Libro 1: 11) Lezione singolare

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Era una giornata abbastanza calda per essere agli inizi di Novembre. Nessuna nuvola in cielo e un sole che spaccava le pietre. All'interno della mensa del Policlinico di Tor Vergata c'era il solito trambusto per colpa della fila. Lisa, Nella e Serena erano intente a fare la fila per pagare alla cassa ciò che avevano preso. Nella e Serena avevano scelto un piatto di gnocchi con i funghi ed un'insalata come secondo, mentre Lisa si era presa solo l'insalata. Dopo aver pagato i propri pasti, Nella notò che tra i giornali in vendita alla cassa, c'era un articolo che poteva sembrare interessante. Dopo averlo comprato e dopo che si furono sistemate all'angolo sinistro della mensa, sbattè il giornale sul tavolo.

« Guarda qui! Un altro articolo sul tuo angelo! »

Urlò indicando l'articolo a pagina sette. L'articolo mostrava una immagine di un autobus incastrato in un burrone.

« "Giovane ragazzo salva dieci persone ed autista.." »

Serena stava seguendo le parole dell'amica con particolare interesse.

« "L'autista aveva perso il controllo dell'autobus nei pressi di Fiumicino ed è caduto con tutto il mezzo nel burrone. Avevano chiesto l'aiuto della polizia, ma un uomo incappucciato, con delle ali argentate, ha salvato tutti i presenti portandoli al sicuro uno dopo l'altro. Poi, senza dire nulla, è volato via come se non fosse successo nulla. »

Le gesta eroiche di questo misterioso eroe stavano facendo abbastanza scalpore. Tutti a Roma e dintorni stavano incominciando a parlare di lui.

« Sta diventando sempre più famoso questo tuo angelo.. »

Serena era troppo concentrata a leggere per bene l'articolo per poter sentire l'amica. Era scritto da cani, ma doveva essere il più informata possibile al riguardo. Da quando l'aveva salvata, la giovane studentessa non aveva fatto altro che pensare al loro incontro. Non aveva avuto nemmeno l'opportunità di ringraziarlo, la sera dell'aggressione era troppo sconvolta per potergli dire anche un semplice grazie.

« Chissà se lo rivedrò mai.. »

« Mettiti in pericolo e vedrai che si farà vivo. »

Lisa tirò un calcio da sotto il tavolo alla coinquilina, per la stupidaggine che aveva detto. Nella, ripensando alle sue parole, tentò di cambiare discorso, solo per evitare di parlare del misterioso eroe.

« Piuttosto.. Oggi ci sono le prove! »

Nella stava parlando delle prove di canto che facevano ogni venerdì verso le sette e mezza di sera con il resto del gruppo. Tutti loro cantavano per la cappella di Don Bosco ed almeno una volta alla settimana dovevano riunirsi per poter provare i loro canti.

« Si, dovremmo essere tutti oggi.. »

Lisa cercò di aiutarla a spostare l'attenzione della loro amica su un altro argomento. Cosa molto difficile in quel momento.

« Secondo te verrà anche il coinquilino di Tonio? »

Chiese pensando a quello che aveva detto la sera di Halloween.

« Deve! Ha dato la sua parola che sarebbe venuto. »

Disse con fierezza, dato che era stata lei a convincere Dustan a venire alle prove, unendosi così al gruppo. Ma Serena non le ascoltava nemmeno, era ancora con lo sguardo fisso sul giornale.

« Diciamo che non ha proprio promesso che sarebbe venuto.. Gli hai parlato così tanto velocemente che non ha più capito cosa gli dicevi e ti ha detto si per disperazione. »

« È il metodo migliore per convincere qualcuno! »

Lisa, notando l'aria spaesata di Serena, gli levò il giornale da sotto al naso, facendole segno di incominciare a mangiare.

« Non dev'essere molto sveglio questo ragazzo se è caduto così facilmente in questo tranello.. »

Aggiunse Serena, tornando dal mondo dei sogni.

« Dopotutto è il coinquilino di Tonio.. »

La giornata si concluse abbastanza in fretta per fortuna. Dopo aver pranzato e dopo aver preso la metro, le ragazze si divisero per tornare ognuna alla propria dimora. Non appena tornò a casa, Serena andò diretta in bagno, aveva bisogno di rilassarsi. Una volta entrata nella vasca da bagno, incominciò a pensare a ciò che si erano dette con Lisa e Nella a pranzo.

