Chapter Seven

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Apro frettolosamente la porta del bagno, mi precipito sulla toilette, ed inizio a mandare fuori tutto ciò che ho ingerito.

Sento una presenza dietro di me, capisco subito che è Zayn, anche perchè siamo gli unici in casa.

Una mano si poggia sulla mia schiena, mentre l'altra sulla mia fronte, sostenendomi la testa mentre vomito. Voglio eliminare il suo tocco dal mio corpo ma non ce la faccio, sto troppo male.

Il cranio mi sta scoppiando, il mio stomaco non è in subbuglio e il mio corpo ha deciso di non avere più le forze per alzarmi.

Quando mando fuori tutto, sono quasi sfinita. Mi gira tantissimo la testa, mi fa male lo stomaco, mi sento uno schifo.

Mi appoggio al muro del bagno cercando di riprendere fiato, Zayn mi fa alzare lentamente, e mi conduce fino al lavandino.

Fino ad ora nessuna parola.

Accende l'acqua del rubinetto ed inizia a bagnarmi lentamente la fronte.

Sposto la sua mano dal mio viso, mi sciacquo la bocca e mi lavo il viso. Non voglio che mi tocchi.

Mi asciugo dall'acqua, ed esco fuori dalla porta, lasciandolo solo in bagno. Non ho bisogno di lui.

Tra di noi non c'è nessuna conversazione, esiste solo un silenzio tombale, si sentono solo i nostri respiri ed i nostri passi, nell'aria che ci circonda.

Prendo la mia borsa e cerco di scendere giù dalle scale. Lui non mi segue, sta sullo stipite della porta ad osservarmi, a cercare di capirmi, ma ad un tratto mi blocco, al primo gradino, quando la testa comincia a girarmi ancora di più, facendomi perdere le forze.

"S-Sofy?" Sento Zayn chiamarmi.

No riesco più a reggermi in piedi, sono esausta, e senza rendermene conto, cedo perdendo i sensi.

Riesco a malapena a sentire Zayn prendermi da dietro per non farmi cadere, poi subentro definitivamente in uno stato di incoscienza totale.

ZAYN'S POINT OF VIEW

Esco dal bagno e la vedo lì, sulle scale, mentre se ne sta andando.

Noto che barcolla un attimo, non riesce più a tenersi in piedi, sta svenendo. La chiamo, ma non risponde.

Senza pensarci due volte corro e mi precipito da lei.

Per mia fortuna riesco a prenderla prima che cada a terra.

La porto in camera mia, e la poso delicatamente sul letto. Sembra un angelo, era un angelo, finchè non l'ho trasformata nella persona che è ora. Una ragazza insensibile agli occhi della gente, ma fragile all'interno.

Sono stato un idiota, come ho fatto a farmela scappare dalle mani? Certo che sono un completo idiota, peccato che me ne sono reso conto troppo tardi.

Non posso negarlo, mi manca da morire, mi mancano i suoi baci, le sue carezze, i suoi "ti amo".

L'ho solo usata per un anno e quando lei non mi bastava, ne cercavo altre, la tradivo. Ora che mi sono reso conto di essere innamorato di lei, è troppo tardi, lei ormai mi odia.

Sono un totale disastro.

Apro il mio armadio e tiro fuori una maglietta e un paio di pantaloncini. Vado verso di lei, e gli sfilo la sua maglia assieme ai pantaloni. Non può dormire in jeans.

La guardo, è bellissima, senza rendermene conto mi avvicino lentamente a lei e gli lascio un dolce bacio sulle labbra, non ho resistito.

Gli metto i miei pantaloncini e la mia maglietta, cercando di non svegliarla.

La copro, gli lascio un ultimo bacio sulla fronte, prendo un cuscino, un lenzuolo e scendo giù, a sistemarmi sul divano per dormire.

SOFY'S POINT OF VIEW

Apro lentamente gli occhi, vengo svegliata da un dolce odore di croissant al cioccolato.

