Libro 2: 01) Una piccola assassina

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Erano passate un paio d'ore da quando Karim aveva iniziato lo scontro contro la bambina dai capelli biondi. Phoenix si godeva l'incontro divertito, notando con piacere che il giovane ragazzo stava resistendo con tenacia ai colpi della piccola. Il corpo di Karim si era completamente trasformato in ferro, per poter resistere ai pugni improvvisi e potenti di Valeria. Questo meccanismo gli permetteva di avere la resistenza minima per affrontare la piccola, anche se, nonostante la sua armatura ferrata, sentiva lo stesso un'immenso dolore ad ogni colpo. Ormai il sole stava calando da quando incominciarono la sfida a senso unico, dove Valeria scambiato il povero Karim al posto di un sacco di allenamento per la boxe, stordendolo per i pugni e facendolo volare da una parte e l'altra del parco giochi. La piccola sembrava quasi divertita dal suo nuovo "giocattolo". « Il corpo di Karim è in grado di sopravvivere nonostante i colpi di Valeria.. Ha un corpo indistruttibile e questo è molto interessante. », pensò Phoenix. Appena vide che si erano fatte le dieci di sera, prese il suo fischietto e fischiò tre volte per poter far terminare l'incontro.

« Di già? »

Domandò la bambina affranta e dispiaciuta, dopo aver rifilato all'avversario una raffica di pugni sul volto ferrato.

« Si, può bastare. Karim come ti senti? »

Il giovane era ancora intontito dai colpi di Valeria e non riusciva a rispondere. Tentò di rimettersi in piedi con un balzo, ma ricadde a terra dopo nemmeno cinque secondi.

« L'hai ridotto male.. »

Notò dopo aver preso i guanti di Valeria e dopo averli messi dentro il suo zaino.

« Ma non possiamo finire lo scontro! Lui non è ancora morto! »

Valeria sbuffò contro il suo padrino e si sedette su una delle altalene.

« Il suo corpo non ti permetterà mai di ucciderlo, mia cara. Sono ore che lo prendi a calci e pugni senza successo. »

Phoenix andò verso Karim, per poter studiare meglio la lega di ferro che avvolgeva il suo corpo.

« Puro ferro.. Ad occhio e croce direi che il tuo corpo ha costruito una lamina spessa di un centimetro e mezzo. Molto probabilmente ha dovuto usare tutto il ferro che avevi nel sangue per potersi permettere un'armatura del genere. Ti conviene mangiare più carne in futuro. »

Dopo qualche secondo, anche la piccola si avvicinò al corpo sfinito del giovane, solo per poter vedere quanti danni gli aveva procurato.

« I tuoi colpi gli hanno fatto male, ma questa lamina gli ha permesso di sopravvivere. »

« Uffa però.. Così non vale! »

Karim, sentendo i loro discorsi, cercò di intervenire, sebbene gli girasse ancora la testa.

« Pensate che sia un gioco? »

« Valeria forse.. Ma io no. Volevo vedere fino a quanto poteva spingersi il tuo potere e se potevi esserci d'aiuto negli scontri futuri. Sono contento di poterti dire che, con un po' di allenamento, potrai essere dei nostri! »

Karim non capiva il suo discorso ed il motivo del suo strano sorriso.

« Essere d'aiuto? Per cosa? »

Chiese con la testa che gli girava e con una piccola nausea.

« Oh, ti sarà detto tutto a tempo debito.. Ora vai a casa e riposati. Ci vediamo Lunedì.. Stesso posto stessa ora! »

Detto questo, prese per mano la piccola Valeria e si incamminarono verso l'uscita del parco, lasciando da solo e per terra il giovane Karim, ancora confuso e indolenzito dai colpi della bambina.

Soul SilverWhere stories live. Discover now