Libro 1: 19) Morte rosa

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Scese uno stressante silenzio tra i presenti. Karim non sapeva cosa dire dopo le parole della piccola Valeria. « "Ti devo uccidere".. Cosa? », pensò il giovane che ancora non credeva a ciò che aveva sentito. Phoenix aveva ordinato ad una piccola bambina di soli sette anni di dover uccidere un ragazzo grande e grosso come lui.

« Scherzi, vero? »

Chiese rivolgendosi al sorridente Phoenix, che si era seduto ad una delle panchine vicino alle altalene.

« Certo che no.. Sarà divertente! »

« Tu sei pazzo! Non combatterò contro una bambina! »

Il giovane incominciava ad arrabbiarsi ed a pensare che il suo nuovo "socio" fosse pazzo.

« Mi hai frainteso.. Tu non devi combattere contro Valeria.. Anche tu hai il compito di ucciderla. Vince chi sopravvive! »

Mentre parlava, la piccola Valeria si riscaldava i muscoli facendo stretching e si metteva dei piccoli guanti con la faccia di "Hello Kitty" stampata sui palmi. Karim non avrebbe mai potuto attaccare una bambina, perciò si rifiutò categoricamente di colpire la piccola.

« Valeria, non sei costretta a sentire le parole di questo folle! Nessuno ucciderà nessuno qui! »

Ma Valeria, perplessa, volse lo sguardo prima verso il suo padrino, guardandolo perplessa, poi nuovamente verso il suo avversario.

« Ma uccidere gli altri è divertente.. »

La frase della bambina pietrificò Karim. Non si sarebbe mai aspettato una risposta del genere da parte di una bimba di soli sette anni.

« Bene.. Al mio via incominciate! »

Nonostante la volontà di non lottare del giovane venisse continuamente ignorata, Phoenix tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un fischietto. Vedendosi costretto almeno a difendersi, Karim imitò Valeria, mettendosi in posizione di combattimento.

« Non ti far colpire altrimenti finirà tutto troppo velocemente. »

Disse la bambina, ma il giovane non capì le sue parole, Il suo obiettivo era quello di evitare i suoi colpi, nulla di più. Non voleva attaccarla e non voleva farle del male dato che era solo una bambina, molto più debole e molto più fragile di lui.

« Pronti? Via! »

Karim teneva il suo sguardo fisso sulla ragazzina. Ma, dopo il suo fischio d'inizio, la ragazzina sparì nel nulla.

« Ma dov'è finit.. »

Non fece in tempo per finire la frase che Valeria si materializzò di fronte a lui, dandogli un pugno diretto all'addome. La potenza di quel colpo scaraventò il ragazzo parecchi metri lontano dalla sua avversaria, facendolo sbattere contro uno dei cavalli a dondolo e riducendolo a pezzi. Disteso per terra e dolorante, Karim incominciò a sputare parecchio sangue per terra. Non riusciva a capire come una bambina così piccola potesse avere un pugno così potente. Dopo qualche secondo, notò che aveva la maglietta completamente squarciata dalla potenza del colpo subito. Nonostante il forte dolore, vide che il suo addome non era fatto più di pelle, ma di ferro. Il suo organismo aveva percepito l'imminente pericolo ed aveva cercato di proteggere Karim come meglio poteva. « Se il mio corpo non avesse creato questa lamina di ferro, sarei sicuramente morto.. », pensò il giovane, spaventato ed intimorito dalla bambina dai capelli biondi.

« Credo che sia meglio avvisarti.. Valeria è come te. "Speciale".. Ha una velocità ed una forza incredibile. In più la sua spensieratezza la rende imprevedibile. Non sarà un avversario facile. »

Karim, sentendo le parole di Phoenix e vedendo lo sguardo divertito della piccola Valeria, si rialzò per poter continuare lo scontro. Non doveva vedere più quella bambina come un dolce piccolo angioletto, ma come una macchina assassina. Ma, in quel preciso momento, non potè non provare anche lui un pizzico d'eccitazione. Per qualche strana ragione, tutto ciò gli stava piacendo. La sensazione di pericolo e il senso di morte che aleggiava quel luogo, insieme alla tensione che precedeva lo scontro, dava a Karim una piacevole sensazione.

« Per favore non morire subito.. Fammi divertire! »

Furono quelle le ultime parole della bambina prima di ripartire all'attacco.



Soul non riusciva a credere ai propri occhi. Aveva passato più di un quarto d'ora ad evitare le palle infuocate dell'individuo mascherato e, proprio quando sembrava spacciato, qualcuno aveva bloccato la mano del suo avversario e lo aveva scaraventato al di fuori dell'edificio in fiamme. Ma la cosa più scioccante di tutto ciò era l'identità del suo salvatore.

« Ma tu sei.. »

Il suo salvatore era poco più alto di un metro e dieci, aveva i capelli biondi e corti ed era vestita completamente in rosa. Portava una maglietta leggera con una "PS" bianca al centro, una semplice gonna rosa con i pallini neri ed una fascia nera che gli copriva gli occhi.

« ..una bambina? »

La ragazzina in rosa si girò verso di lui e gli diede un pugno in pieno petto, facendolo schiantare contro il muro. Soul non riusciva a respirare per colpa del colpo e sputava sangue ad ogni respiro. Pian piano tutto intorno a lui diventava buio. Dopo un paio di secondi, si accasciò al suolo.

« No! »

Dalle fiamme sbucò Phoenix che, rapidamente, si avvicinò a Soul per vedere le sue condizioni di salute. Non appena gli toccò la gola ed il petto, potè constatare perfettamente la situazione.

« Complimenti Pink Star.. Gli hai rotto la gabbia toracica e probabilmente gli si sono perforati i polmoni.. È morto! »

Soul SilverWhere stories live. Discover now