Libro 2: 11) Scuse

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« Quel vigilante è un membro del nostro gruppo? »

Domandò senza parole il giovane Martin. Lui e Karim si stavano prendendo un caffè prima di andare a cantare a messa e quest'ultimo aveva confessato all'amico la verità che aveva scoperto qualche giorno prima. Nei giorni successivi a quella scoperta, Karim non fu per niente tranquillo. Il solo pensiero che un soggetto attira guai come Soul potesse stare nel loro coro, era qualcosa che non lo faceva dormire la notte, soprattutto dopo che Phoenix gli aveva confessato che dei criminali lo stavano cercando per stroncargli le gambe. Karim non l'avrebbe mai perdonato se fosse successo qualcosa di grave anche ad un solo membro del suo gruppo a causa di quel pagliaccio che si divertiva la notte a fare l'eroe.

« Si... Non posso dirti da chi l'ho saputo, ma è una certezza. Ed in più è anche nei guai. »

Karim raccontò all'amico tutto ciò che Phoenix gli aveva riferito due giorni prima, tralasciando, ovviamente, la vera identità di quello che Martin chiamava Fabio. Gli raccontò delle condizioni di colui che alla serata di Halloween cercò di uccidere sia Karim che Machi e di come i suoi compagni siano intenzionati a vendicarsi, dato che hanno classificato Soul Silver come unico responsabile della sua permanenza in ospedale.

« Stento ancora a crederci... »

Confessò il giovane studente di ingegneria che ancora non credeva possibile una storia del genere. Ma, ora, nella sua testa c'era un solo interrogativo: Chi, tra i componenti del coro, era Soul Silver?

« Hai già in mente chi possa essere? »

Domandò a Karim con aria perplessa.

« Forse... Ci sono undici ragazzi nel coro e possiamo eliminare dalla lista dei sospetti almeno la metà di loro. Tu, Donato, Francesco ed Emanuel eravate insieme quando l'avete visto in piazza dei Consoli. Ed elimino anche Giovanni dalla lista. »

Rispose a bassa voce, girando nervosamente lo zucchero nel caffè. Era nervoso e ciò non riusciva a nasconderlo.

« Perché anche Giovanni? »

Chiese non capendo l'esclusione.

« Lo conosco da anni ed avrei riconosciuto la sua voce in qualunque circostanza. Non può essere lui. In più è troppo alto. »

Karim si ricordò che Soul Silver non era altissimo. Poteva dire quasi con sicurezza che era alto almeno quanto Donato e meno di Karim stesso.

« Quindi... Rimangono Tonio, Dustan, Gerardo, Sandro ed Andrea. »

Il giovane studente della Sapienza si stupì del fatto che non avesse inserito anche il suo "amico" dell'università: il "simpatico" Fabio.

« Fabio non lo metti tra di loro? »

Chiese aspettando la reazione dell'amico.

« No... Mi ha detto che non gli è piaciuto molto l'ambiente, quindi non dovrebbe tornare. Tra l'altro non so quanto potesse piacergli stare nel coro. Non lo vedo molto portato per il canto. »

Disse dispiaciuto. A quanto pare, Phoenix aveva lasciato il coro prima del previsto. Forse perché era stato minacciato da Karim o forse per altri motivi oscuri al giovane. Era un tipo abbastanza imprevedibile.

« Ma da quanto conosci Fabio? »

« Quasi tre anni credo... Abbiamo iniziato i corsi insieme e stiamo nello stesso gruppo di studio. »

La risposta di Martin confuse ancora di più Karim. Come poteva, Phoenix, avere il tempo per studiare all'università, badare a Valeria e cercare altri ragazzi dotati come lui o Soul? Aveva tante potenzialità nascoste, tra cui quello di trovare il tempo per fare tutto.

« Ti vedo agitato. »

Martin notò l'agitazione di Karim dal fatto che non riusciva a tenere ferma la tazzina del caffè. La mano tremava ed i suoi occhi erano rossi, segno di chi mancato riposo.

« Mi sembra normale... Un deficiente rischia di portare guai seri nel gruppo. E non mi limito a parlare di una banale scaramuccia. C'è il rischio che qualcuno venga ferito gravemente. Non saprei se fosse meglio lasciare che la banda lo trovi e che lui se la veda da solo con i suoi problemi o se fosse il caso di beccarlo e cacciarlo dal coro prima che ci metta in pericolo. »

« Non hai intenzione di aiutarlo? »

Domandò Martin quasi sconvolto dalle parole dell'amico.

« Perché dovrei? Solo perché mi ha salvato quel giorno? Non metterò in pericolo gli altri solo perché ci ha aiutato a salvare la pelle. Ora rischia che tutto il gruppo sia fatto fuori dalla stessa gente che ci ha attaccati ad Halloween. Non solo io, te e Machi. »

Martin non riusciva a credere che Karim potesse abbandonare qualcuno che, in passato, non c'aveva pensato due volte prima di accorrere in loro aiuto. Non condivideva per nulla il suo pensiero.

« Mettila così... Anche se non sappiamo chi sia di preciso, Soul è un tuo amico. »

Karim non la vedeva in questo modo. Non potevano mica essere amici solo per una volta che si erano incontrati.

« Non direi. »

« Qui ti sbagli... Prima di sapere che il vigilante fosse nel nostro gruppo, tu consideravi amici tutti i componenti ed avresti fatto di tutto per salvare ognuno di loro se fossero stati in pericolo. Ora non considerare Soul come l'eroe ricercato dai criminali. Vedilo come un amico con cui hai passato del tempo e con cui hai riso e scherzato. Se fossi stato io questo vigilante, avresti abbandonato anche me? »

Le parole di Martin lasciarono Karim perplesso e confuso. Il giovane aveva ragione su tutto. Nonostante i guai in cui si era cacciato, Karim aveva condiviso tanti momenti belli con Soul, anche senza sapere della sua doppia identità. Abbandonare Soul, voleva dire abbandonare un amico con cui aveva riso e scherzato fino a quel momento. Con questo pensiero in testa, Karim pensò a quanto si fosse sbagliato nel considerare Soul una minaccia da eliminare dal gruppo. Era un elemento da salvare a tutti i costi perché, sebbene non sapesse chi fosse, era un suo compagno. E, con questa determinazione, Karim andò da Phoenix e Valeria il giorno dopo, ovvero quando all'incontro prefissato per l'allenamento con la piccola.

« Prima di iniziare, volevo chiederti scusa... Avevi ragione, dobbiamo salvare Soul e sono stato troppo egoista nel pensare che fosse un vostro problema. È un membro del mio gruppo. Un mio amico... Perciò devo fare di tutto per proteggerlo. »

Le parole di Karim fecero sorridere Phoenix ed annoiare Valeria, che fremeva dalla voglia di "giocare" con il giovane. Ma, all'improvviso, Phoenix diede un pugno in pieno volto al giovane studente, facendolo cadere a terra. Nonostante il fisico magro, Phoenix possedeva una grande forza e quel pungo ne era la prova.

« Questo è per la presa al collo dell'altro giorno. Ora smettiamo di fare i sentimentali con scuse varie e prive di senso. Devi essere picchiato da una bambina. »

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⏰ Last updated: Aug 19, 2015 ⏰

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