Capitolo 66

97 10 3
                                    

POV'S NICCOLÒ

<Da quanto tempo è che non vi parlate?> Mi domanda il mio migliore amico.

È notte fonda ed io sono a casa di Adriano.
Sono passate esattamente due settimane da quando io e Chiara non ci sentiamo né vediamo più.
Non ho più alcuna notizia di lei, escluse quelle pochissime cose che Adriano riesce a farsi raccontare da Camilla.
Ma, giustamente, essendo la sua migliore amica, non si lascia sfuggire più di tanto.
Ho saputo che ha dato alcuni esami e, come suo solito, ha preso il massimo dei voti.
Non ho mai capito come faccia a piacerle così tanto studiare... Io impazzirei, letteralmente.
Sono sempre più orgoglioso di tutti i progressi che sta facendo.
Sarò il suo fan numero uno per sempre, proprio come lei lo è stata per me.
Spero solo che continuerà a sostenermi, anche se non stiamo più insieme. Avere il suo appoggio, per me, è di fondamentale importanza.

<Se intendi parlare quando ci capivamo è passato ormai troppo tempo... Comunque, non la sento esattamente da più di due settimane. Capisci come io possa sentirmi in questo momento?>.

<A me dispiace troppo vedervi così, perché dovete farvi del male in questo modo? Non potete provare a ricominciare tutto da capo?>

Mi siedo sul divano e passo ripetutamente le mani tra i miei capelli. Poco mi importa se adesso saranno in disordine.
<Adrià, non è così facile come credi... Penso che, al momento, entrambi non abbiamo la forza per farlo. Ci siamo ridotti davvero tanto male. Ci siamo spenti l'un l'altra... I nostri cuori adesso sono più distanti che mai.>

<Vi siete autodistrutti senza un valido motivo... Quando avete notato che qualcosa stava iniziando a cambiare, perché diavolo non ne avete parlato invece di tacere e tenervi tutto dentro come due stupidi? I problemi devono essere messi alla luce del sole per essere risolti. Non si conclude niente facendo finta che vada tutto bene.>

Io non rispondo.
Anche perché non c'è molto da dire. Adriano ha ragione e il suo discorso fila perfettamente, ma ormai è andata così. Quindi c'è ben poco da fare.
Vorrei solo tornare indietro nel tempo per non rifare gli stessi errori... E così lei sarebbe ancora tra le mie braccia e saremmo nello stesso letto a riposare dopo aver passato la notte a fare l'amore.

<Sento che sto impazzendo> dico io continuando a sbuffare.

<Daje che non è la fine del mondo, sono certo che presto riuscirete a chiarire ogni cosa>

<Vorrei riuscire a pensarla così anch'io...>

<Nì, mo te devi solamente riposa' . Devi dormire, sono giorni che non lo fai. Guarda che Chiara non la riconquisti facendoti venire le occhiaie fin sotto ai piedi.>

<È inutile che provo a dormire, tanto non ci riesco... Credo che adesso andrò a fare una passeggiata> mi alzo dal divano e recupero la mia giacca che era riposta sulla poltrona su cui siede Adriano.

<A quest'ora della notte? Sei pazzo per caso? Sono le tre>

<Embè?> Metto gli occhiali da sole mentre ci avviciniamo alla porta.

<Non puoi andare da solo, è pericoloso. Vengo anch'io con te>

<Adrià, ti ringrazio per la preoccupazione, ma voglio stare un po' da solo>

<Va bene, ma stai attento>

<Sisi, ciao> lo saluto ed esco in fretta da casa sua.

Salgo sulla macchina e parto in direzione Trastevere, primo posto che mi è venuto in mente.
Ci metto un bel po' per arrivarci, perché Adriano abita dalla parte opposta di Roma. Fortunatamente non c'è traffico perché siamo in piena notte.
Quando arrivo, parcheggio la macchina nel primo posto libero che trovo.

Scendo dalla macchina e mi siedo su un muretto ad osservare il Tevere.
Ascolto il meraviglioso silenzio della notte, il rumore del fiume che scorre mentre fumo le Winston Blue che sono le mie migliori amiche, le uniche che non mi abbandonano mai.

Non c'è anima viva, ma meglio così. Nessuno sguardo di troppo.
Nessuna confusione.
Nessun ammasso di voci.
Niente di niente.
Solo io e i miei stupidi pensieri che sono dominati dalla sua onnipotente e sublime figura.

