Capitolo 17

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POV'S NICCOLÒ
Oggi è una di quelle giornate dove voglio soltanto di scrivere. Di fatto, appena mi alzo dal letto, faccio una doccia veloce e dopo aver indossato una semplice tutta grigia per stare più comodo, prendo un foglio e una penna e  mi metto al piano forte.
Inizio a suonare una melodia a caso mentre penso all'ultima volta che sono stato insieme a Chiara.
Quella sera...
Quella sera è stato qualcosa di magico... Ma d'altronde ogni attimo che passo insieme a lei ha qualcosa di speciale.

La sera di cui parlo è stata due sere fa. Ero da solo e mi stavo annoiando.
Così ho chiamato Chiara e le ho proposto di venire a casa mia, per passare un po' di tempo insieme. Lei ha accettato e dopo un'oretta dalla chiusura della chiamata, si presenta a casa mia. La faccio entrare e da qui ha inizio la nostra fantastica serata.

Per cena non ci andava di ordinare le solite schifezze, quindi, abbiamo optato per una buonissima carbonara, fatta da me ovviamente.
Chiara mi ha fatto i complimenti per quanto era buona quella pasta. Modestamente, era davvero squisita.

Dopo cena, ci siamo messi in terrazza.
Io mi stesi sul divanetto che c'è fuori e Chiara si mise stretta stretta a me abbracciandomi. Ci mettiamo a guardare le stelle... O meglio... Lei guarda le stelle mentre io la fisso. È bellissima.
Ricordo che lei disse: <Che spettacolo che sono le stelle... Non trovi?> Continuando a fissare il cielo.

Così, io, mi avvicinai al suo orecchio e le dissi sussurrando: <Qui l'unico spettacolo che i miei occhi stanno ammirando, sei tu>
La vidi diventare tutta rossa. Per non farsi vedere, nascose il viso nello spazio che c'è tra il mio collo e la mia spalla. Io mi misi a ridere e le diedi un bacio sulla guancia.
La sera passa così, con lei che continuava a rinchiudersi tra l'eleganza delle stelle e io che continuavo ad ammirarla.

Sorrido e torno a suonare.

Inizio a premere tasti a caso e devo dire che è uscita fuori davvero una bella melodia.
Mentre suono, chiudo gli occhi e penso a Chiara.

Continuo a suonare e a un certo punto ho le idee chiare su cosa scrivere. Così prendo il foglio e scrivo ininterrottamente.
Dopo più o meno venti minuti, ho finito e provo a cantare il testo con la melodia che avevo suonato prima.

<Che poi se si potesse resetterei il cuore
Parlando un'altra lingua sarei un colore
E poi se si potesse ti porterei altrove
Dove questi palazzi diventano un fiore
Che poi se si potesse dipingerei il cielo
Rinascerei perché non meriti quello che ero
E poi se si capisse ti parlerei a gesti
Perché ogni mia parola è già detta tra i versi
Ti costruirei un mondo da metterti in tasca
Così potrei scappare se un giorno ti stanca
Non posso darti più quello che chiedi
Ti dedico un sogno ma tu non lo vedi
L'amore non esiste ma è quello in cui credi
E quando ti senti sola riempi la mente
Alza gli occhi nel cielo, rinchiuditi sempre
Tra l'eleganza delle stelle
Che poi se non ci fossero dovrei inventarle
Delle barche che volano su nuvole bianche
Saresti la risorsa per ogni sorriso
Sarebbe la tua vita il tuo film preferito
E poi se mi credessi ti porterei in salvo
Dallo smog, dagli spari di un mondo violento
Non posso darti più quello che chiedi
Ti dedico un sogno ma tu non lo vedi
L'amore non esiste ma è quello in cui credi
E quando ti senti sola riempi la mente
Alza gli occhi nel cielo, rinchiuditi sempre
Tra l'eleganza delle stelle
Tra l'eleganza delle stelle>

POV'S CHIARA
È tutto il giorno che provo a chiamare Niccolò, ma non mi risponde.
L'ansia mi assale completamente.

E se stesse male? Se gli fosse successo qualcosa?

Provo a chiamarlo di nuovo, ma niente da fare.
Ho chiesto ad Adriano se avesse sue notizie, ma neanche lui era riuscito a rintracciarlo.

Decido di andare a casa sua per vedere se fosse lì.
Esco di casa senza nemmeno badare al mio aspetto e entro in macchina. Arrivo a casa sua dopo dieci minuti.

Busso alla porta ma niente da fare.
Mi metto le mani tra i capelli e sbuffo cercando di pensare a come aprire la porta.
Pensa Chiara, dai.
Dopo cinque minuti che continuavo a pensare, mi ricordo che Anna tiene sempre una chiave di emergenza dentro il porta ombrelli che c'è davanti la porta. Prendo la chiave e apro la porta.

Appena entro, lo chiamo a voce dicendo: <Niccolò? Sei qui?>

Nessuna risposta... Sento solo una bellissima melodia che proviene dal piano di sopra. È qui.

Corro al piano di sopra e seguendo quel suono meraviglioso, mi dirigo verso la stanza del pianoforte.

Lo sento cantare solo l'ultima frase: <alza gli occhi nel cielo, rinchiuditi sempre... Tra l'eleganza delle stelle...>

Dio... Che bella voce...
Appena finisce, busso alla porta.

<Chi è?> Chiede lui con un tono di voce
stranito.

<Sono io... Posso entrare?>

<Certo>
Entro e lo vedo seduto sullo sgabello del pianoforte mentre mi sorride.

<Chiarè... Che ci fai tu qui?>

<È tutto il giorno che provo a chiamarti ma non mi rispondi.... Mi sono spaventata e ho pensato di venire a cercarti... Se ti stai domandando come io sia riuscita ad entrare, ho preso la chiave che tua mamma nasconde dentro il porta ombrelli.>

<Oh cazzo vero... Non ho messo la suoneria. Mi dispiace averti fatta preoccupare>

Mi avvicino a lui e mi fa sedere sulle sue gambe.

<Tranquillo... L'importante è che stai bene> dico io guardandolo negli occhi

Lui mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e dice: < e così, il pensiero che potesse essermi successo qualcosa di brutto, ti tormentava così tanto che sei corsa fin qui?>

Io annuisco mentre continuo a guardarlo negli occhi.

Lui mi sorride e mette una mano sulla mia guancia. Avvicina il mio viso al suo, fino a fare toccare i nostri nasi... Le nostre labbra sono a pochissimi centimetri di distanza.

Il mio cuore inizia a battere fortissimo.

<Sei bellissima> dice lui.

Stavamo per baciarci... Ma ad  interrompere quel magico momento è la suoneria del mio cellulare.
Così prendo il telefono e vedo che è Adriano. Rispondo:
<Adri... Dimmi>

<Lo hai trovato?>

<Sisi, è qui a casa e sta bene>

<Ok, ci sentiamo>

Lo saluto e chiudo la chiamata.

Torno a guardare Niccolò e sbuffo.

<Mi dispiace... Io...>

Lui mi abbraccia, mi dà un bacio sulla fronte e dice: <stai tranquilla, va tutto bene>.

Più che un amicoWhere stories live. Discover now