Chapter Thirtythree

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New York è fantastica, la gente che ci abita è fantastica.

Ormai siamo a metà di Agosto, ormai sono quasi due mesi che sono qui, e se potessi vivrei qui, insomma, è tutto perfetto.

Ho costretto papà ed Adrianne ad andare un pò in vacanza e dopo parecchio tempo ce l'ho fatta, gli ho convinti, soprattutto papà che era riluttante riguardo il fatto di lasciarmi qui 'sola'.

Infine sono andati in California per due settimane.

Ho casa libera da una settimana, ma l'unica cosa che ho fatto è stato ingozzarmi di gelato con Harry, Niall e Tiffany.

Non sono una da feste a casa quando i genitori sono via, ma sto di più per disparte a farmi gli affari miei, e devo dire che è molto meglio.

Sono già sveglia da parecchio tempo, è quasi mezzogiorno, Harry ancora dorme.

Si, ho paura a stare da sola in casa e lui si è offerto di stare a dormire da me per 'salvarmi' e 'proteggermi' in caso di bisogno, certo, buona scusa.

Mi alzo dal letto e vado in bagno, mi faccio una doccia veloce, mi vesto e mi sistemo prima di uscire.

Harry ancora dorme, è solo Dio sa cosa, i capelli sparpagliati sul cuscino, il lenzuolo buttato in un angolo del letto, mentre lui stringe forte l'altro cuscino, il suo petto nudo si alza ed abbassa lentamente, i suoi tatuaggi sono ben evidenti, è la perfezione in persona.

Mi incammino giù in cucina, iniziando a preparare qualcosa da mangiare per noi due, e proprio quando sto per finire sento dei passi dietro di me ed un braccio avvolgermi la vita.

"Buongiorno amore." Sussurra, mordicchiandomi il lobo.

"Buongiorno." Sorrido girandomi in modo da non dargli più le spalle e lo bacio.

"Dormito bene?" Mi chiede.

"Si." Mi libero dalla sua presa tornando alla pasta che ho nella pentola. "Tu?"

"Con te affianco, benissimo." Sorrido a quell'affermazione sentendo le farfalle nello stomaco alzarsi e spiccare il volo.

"Sei troppo perfetto per me, sai?" Lo informo.

"Dici? Secondo me è il contrario." Afferma.

"Shh, non è vero." Ribatto.

Mi fa girare di scatto e mi bacia con foga, mi prende poi per i fianchi facendomi sedere sul piano della cucina continuando a baciarmi, le sue mani mi accarezzano la pelle nuda delle gambe, e amo quando lo fa.

"Fermati." Dico staccandomi dal bacio sorridendo.

"No, voglio baciarti." Si lamenta avvicinandosi di nuovo, ma lo sorpasso scendendo dal piano della cucina e tornando alla pentola, spegnendo.

"Pranzo, è l'una passata." Indico l'orologio.

"Sei una stronza." Dice apparecchiando e ridendo.

"Lo so perfettamente e me ne vanto." Ribatto anche io ridendo e servendo la pasta nei piatti.

Dopo pranzo ci sistemiamo sul divano a guardare Never back down - mai arrendersi, che poi più che guardare il film, abbiamo fatto tutt'altro.

Harry mi fa così tante coccole e mi sussurra così tante cose dolci che ho pensato solo lui.

"Non trovo un università decente che mi piaccia qui a New York, o sono tutte rigide, o sono tutte difficili, oppure sono brutte." Sbotta ad un certo punto, continuando ad accarezzarmi la schiena.

"Stai scherzando? New York è piena di università, l'America è piena di università stupende, tipo la Stanford, la New York University, oppure la Columbia, o Harvard, dai Harvard è magnifica." Alzo lo sguardo verso di lui.

𝕀 𝕟𝕖𝕖𝕕 𝕪𝕠𝕦𝕣  𝕝𝕠𝕧𝕖Where stories live. Discover now