Capitolo 11

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Detto questo vado in bagno e faccio una doccia per svegliarmi un po' visto che stavo ancora dormendo.
Quando esco dalla doccia mi vesto, asciugo i miei lunghissimi capelli e torno in cucina.
Mi metto ai fornelli e mi preparo la cena.  Dopo che ho finito di cenare vado a lavarmi i denti.
Guardo l'ora e vedo che sono le ventitré e trenta... Visto che non è troppo tardi decido di fare una passeggiata a piedi. Così metto le scarpe, prendo le chiavi ed esco di casa.
Camminare mi rilassa moltissimo. Senza  che io me ne accorga si fa abbastanza tardi, così decido di tornare a casa... Ma prima passo dal parcheggio dove io e i miserabili ci vedevamo quasi ogni sera per stare insieme. Da lontano vedo che sono tutti lì tranne Niccolò. Così decido di avvicinarmi per salutarli, visto che loro non hanno la minima idea che io sia qui.
Appena mi avvicino per attirare la loro attenzione, dico:

<Ragazzi, scusate, avete un accendino?>
Loro mi guardano e dopo realizzano il fatto che io fossi lì.

<Chia, ma che ce fai tu qua?> Dice Alessandro abbracciandomi seguito da Adriano e da tutti gli altri.

<Sono tornata finalmente> dico io sorridendo

<Non puoi capì quanto semo contenti de rivederti> dice Gabriele

<Ma che fine hai fatto? Dove sei stata in questi anni?>

< Sono rimasta qui in Italia per tutto il tempo e, il mese scorso, sono stata a Londra.>

<Che figataaa... Però sono contento che tu sia tornata> dice Tiziano abbracciandomi. Ricambio il suo abbraccio, stringendolo forte a me.

<Niccolò sarebbe stato felicissimo di venire con te> dice Adriano, dopo avermi salutata, facendo riferimento al mio viaggio a Londra. Niccolò ha sempre sognato di andarci. Da piccoli c'eravamo promessi di andarci insieme.

<Adrià... Te prego basta, sai benissimo come sono andate le cose tra di noi. Non sono stata io a volere la chiusura del rapporto tra me e Nico>

<Regà, daje basta... È una questione che devono risolvere da soli> grazie Gianmarchino, per una volta sono d'accordo con te.

<Piuttosto... brindiamo al ritorno di Chiara a Romaaa>
Prendono delle birre, ne passano una anche a me ma non mi andava quindi non l'ho bevuta.

Dopo un po', vedendo che si era fatto molto tardi dico:
<Regà, s'è fatta na certa. Io torno a casa>

<Aspetta Chiara, ti do un passaggio io> dice Adriano con gentilezza

<Ma no, Adrià non ti disturbare, vado a piedi>

<Ma stai scherzando? Sai bene che San Basilio è pericolosa specialmente di notte. E poi non mi disturbi affatto>

<Ma che stai tranquillo, tanto mi va di camminare>

<Insisto>

<Eh  va bene>

<Adrià, stai attento che lei è di ....> Dice Matteo ridendo. Si accorge di aver detto qualcosa che non doveva dire e quindi si blocca.

<Dai, andiamo Chià> dice Adriano invitandomi a seguirlo

<Nono, aspetta un attimo... Matteo continua la frase> dico con un tono abbastanza serio perché volevo sapere di cosa stesse parlando

<Ma niente... Stavo a scherzà >

<Voglio sapere quello che stavi dicendo>

<Chià, te l'ho detto... Stavo scherzando>

<Eh va bene... Farò finta di crederti solo perché ho sonno e voglio andare a dormire>

Detto questo io e Adriano ci dirigiamo verso la sua macchina. In cinque minuti siamo già sotto casa mia.

<Grazie mille Adri> dico dandogli un bacio sulla guancia

<Di niente>
Stavo per aprire lo sportello ma mi fermo e gli chiedo

<Adri?>

<Si?>

<Tu sai cosa stava per dire Matteo?>

<Si, ma mi dispiace, non posso ditelo perché deve farlo il diretto interessato>

<Uffa... Ok>

<Comunque... Non pensare che Niccolò non abbiamo sofferto per la fine del vostro rapporto,  perché non è così>

<Adrià, io provo un bene infinito e... Forse anche un qualcosa di più per Niccolò... Ma è stato lui ad allontanarsi da me, e mi ha fatto tanto ma tanto male>

<Siete proprio due teste di cazzo tutti e due>

<Buonanotte Adri e grazie ancora per il passaggio>

<Figurati>
Così scendo dalla macchina ed entro in casa.

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