« Mettermi in pericolo.. Potrebbe essere un'idea.. »

Karim aveva passato l'intera giornata all'università. Un paio d'ore in aula ed il resto passato in laboratorio. Tutta la mattinata aveva avuto il professor Santi. Michele Santi, professore di farmacologia e di chimiche farmaceutiche, alto con fisico atletico, testa rasata e occhi chiari. Vestiva sempre con eleganti giacche firmate, per poter far notare a chi lo vedeva che poteva permettersi i migliori lussi della vita. Era un uomo molto intelligente e, in facoltà, nessuno metteva in discussione le sue opinioni. Karim seguiva abbastanza spesso le sue lezioni e lo poteva considerare uno dei suoi professori preferiti. Ma, quel giorno, il suo pensiero era rivolto altrove. Piuttosto che pensare alle slides proiettate dal professore nell'aula, pensava a ciò che gli era successo la notte di Halloween. Erano un paio di giorni che ragionava su una spiegazione plausibile per quello che era accaduto. Ma non riusciva mai a trovare niente di sensato.

« Bene, ora parliamo delle modificazioni genetiche che alcuni farmaci possono causare.. »

A metà lezione, ormai, Karim era completamente assorto nei suoi pensieri. Aveva perso la voglia di seguire e rimaneva fisso con lo sguardo nel vuoto.

« Ci sono alcuni farmaci che, dopo eccessive dosi o dopo frequenti trattamenti, possono causare la modificazione dell'informazione genetica dell'individuo.. »

Non si era nemmeno accorto delle chiamate perse che aveva ricevuto in quell'ora. Aveva una chiamata persa da parte di Nella e due messaggi da parte della stessa ragazza e dell'amico Giovanni. Dopo aver visto chi lo cercava, Karim decise di alzarsi per poter prendere una boccata d'aria fresca.

« Abbiamo varie testimonianze del passato che affermano l'uso di queste tecniche farmaceutiche.. In Russia cercavano di creare una modalità per rafforzare il genoma umano per renderlo immune alle malattie durante la Guerra Fredda. Negli Usa hanno provato nuovi farmaci per poter sviluppare una compatibilità rigenerativa degli arti molto simile a quella dei rettili come le lucertole, ma questo è stato negli anni '50. Durante il periodo nazista, i tedeschi hanno provato a creare farmaci particolari per poter immettere strani poteri nei propri soldati o per donargli una forza inaudita.. »

Karim si bloccò di colpo e rimase al suo posto. L'argomento si era fatto improvvisamente interessante e volle alzare la mano per fare una domanda.

« C'erano scienziati in grado di immettere dei poteri nei soldati nazisti? »

« Ovviamente no.. Alcuni generali dell'esercito nazista ammettevano l'esistenza della magia e dell'occulto, sperando che una qualche forza magica potesse conferire ai propri soldati maggiore forza o maggiore velocità ed intelligenza da usare contro gli avversari. Dopo aver constatato l'inefficacia dei riti e dei sacrifici umani che facevano per poter ottenere questi poteri, si sono affidati alla scienza. Gli scienziati nazisti ed ebrei hanno lavorato per anni alla creazione dell'uomo perfetto, partendo sempre dalla manipolazione genetica fino ad arrivare ai vari farmaci ed alle varie droghe simili agli steroidi. Ma nessuno riuscì nell'intento di creare un soldato del genere, ovvero in grado di dominare le fiamme o l'aria, o di modificare il genoma umano a tal punto da far nascere un bambino con il fenotipo "speciale" che cercavano. E di esperimenti ne hanno fatti a milioni grazie alle numerose cavie ebree che avevano a disposizione.. Solo Stan Lee c'è riuscito alla fine. »

L'aula si riempì di risate per la battuta del professore e dopo aver risposto alla domanda di Karim, il professor Santi continuò la spiegazione. Karim, da quel momento in poi, seguì con interesse la lezione, pensando che ciò potesse essergli utile per trovare una spiegazione al suo problema. « Che sia stato un farmaco a rendermi così? O che abbia un Dna diverso a quello degli altri? », pensò il giovane che, finita l'ora, si diresse in biblioteca per cercare ancora più informazioni riguardo l'argomento.

Soul SilverWhere stories live. Discover now