Chapter Seventy-Nine

129 6 0
                                    

Sento la testa sbattermi fortemente, impreco mentalmente ed apro gli occhi. Che ore sono? La mia stanza è completamente buia.

Mi alzo pigramente e controllo l'ora sullo schermo del mio telefono. Merda, sono le 3 di mattina.

Allungo la mia mano verso il comodino ed accendo la lampadina, illuminando un pò la stanza.

E' come se il sonno fosse sparito dal mio corpo, rimpiazzato invece da un grandissimo senso di tristezza.

Cosa cavolo mi prende?

Il mio cervello non connette con il mio corpo, sembra che il cuore faccia ciò che vuole come la mia mente ed il mio corpo.

Come se fossero uno suddiviso dall'altro, autonomi ed indipendenti.

Mi alzo in piedi dirigendomi verso la scrivania e prendendo la mia borsa, controllando se ci sono le chiavi dentro.

Cosa sto facendo?

Infilo il telefono in borsa, vado verso la porta e la apro, uscendo dalla mia stanza.

Ormai ci ho rinunciato, che senso ha combattere se poi non riesco a fermare la parte pazza di me? Si, sono pazza.

Prendo le mie Converse bordeaux alte e le indosso, per poi aprire lentamente la porta di casa ed uscire.

Sblocco la portiera della mia auto, salendo dentro e mettendo in moto.

Esco dal vialetto di casa mia e mi inoltro in strada, in mezzo alle vie notturne di Bradford.

Non so nemmeno il perchè, ma dopo un paio di minuti sono ferma davanti all'appartamento di Niall e Harry.

Spengo il motore, estraggo la chiave ed esco dall'auto. Blocco i comando ed inizio ad avviarmi verso il portone principale.

E' vuoto, ovviamente. Cosa pretendo? Sono le 3:30 di mattina.

Inizio ad incamminarmi verso l'appartamento 9, e quando arrivo davanti alla porta, alzo la mano e busso.

Staranno dormendo, penso. E allora cosa cazzo ci faccio qui?

Batto la mia mano sulla porta di legno un altra volta e ripetutamente, fino a quando sento dei passi dietro ad essa, poi il suono del chiavistello aprirsi.

La maniglia si abbassa e la porta si apre, facendomi scorgere un Niall assonnato che si stropiccia gli occhi.

Mi focalizza per bene cercando di capire chi sono, e quando se ne rende conto spalanca gli occhi sorpreso.

"Sofy? Cosa.." Si ferma dal finire la sua frase, squadrandomi da capo a piedi.

"Fuori ci sono 2° gradi e tu esci in canottiera? Dio, stai bene?" Mi prende per un braccio e mi porta dentro in casa. La sua mano calda è in contrasto con la pelle ghiacciata del mio braccio.

Mi porta dritto in camera sua e appena ci mettiamo piede, le sue braccia mi attirano al suo petto e mi stringono forte in un abbraccio.

Scoppio a piangere, perchè finalmente dopo tanto tempo mi sento un pò meglio, piango perchè voglio sfogarmi, liberare la mia mente da tutti i pensieri negativi, da tutti i fatti accaduti in queste due settimane.

"Andrà tutto bene tesoro, non preoccuparti." Mi accarezza la schiena ed i brividi mi percorrono il corpo.

Quale demente esce di casa alle 3 di mattina in canottiera, in pieno inverno poi? Io, ovvio.

"Forza, andiamo a dormire, okay?" Mi dice dolcemente. Annuisco e mi infilo nel suo letto caldo.

Poco dopo mi raggiunge anche lui, sdraiandosi accanto a me e facendomi appoggiare la testa sul suo petto. Mi lascia un ultimo bacio sulla fronte, prima di sussurrarmi un "Buonanotte, piccola."

𝕀 𝕟𝕖𝕖𝕕 𝕪𝕠𝕦𝕣  𝕝𝕠𝕧𝕖Where stories live. Discover now