Libro 1: 03) Salvata da un angelo

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Era passata quasi un'ora dal terribile episodio che aveva vissuto la povera Serena. Aggredita e picchiata da un gruppo di ragazzi che volevano abusare di lei. Dopo esser stata salvata da un misterioso individuo incappucciato, si era affidata alla custodia di Donato e Francesco, i quali, dopo aver chiamato la polizia e aver fatto arrestare i due ragazzi che erano rimasti privi di sensi in un lago di sangue, portarono Serena a casa, facendola sedere e preparandole una tazza di camomilla per farle distendere i nervi. Al contrario di quanto potesse sembrare, Donato non vedeva sul volto di Serena né stress né nervosismo, né tanto meno paura. Il giovane studente di archeologia della Sapienza aveva sentito la testimonianza che la ragazza aveva lasciato alla polizia trovandola un'assurda fantasia. « Un ragazzo incappucciato che dal nulla fa comparire un lupo e delle ali e poi con altrettanta facilità vola via, senza dire una parola dopo aver salvato una dolce fanciulla da un gruppo di bruti.. Mi sembra di sentire una delle storie Marvel di Stan Lee.. », pensò Donato quando Serena ebbe finito di raccontare il fatto alla polizia. Gli stessi agenti non credevano alle parole della ragazza e, come unica spiegazione plausibile, pensarono che si fosse immaginata tutto a causa del grave shock appena subito. Nonostante tutto i suoi due amici l'avevano fatta distendere sul divano di casa e le avevano preparato una fumante camomilla, così avrebbe potuto dormire con tranquillità e calma.

« Sei stata molto fortunata.. Ti sarebbe potuta andare peggio. »

Disse Francesco appoggiandole una mano sulla spalla per rincuorarla.

« Lo so.. Per fortuna sono stata salvata appena in tempo. »

Francesco e Donato si fissarono per un attimo, riflettendo sulle parole dell'amica, ma lasciarono perdere, sperando di poter cambiare argomento e di non parlare di chi o cosa avesse realmente salvato Serena da quel gruppo di aggressori.

« Nemmeno voi mi credete.. Vero? »

Lo sguardo serio della ragazza si scontrò contro quello perplesso dei due giovani che non riuscivano a trovare una risposta adatta all'occasione.

« Sere.. Devi ammettere che la storia che hai raccontato agli agenti è abbastanza assurda.. Un individuo incappucciato accompagnato da un lupo sbuca fuori dal nulla e mette al tappeto cinque ragazzi. Dopo aver sistemato gli aggressori, con uno schiocco di dita, fa dissolvere nel nulla il lupo ed al suo posto crea delle enormi ali da angelo sulle sue spalle. E subito dopo vola via chissà dove. Ti giuro che ho provato in tutti i modi a pensare a qualcosa che potesse rendere questa storia veritiera, ma qui non siamo in un fumetto o in un film. Nella vita reale non possono esistere certe cose o certe persone. Prendi l'uomo ragno.. Nel fumetto è stato morso da un ragno radioattivo che gli ha modificato il DNA. Ma nella realtà sarebbe morto per il suo veleno o per le scorie radioattive che il ragno ha secreto con il morso. Non possono esistere eroi nella realtà, né tanto meno vampiri o lupi mannari.. Sono tutti personaggi di pura fantasia. »

Serena rimase in silenzio, pensando al ragionamento fatto dal giovane studente di archeologia e non poteva dargli tutti i torti. La storia che aveva raccontato non sarebbe mai stata credibile. Lei stessa sarebbe stata la prima a non credere ad una storia del genere. Eppure l'aveva visto, non l'aveva immaginato. Quell'individuo incappucciato aveva davvero fatto tutto ciò che lei diceva ed era stato lui a salvarla.

« Sono consapevole che si tratti di una storia assurda.. Ma è quello che ho visto! »

Ma, sia Francesco che Donato, non cambiarono il loro pensiero su questo argomento. E cercavano in tutti i modi di spiegare a Serena che era un'assurdità.

