Libro 1: 18) Situazione bollente

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L'aria si stava facendo sempre più rarefatta ed il caldo gravava sul respiro del povero Soul che, intanto, cercava di scappare dal pazzo mascherato da bambola. Come se non fosse già problematica quella situazione, il piromane gli lanciava anche delle palle infuocate.

« Dove scappi? Codardo! »

Soul era costretto allo stremo. Estinguere quell'incendio in quel piano gli aveva prosciugato la maggior parte delle energie e a malapena riusciva a tenersi in piedi. Se solo avesse saputo della presenza di quel pazzo nell'edificio in fiamme, si sarebbe risparmiato tutta la fatica di prima. « Io codardo? Vorrei vedere te nelle mie condizioni! », pensò il giovane dopo aver spento una sua ciocca di capelli che aveva preso fuoco dopo un attacco del suo avversario. Dopo altri due suoi attacchi, Soul cercò di reagire, creando una cortina di fumo argentata per poter nascondere la sua presenza. Il pazzo mascherato, non sapendo in che direzione mirare, incominciò a spazientirsi.

« Pensi che sia un idiota? »

« In realtà lo speravo.. »

Bisbigliò il giovane che cercava una finestra da cui lanciarsi e spiccare il volo. Ma ciò era ben difficile dato che la cortina di fumo oscurava anche la sua vista. Dopo aver creato quel diversivo, Soul non era tanto sicuro di poter materializzare alle sue spalle le ali argentate che avrebbero potuto dargli la salvezza. Ma doveva provarci ad ogni costo.

« Credi che ti faccia scappare così facilmente? »

Qualche secondo dopo, la cortina di fumo incominciò a diradarsi senza motivo, Soul non capiva cosa stava succedendo e si girò chiedendosi il perché della scomparsa del suo diversivo. Appena posò lo sguardo sul suo avversario, capì cos'era successo. Il tizio mascherato aveva incendiato completamente il pavimento, creando ulteriore fumo dalle fiamme sprigionate. Quel fumo si era unito alla cortina argentea che aveva creato, facendola alzare sempre di più fino a che non rimase intrappolata nella parte superiore della stanza. « Com'è possibile? », pensò mentre il pazzo gli rideva di fronte.

« Sorpreso? Il fumo da me creato è molto più leggero della tua cortina. Grazie a questa qualità, ha portato verso l'alto il tuo diversivo, rendendo inefficace la tua tecnica. »

« Dannate leggi della fisica! »

Soul non sapeva più che fare, dopo qualche secondo si accorse che la finestra più vicina era proprio di fronte a lui ed alle spalle del pazzo. Era con le spalle al muro, privo di ogni via di fuga, e non sapeva come superare il nemico, dato che era rimasto privo di energie e che il calore delle fiamme lo stava pian piano ustionando. Di fronte a lui, il tizio mascherato alzava la mano destra sollevando un'enorme palla infuocata.

« Game over! »

Ma, prima che potesse lanciare quell'enorme palla di fuoco, qualcuno gli bloccò la mano, stringendola così forte da romperla. Dopo un urlo di dolore, qualcuno colpì il ginocchio del pazzo costringendolo ad inchinarsi al suolo. Le urla del tizio mascherato erano strazianti. La sua mano era completamente frantumata dalla stretta di quella che sembrava più una morsa meccanica che una mano.

« Ma chi cazz.. »

Non fece in tempo a finire la frase che gli arrivò un calcio in pieno volto, che lo fece volare contro la finestra più vicina, frantumandola e facendolo cadere al di fuori dell'edificio. Era avvenuto tutto così velocemente che Soul non aveva ancora ben capito cos'era successo. Un attimo prima stava per fare la fine di un pollo arrosto, mentre ora era stato salvato da qualcuno di inaspettato.

« Ma.. »



Il sole picchiava forte sulla capitale ed era una giornata troppo calda per essere in autunno. Sebbene il caldo fosse infernale, la gente andava ugualmente a correre nel Parco degli Acquedotti. Era quasi mezzogiorno ed il giovane Karim camminava in direzione degli acquedotti in cerca di Phoenix. Dato che il giorno prima l'aveva invitato ad unirsi a lui ed alla sua squadra. Karim non aveva ancora intenzione di seguirlo nella sua folle impresa, ma era curioso di conoscere altra gente come lui.

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