Capitolo 12

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Sono passate circa tre settimane dal mio ritorno a Roma e devo dire che mi era mancata un sacco. Non solo la città ma anche le mie migliori amiche e i miei amici.
Per quanto riguarda Niccolò non l'ho né visto né sentito. Se nessuno dei ragazzi lo ha avvisato del mio ritorno non dovrebbe saperlo. Mi fido di loro e quindi sono sicura che non gli abbiano detto niente.

Oggi io e Camilla andremo a pranzo fuori in un ristorante vicino la fontana di Trevi. Lei dice di non esserci mai stata ma che ne ha sentito parlare bene.

Visto che sono le undici e mezza e abbiamo la prenotazione per le tredici, decido di andare a fare subito la doccia visto che devo lavare anche i miei lunghissimi capelli.
Una volta uscita dalla doccia, mi vesto, mi asciugo i capelli e li sistemo un po' con la piastra.
Per quanto riguarda il trucco non metto niente se non un po' di mascara sulle ciglia.
Metto un paio di pantaloni bianchi non troppo eleganti, una camicetta di seta azzurro chiaro e delle semplici scarpe. Metto un bel po' di profumo, prendo le chiavi, la borsa e il telefono.
Scendo e aspetto che Camilla passi a prendermi. Dopo circa dieci minuti la vedo finalmente arrivare.
Salgo in macchina e ci dirigiamo verso il ristorante.

Una volta arrivate parcheggiamo la macchina ed entriamo nel ristorante dove un cameriere ci mostra qual è il nostro tavolo e ci fa accomodare. Dopo dieci minuti circa ci portano i menù.

<Cosa prendi tu?>

<Il solito>

<Amatriciana?>

<Sempre> dico ridendo

<Io invece credo proprio che prenderò una bella carbonara>
Un po' di tempo dopo arriva il cameriere per prendere le ordinazioni

<Cosa avete deciso di ordinare?>

Aspetta un attimo... Io conosco troppo bene questa voce. Così alzo lo sguardo e vedo che davanti a me c'è la persona che non mi sarei mai aspettata di vedere. Niccolò è a pochissimi centimetri di distanza da me.

<Io prendo un piatto di carbonara.>
Lui segna tutto sul taccuino e poi gira lo sguardo verso di me.

<E lei?... T-t-tu c-cosa ci fai qui?> Appena nota che sono io lo vedo sbiancare un po'

<Potrei farti la stessa identica domanda> dico guardandolo  negli occhi in modo arrabbiato

<Intendo... Sei tornata a Roma?>

<Si, ma alquanto vedo questo non è un commissariato... Quindi perché tutte queste domande?>

<Oh... Si... Scusa... Ordini il solito?>
Non mi aspettavo che ricordasse ancora quello che prendevo solitamente.

<Si.>

<Niccolò per favore, da bere, potresti portare una bottiglia di coca Cola?> Gli chiede gentilmente Camilla

<Si, certo> scrive anche questo e prima di andare via mi guarda un altra volta e poi va via.

<Ma vaffanculo stronzo> dico arrabbiata quando è abbastanza lontano da non sentirmi più.

<Daje Chia, rilassate>

<Tu dì la verità... Mi hai portata qui di proposito, perché sapevi che lui lavora qui in modo tale da farci incontrare> mi rivolgo in modo non proprio calmo verso Camilla

<Noooooo> dice lei ridendo

<Guarda, farò finta di crederti solo perché non voglio litigare>

Dopo poco tempo ci arrivano i nostri piatti. Iniziamo a mangiare, ma io mi fermo dopo un paio di bocconi, visto che non avevo per niente fame.
Dopo che Camilla ha finito il suo piatto di pasta va in bagno per rinfrescarsi un po', visto che nonostante fossimo fine agosto faceva caldo come se fosse luglio.

Mentre ero seduta al tavolo e aspettavo il ritorno di Camilla, mi metto a guardare un po' Instagram.

<Posso togliere i piatti?> Dice Niccolò, appena noto che è lui poso il telefono

<Si, fai pure> rispondo io

Prende quello di Camilla e poi quello mio per poi dire:
<Non hai mangiato praticamente niente , perché?>

<Non avevo fame... E comunque non sono affari tuoi>

<Uff... Non dirmi che hai iniziato a non mangiare>

<Niccolò ma che cazzo vuoi da me? Faccio quello che mi pare e piace>

<Perché cazzo fai così? Io mi preoccupo per te>

<Ti preoccupi per me? Ti preoccupi per me? Ah sì? E allora dov'eri quando io avevo bisogno di te, eh? Rispondi. Io ci sono sempre stata per te e tu invece mi hai lasciata da sola quando avevo più bisogno di te. Dovevi pensarci un po' prima, se volevi preoccuparti per me mio caro Niccolò> mi alzo e mentre stavo per andare in bagno da Camilla, sento che mi blocca dal braccio così mi giro e lo guardo con uno sguardo molto deluso

<Io... Mi dispiace...>

< Ma vaffanculo> dico togliendo il mio braccio dalla sua presa e per poi correre in bagno.

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