« Il cervello umano è particolare. Probabile che per difenderti dal ricordo di questo brutto incidente, il cervello abbia creato nel tuo subconscio una storia del tutto fantastica. »

Serena non sapeva cosa pensare. Era convinta di ciò che aveva visto, ma non intendeva far preoccupare i suoi amici, che rimanevano in silenzio per non continuare il bizzarro discorso. Subito dopo, appena vide l'ora dal suo orologio a pendolo, Serena decise che era venuta l'ora di andare a riposare e cercare di dimenticare tutto ciò che era avvenuto quella sera. Dopo aver salutato Donato e Francesco, e dopo essersi fatta una doccia per levarsi tutto il sangue dei suoi aggressori da dosso, si sdraiò sul suo letto. Si addormentò qualche secondo dopo con calma e tranquillità, pensando al suo misterioso salvatore appena prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

« Sei stata salvata da un angelo? »

Lisa si trovava all'interno della sua dimora e stava parlando con i presenti su ciò che era accaduto a Serena il giorno prima. La studentessa di medicina di Tor Vergata era in ansia per la sua amica e per ciò che le era successo. Non riusciva nemmeno a concentrarsi sullo studio quella mattina, dopo che Donato le aveva raccontato dell'aggressione, neanche la sua coinquilina e compagna di studi, Nella, poteva concentrarsi sul suo prossimo esame di Medicina. Dopo aver passato una giornata d'inferno, le due ragazze furono ben liete di riabbracciare l'amica, che era andata a pranzare a casa delle due studentesse di medicina. Furono contente di vedere che, oltre ad un piccolo livido sulla guancia destra, Serena non aveva né ferite né contusioni gravi. Proprio durante il pranzo, Serena raccontò tutto l'accaduto alle due, senza tralasciare la parte sul suo misterioso salvatore. Tentò in tutti i modi possibili di rendere più reale la sua versione, ma non era ancora per niente convincente. E, dopo Francesco e Donato, anche Lisa ed Nella rimasero perplesse sul, da lei definito, "salvatore".

« Non era un angelo. O almeno credo. Ha creato sulle sue spalle due gigantesche ali ed è volato via senza dire né il suo nome né altro. »

Disse Serena cercando di descrivere al meglio il suo salvatore.

« Che tipo.. Ti salva e non pretende nemmeno un bacio per il servizio.. E non spiccica neanche una parola. Gli eroi di oggi sono tutti gay.. »

Nella cercava di sdrammatizzare la situazione, come suo solito.

« E che le doveva dire secondo te? Solo nei film le fanciulle in pericolo baciano l'eroe che le porta in salvo. Il comportamento dell'angelo è stato più che normale. »

L'aria ironica era sempre in circolo in quella casa. Amavano rendere leggere le cose importanti con conversazioni futili.

« Non era un angelo! »

Esclamò Serena, stizzita per l'appellativo che Lisa dava al suo salvatore.

« Ho parlato con Gesù e mi ha confermato che aveva mandato un angelo sulla terra per poter vegliare su di te. »

Lisa scherzava sempre sulla propria fede, per cercare di renderla più ferrea e più solida. Perciò si inventava delle chiacchierate con Dio o con Gesù avvenute o in cucina o in camera sua e Nella ammirava le sue discussioni con il Padre Eterno.

« E da quando Gesù avrebbe deciso di tenermi d'occhio? »

Chiese stando al gioco dell'amica.

« Da quando ti sei lasciata mia cara. Doveva vegliare su di te in un momento delicato come questo. Ed ha fatto bene! »

La loro discussione continuò fino a tardo pomeriggio, ridendo e scherzando su chi potesse essere il misterioso salvatore incappucciato o sui danni che aveva provocato ai suoi aggressori. Era la prima volta che Serena non aveva i suoi pensieri o la mente rivolta verso il suo ex ragazzo e non poteva che pensare a ciò che le era successo la sera prima. Verso le diciannove arrivarono gli altri ospiti per potersi far truccare per la festa di Halloween e la casa fu gremita di persone. Oltre alle tre ragazze si aggiunsero anche Martin, Karim e Machi. Karim Zuda era un ragazzo molto alto e sportivo, capelli corti e neri ed occhi di color nero pece. Portava un lieve accenno di pizzo sul mento ed aveva un naso più lungo del normale. Aveva origini giordane, da parte del padre, e il colore della sua pelle era leggermente più "macchiato" rispetto agli altri. Machi Bera, invece, era una giovane ragazza di ventiquattro anni con i capelli corti e biondi. Aveva gli occhi azzurri ed era alta quanto Lisa e Nella, ma molto più magra delle due. Una volta entrati in casa, iniziarono a cambiarsi per la festa di quella sera ed a preparare i trucchi.

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