Mi guardo intorno, la stanza non è la mia, ma dove sono?

Mi alzo di colpo dal letto, vedo che i vestiti che indosso non sono miei, ma la maglia è di... Oh mio Dio, è di Zayn.

Mi scaravento giù per le scale, ma forse avrei preferito e dovuto andare molto più piano, siccome mi gira ancora la testa.

Non ricordo niente di ieri sera, cosa è successo? Oddio, ho un brutto presentimento.

Apro la porta della cucina ed intravedo Zayn impegnato a preparare la colazione.

Lo guardo, e mi avvicino lentamente a lui.

"Z-zayn?" Lo chiamo con un sussurro, quasi balbettando.

Lo vedo saltare sul posto, era avvolto nei suoi pensieri, e non si è accorto di me. Credo di averlo spaventato prendendolo alla sprovvista.

"S-sofy, già in piedi?" Balbetta nervoso.

"Perchè indosso i tuoi vestiti? Cosa è successo ieri?" Domando immediatamente volendo sapere tutto ciò che è successo.

"Ti eri leggermente ubriacata e ho dovuto riportarti a casa e accudirti." Dice sottolineando le parole 'leggermente' e 'accudirti'.

"Non sono un cane, non devi accudirmi." Dico nervosamente con un pizzico di rabbia, roteando gli occhi al cielo.

Zayn ride e riprende a cucinare. Io mi chiedo, ma perchè se la ride?

"Dai, siediti su una sedia che facciamo colazione." Dice prendendo i piatti dal ripiano della cucina e posandoli sul tavolo.

Mi siedo su uno sgabello intorno alla penisola, lui si siede di fronte a me e mi porge un bicchiere di succo d'arancia assieme al mio piatto di pancake.

"Mangia che ieri hai perso molte forze, devi recuperare tutto." Dice sorridendo con voce rallegrante.

Non rispondo. Prendo un croissant al cioccolato e lo addento. Zayn comincia a ridere.

"Ma perchè ridi? Ridi sempre." Dico sbuffando. Lui continua a ridere. "Non devi ridere di me." Dico ancora.

"Sei così carina con il cioccolato sulla punta del naso, sembri un cucciolo." Dice sorridendo.

"Divertente." Rispondo sarcasticamente. "Che spiritoso." Cerco di nascondere il sorriso che si sta creando sulle mie labbra.

Prende anche lui un cornetto alla crema mangiandolo. Incomincio a ridere, non me lo aspettavo da parte mia, ma è così carino.

"Perchè ridi?" Domanda a sua volta.

"Beh, perchè il tuo naso sta mangiando la crema." Dico continuando a ridere.

"Divertente." Mi imita. "Non sei spiritosa." Dice ancora sorridendo. Quel suo sorriso così perfetto da farti perdere il respiro.

Ma che cosa sto facendo? Non posso tornare ad amarlo, io lo odio, o forse è quello che voglio far credere a tutti, e a me stessa.

Mi alzo subito, salgo le scale ed entro in bagno. Mi cambio in nemmeno cinque minuti, prendo la borsa e scendo giù.

"Dove vai?"

"Vado a casa." Rispondo freddamente, per poi chiudere la porta alle mie spalle, una volta che sono uscita dal suo appartamento.

Noto la tristezza nei suoi occhi, ma perchè è triste per colpa mia? Non deve funzionare così. Però sono stata abbastanza stronza, e mi dispiace, tanto.

Cammino a passo svelto, guardo l'ora sul mio telefono, sono le 11: 30.

Arrivo a casa e prima di aprire la porta ed entrare sento la paura impossessarsi di me. Ero ubriaca e non potevo farci niente, ma forse ieri sera l'avevo fatta davvero grossa.


Nota autrice:

Buona lettura, babies!

Faty xx

𝕀 𝕟𝕖𝕖𝕕 𝕪𝕠𝕦𝕣  𝕝𝕠𝕧𝕖Where stories live. Discover now