Capitolo 42

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POV'S NICCOLÒ

È passato un po' di tempo da quel giorno triste ma allo stesso tempo felice. Le cose tra me e Chiara vanno sempre meglio... Anche se è da più di dieci giorni che non riusciamo a vederci perché siamo entrambi pieni di cose da fare.
È vero, anche io ho avuto tanti impegni... Ma Chiara si sta sovraccaricando troppo.

È sempre all'università, al negozio fa un sacco di doppi turni e la notte, invece di dormire, si mette a  studiare perché dice che questi ultimi esami sono importantissimi e che deve dare il massimo.
Inoltre ho saputo tramite Gabriele, che a sua volta lo ha saputo da Priscilla, che Chiara è dimagrita un sacco e mangia pochissimo.

Vorrei tanto aiutarla, ma non so che cosa fare.
Entrambi abbiamo bisogno di staccare la spina dal mondo che ci circonda per un po' di tempo. Vorrei trascorrere un paio di giorni lontano da tutto e tutti, solo io e lei.

Adesso è sera e io sono a casa di Chiara. Stasera, finalmente, ceneremo insieme. Sto aspettando che torni da lavoro, anche se dovrebbe essere qui già da un po'. Aspetto ancora dieci minuti e poi decido di chiamarla.

<Pronto?> Dice Chiara

<Chiarè, più o meno per che ora ritorni?>

<NON LO SO, NON LO SO... SONO INTRAPPOLATA IN QUESTO TRAFFICO DEL CAZZO> dice lei alzando la voce per poi sbuffare

<Amore, calmati, va tutto bene. So bene quanto sia stressante il traffico... Fai dei bei respiri profondi e metti un po' della tua musica preferita. Vedrai che ti aiuterà a calmarti.>

<Grazie Nico... Scusa per il ritardo e per averti urlato in faccia> dice lei dispiaciuta

<Non ti preoccupare, lo capisco. Sei solo stressata>

<Ti amo tanto, ci vediamo appena arrivo>

<Ti amo> dico io per poi chiudere la chiamata

Poso il telefono e inizio a cucinare.
Voglio semplificare un po' di cose a Chiara, dato che è stanca.
Cucino la carbonara, la mia specialità indiscussa. Metto l'acqua a bollire e nel frattempo faccio cuocere il guanciale in un'altra padella.
Prendo una ciotola e metto dentro tutto quello che serve per fare la carbocrema.
Sento la porta di casa aprirsi e poi chiudersi.

Vado all'entrata, sapendo già di trovarmi davanti la mia Chiara.

<Ciao amore> le dico io appena la vedo.
Ha delle occhiaie gigantesche, è molto pallida ed dimagrita un po'. Però è sempre stupenda.

Lei non dice niente, corre verso di me e si tuffa letteralmente tra le mie braccia. Io la stringo forte a me.

Dopo qualche minuto si stacca dall'abbraccio e mi inizia a riempire la faccia di baci. Io mi metto a ridere e lei dice: <Non puoi nemmeno immaginare quanto mi sei mancato Nì> ha le lacrime agli occhi

Io la guardo negli occhi e con il cuore che mi batte a tremila, dico: <mi sei mancata tantissimo anche tu... Ti amo> Detto questo lei azzera definitivamente le distanze tra di noi, facendo unire le nostre labbra in un dolce e tenero bacio.

<Come stai?> Le chiedo io quando ci stacchiamo

<... Stanca di tutto... Tu?>

<Sai benissimo che se stai male tu, sto male pure io>

Lei mi dà un altro bacio. Quando si stacca, dice: <Cos'è questo fantastico profumo?>

<Sto preparando la carbonara>

<Hai già cucinato?>

<Si... Sapevo che eri stanca e così ti ho tolto un piccolo peso>

<Io ti amo. Sposiamoci adesso> dice lei ridendo
Rido insieme a lei, la prendo per mano e la porto in cucina.

Più che un amicoWhere stories live. Discover now