Butto fuori dai polmoni il fumo e spengo la sigaretta. Mi metto a fissare un punto indefinito dopo essermi messo a pensare ancora e successivamente chiudo gli occhi.

Nel silenzio, inizio a sentire dei passi. Sembra il rumore di un paio di tacchi. Ciò significa che è una donna... Ma che ci fa una ragazza da sola in giro a quest'ora?

Sento i passi avvicinarsi sempre di più a me, e poi, di colpo si interrompono.
Un momento... Che è successo? Perché non li sento più? Non è che sto impazzendo e li ho immaginati del tutto?

Apro gli occhi perché voglio capire se sto davvero diventando matto o se quei passi fossero reali. Porto lo sguardo alla mia sinistra e...

Non ci credo.

Non è possibile.

È sicuramente una stupida visione.

Più o meno ad un metro e mezzo di distanza da me, c'è lei.
Chiara è qui, davanti ai miei occhi.
Lei mi guarda attentamente per qualche secondo, alzando un sopracciglio con fare indignata.
Sono certo che stia pensando che l'abbia seguita o che sia venuto fin qui per costringerla a parlarmi.
Ma sono tutte cose che non farei mai. Per quanto mi fa male  ammetterlo, noi due non stiamo più insieme e lei è libera di fare ciò che vuole e frequentare chi le pare e piace.

Mi scruta per bene. Noto che si sofferma dei secondi abbondanti a fissare i miei occhi. Mentre lo fa, i suoi diventano lucidissimi e inizia a mordersi la guancia... Proprio come se volesse trattenere le lacrime.

Dio.
Mi maledico ogni giorno di più perché è solo colpa mia se adesso è così distrutta.

La guardo con attenzione dalla testa ai piedi. Indossa un vestito corto di colore bianco tutto pieno di glitter, a coprirle le spalle c'è una giacchetta nera.
A completare il suo meraviglioso outfit era la sua solita borsetta nera e le sue décolleté del medesimo colore della borsa.
I suoi capelli sono leggermente ondulati, sul viso ha un trucco per niente pesante ma il dettaglio che risalta è il rossetto rosso sulle sue carnose labbra.

È semplicemente stupenda.
Io sospiro nostalgico mentre continuo ad osservarla.

Non ci siamo ancora rivolti parola, e non credo che qualcuno dei due abbia intenzione di farlo perché sappiamo che finiremo per litigare.

Alzo gli occhiali da sole poggiandoli sulla testa, la guardo con gli occhi pieni di lacrime per poi mettermi una mano sul lato sinistro del petto. Proprio dove c'è il cuore.

Sembra che io stia facendo un giuramento.
A dirla tutta, è proprio così.
Chiara è il mio giuramento.
Il giuramento a cui terrò fede sempre e per sempre.

Lei ricambia questo gesto con gli occhi devastati.
Inizia a tremarle il mento per la sensazione del voler piangere che la sta assalendo.
Cerca di accennare un sorriso, ma non le riesce per niente. Scappa via e successivamente la sento scoppiare a piangere.

Ogni singhiozzo, ogni lacrima e ogni lamento arrivano dritti al mio cuore come lame che sono state appena affilate.

Spazio autrice:
Sono stati dei mesi davvero brutti e devastanti. Non è stato un periodo per niente facile. Si sono sommate talmente tante cose, che non ho più avuto il tempo per fare nulla. Oltre ad essere impegnata dalla mattina alla sera nello studio, diciamo che non ho passato un periodo di perfetta stabilità con me stessa.
So perfettamente che il mio sparire così all'improvviso e non farmi viva per mesi, non è giustificabile né educato, ma spero che riusciate comunque a comprendermi.
Mi dispiace molto per aver lasciato senza un continuo tutti coloro che lo aspettavano. Non so dirvi le tempistiche che ci vorranno per aggiornare nuovamente, cercherò di farlo in fretta ma non posso promettervi nulla. So che il capitolo non è un granché, ma sono riuscita a scrivere questo e ho deciso di pubblicarlo perché non mi piaceva l'idea di lasciarvi per altro tempo senza niente. Fatemi sapere cosa ne pensate!💙
Avete sentito la nuova canzone di Niccolò "Altrove"? Cosa ve ne pare? Io la trovo fantastica 😍💙.
Al prossimo capitolo!💙

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: May 12 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Più che un amicoWhere stories live. Discover now