomi la mano per trascinarmi via.
Riesco a urlare un 'ciao ragazzi' prima di girare l'angolo.
"Luke, non c'é bisogno che tu mi accompagni, davvero..."
"Lo sai che parli troppo?" chiede continuando a tenermi la mano intrecciata alla sua.
"Ti ho detto che me la cavavo da sola..."
"Basta parlare Faith, non vorrei doverti zittire io..."
"Zittirmi? Come?"
"Un'altra parola e lo scoprirai."
Decido di chiudere la bocca e lui sorride vittorioso. Camminiamo tranquillamente tra la marea di persone che sorridono. A Parigi le persone sono piu tranquille... nessuno va di fretta. Hanno tempo per sorridere alla gente...
"Ti va un gelato?"
Annuisco ed entriamo in una gelateria italiana.
"Tu vai a sederti li, io prendo i gelati e arrivo."
"Non possiamo stare fuori? Il tempo e molto bello."
"Va bene allora."
"Ti aspetto fuori."
Esco fuori da quella gelateria e mi siedo su un muretto li vicino. Guardo il sole e dopo poco chiudo gli occhio godendomi quel bellissimo tempo di Parigi. Il sole viene coperto e apro gli occhi trovandomi Luke davanti con due coni di gelato.
"Ecco a lei signorina Peters."
"Grazie mille signorino Hemmings."
"Vuoi sul serio tornare in hotel?"
"Sono stanca... ho dormito poco stanotte..."
"Troppi pensieri?" chiede mangiando il suo gelato.
"Già..."
"Va bene allora, ti accompagno e poi vado anche io a dormire."
"Potevi rimanere con i tuoi amici."
"Preferisco passare del tempo con te..."
"Luke, non devi stare con me. Hai i tuoi amici e non voglio rovinare anche a te la gita. Dovete fare finta che io non ci sia..."
Per zittirmi appoggia le sue labbra sulle mie e rimango sorpresa.
"Ecco come volevo zittirti... Sai di frutti di bosco." continua lui sorridendo.
Cerco di ricambiare, ma probabilmente sembra più una smorfia che un sorriso...
Finiamo di mangiare il gelato e torniamo in hotel senza dire una parola.
"Ci vediamo dopo. Buonanotte." dice quando arriviamo davanti la mia camera.
"Grazie per il gelato e per avermi accompagnata."
"Di niente. È stato un piacere passare del tempo con te. Adesso vai a riposare."
"A dopo."
Chiudo la porta alle mie spalle e mi butto sul letto.
Perché mi ha baciata? Perché mi teneva per mano?
Troppi perché e nessuna risposta...

Stalker? [H.S.] || IN REVISIONE Where stories live. Discover now