Capitolo 48

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Dopo il bagno in piscina, abbiamo deciso di stare un altro po' lì per poi tornare in camera a fare una doccia. Ci siamo preparati e siamo andati al ristorante in cui Niccolò aveva prenotato.

Adesso siamo seduti al tavolo, abbiamo appena finito di mangiare e stavamo parlando mentre beviamo un po' del vino rosso che Niccolò ha ordinato.
Di solito non mi piace il vino, ma questo è davvero davvero buono.

Stavo per parlare, ma vengo interrotta da una tizia che si avvicina a Niccolò.

<Non ci credooo. Niccolino, sei tu?> Dice questa mentre si aggrappa letteralmente a Niccolò.

Non ho idea di chi sia questa, ma mi stava dando già sui nervi.

È una tizia con i capelli neri che le arrivano appena sotto le spalle, ha dei tatuaggi sulle clavicole e alcuni sulle braccia, zigomi palesemente rifatti così come il suo seno, messo in ulteriore evidenza dalla gigantesca scollatura del suo vestito.
Indossa dei tacchi a spillo, che solo a vederli mi viene il mal di schiena, e un vestito cortissimo che le copre a malapena il sedere.

<Lucrezia... Cosa ci fai tu qui?...> Chiede Niccolò un po' turbato nel vederla.
Niccolò mi  guarda e nota subito il mio sguardo irritato.

Cosa cazzo sta aspettando a togliersela di dosso?

Per sua fortuna, dopo qualche secondo, quella gallina si stacca da lui. Rimane comunque fin troppo vicina a Niccolò, per i miei gusti.

<Sono in vacanza con delle mie amiche... E invece tu, bellissimo?> Dice lei mordendosi il labbro inferiore mentre guarda il mio Niccolò.

SI PUÒ SAPERE COME DIAVOLO SI PERMETTE? QUESTA BRUTTA... Fatemi tacere che è meglio.

<Anche io sono in vacanza, ma non con i miei amici. Sono qui con la mia ragazza> dice lui indicandomi

<Ah... Quindi sei fidanzato...> Dice lei per poi posare lo sguardo su di me.
Mi guarda dalla testa ai piedi per poi fare un'espressione di disgusto.

Giuro che le stacco letteralmente la testa, appena si permette a dirmi qualcosa.

<E così lei sarebbe la tua ragazza?> Dice lei, con disprezzo nei miei confronti, a Niccolò.

<Si, perché? Hai qualcosa da ridire brutta ochetta del cazzo?> Dico io completamente furiosa.

<Punto numero uno: Mi chiamo Lucrezia e non ti permettere mai più di chiamarmi ochetta del cazzo. Punto numero due: Certo che ho da ridire... Niccolò ha fatto un salto letteralmente di qualità. Dall'alta qualità a quella bassissima.> Dice lei indicando prima se stessa e poi me.

Io faccio una risata finta.
<Hai detto bene, ha fatto un salto di qualità enorme. È passato dalle stalle alle stelle> dico io, riuscendo così a zittirla.

<Sarà... Ma solo io riuscivo a farlo godere in quel modo quando scopavamo. Sono sicura che con te non arriva nemmeno a provare il minimo del piacere>

<Solo un essere vuota come te avrebbe potuto attaccarsi all'argomento del sesso... Comunque, non sono cazzi tuoi... E poi noi non facciamo semplicemente sesso... Noi facciamo l'amore, senza nemmeno bisogno di spogliarci. Ci basta guardarci negli occhi >

<Che cosa smielata e noiosa...> Dice lei facendo segno che stava per vomitare.

Non capisco perché Niccolò non sia intervenuto nemmeno un po'... Mi domando com'è possibile che in passato lui sia stato con una come lei e adesso si sia messo insieme a me. Voglio dire, siamo due persone completamente diverse...

Si mettono a parlare per dieci minuti tra di loro e poi lei dice: <Mi ha fatto moltissimo piacere rivederti Nic... Che ne dici, se una di queste sere, ci becchiamo per prenderci un  caffè e magari fare anche altro...?> Dice lei facendo l'occhiolino a Niccolò e si morde il labbro inferiore.

Più che un amicoWhere stories live. Discover now