Chapter Sixty-Five

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Infilo il telefono nella mia borsa assieme al stretto necessario, prendo le chiavi della mia macchina ed esco dalla mia stanza.

Scendo giù al piano inferiore, trovando papà ed Adrianne insieme davanti alla porta di casa, dietro di loro le valigie.

E' martedì pomeriggio e loro stanno per partire.

"Hai chiuso tutto?" Mi chiede papà.

"Si, penso che mamma sarà già tornata da lavoro quando io tornerò a casa." Dico prendendo le chiavi di casa. "Andiamo?" Domando, aprendo la porta.

Loro annuiscono ed escono di casa.

Chiudo a chiave, per poi sbloccare la mia auto e caricare i loro bagagli nel cofano.

Infine salgo sul posto del guidatore, mio padre mi raggiunge nel sedile del passeggero ed Adrianne si siede nei sedili anteriori.

Odio i saluti, odio il fatto che mio padre se ne andrà, odio tutta questa distanza.

Niall accompagnerà Tiffany, così potrò salutarla già li.

So che è difficile anche per loro, in questi quattro giorni sono stata con Tiffany poco tempo, ma mi sta bene, Niall aveva bisogno di lei.

Papà ed Adrianne continuano a parlare mentre io guido, sferzando tra una corsia all'altra dell'autostrada, diretta a Londra.

Non gli ascolto, sono avvolta tra i miei pensieri e sono concentrata sulla strada.

Zayn ha parlato a sua madre del fatto della partenza, lei ha detto che non ci sono problemi.

Resteranno solo un giorno dopo la nostra partenza quindi non credo che ci sia rimasta male.

Magari penserà che voglio rubargli il suo tempo con suo figlio. Bello.

Mi sento triste, non ho la minima idea del perchè, ieri andava tutto bene, oggi non sono andata a scuola e non ci metterò piede fino a giovedì prossimo.

Non mi preoccupa il fatto di saltare nove giorni di scuola, sono anche parecchio avanti rispetto alla mia classe dato che a volte mi metto a ripassare le cose in più, è l'ultimo anno e devo davvero dare il meglio di me stessa.

Ho chiesto a Jade di tenermi Aiscia fino a stasera.

E' una gattina adorabile, si è ambientata subito e adesso non fa altro che correre, giocare e farsi coccolare tutto il tempo, oltre che a dormire.

Questa mattina ho fatto una passeggiata con Louis.

Mi ha fatto piacere parlare con lui, è un ragazzo molto socievole anche se non sempre abbiamo modo di vederci o parlarci.

Questa mattina mi sono svegliata a pezzi, avevo i muscoli tesi e mi faceva male la testa.

Sentivo un nodo allo stomaco e volevo solo vomitare.

Dio, odio quando mi si avvicina il ciclo.

Mi sento malinconica, vorrei piangere, piangere per davvero.

Vorrei urlare, mandare a puttane tutti i problemi, i casini e merdate varie che mi circondano, vorrei avere una semplice vita normale.

"Ehi, che succede?" Mio padre mi distoglie dai miei pensieri e sento una sua mano posarsi sulla mia guancia ed asciugarmi una lacrima.

"Niente papà, solo mi mancherai." Sorrido falsamente e riporto lo sguardo sulla strada.

Ho un orribile presentimento.

Qualcosa di orrendo sta arrivando e non sono sicura di poterlo superare.

Me lo sento, il vero casino sta arrivando, manca poco.

𝕀 𝕟𝕖𝕖𝕕 𝕪𝕠𝕦𝕣  𝕝𝕠𝕧𝕖Where stories live. Discover now