Capitolo 10

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<ti va di fare colazione al bar?> Mi chiede Valerio dopo essere ripartito.

<No... Non ho fame>

<Ok, andremo a fare colazione>

Io sbuffo e incrocio le braccia.
Dopo venti minuti circa arriviamo in questo bar, entriamo e davanti a me trovo tutte le mie migliori amiche:

<Che ci fate voi qua?> Dico sorridendo
Mi vengono ad abbracciare una per una

<Valerio, ci ha proposto di farti una sorpresa e così abbiamo accettato> dice Camilla

<Io sono stata costretta a venire> dice Arianna
Io e lei litighiamo sempre. Sembriamo cane e gatto, ma ci vogliamo davvero davvero tanto bene.

<Ma stai zitta> dico ridendo

Ci sediamo al tavolo e iniziamo a parlare del più e del meno. Ordiniamo tutti il caffè da bere e da mangiare ogniuno prende quello che desidera. Io ho ordinato una brioche con le gocce di cioccolato, la mia preferita.

Mentre aspettiamo la colazione, le ragazze iniziano a parlarmi di Niccolò. Solo a sentire il suo nome il cuore inizia a battere più veloce.
Mi informano del fatto che ha avuto diverse relazioni da quando io sono andata via, ma che nessuna di queste è durata più di qualche mese. Ammetto che sentendo queste parole, dentro la mia testa si è accesa la gelosia. Ma di certo non potevo pretendere che non vedesse nessuna ragazza in tutti questi anni.
Mi fanno vedere le foto di tutte le ragazze con cui è stato. Sono tutte così belle e magre.
Questa è l'ennesima prova che io non potrò mai piacere a Niccolò.  Anche io mentre ero fuori Roma, ho avuto qualche storia... Ma nessuno dei ragazzi con cui sono stata è riuscita a rubarmi il cuore... Perché in realtà il mio cuore è già impegnato, e sappiamo tutti di chi sto parlando.

Dopo aver fatto colazione tutti insieme, saluto le ragazze e io e Valerio saliamo in macchina. Passano dieci minuti e arrivo sotto casa mia.  La casa dove prima vivevo con mia mamma.

<Eccoci qua> dice Valerio tirando il freno a mano. Scendiamo e mi dà una mano a portare le valigie al piano di sopra.

<Grazie mille vale> dico per poi dargli un bacio sulla guancia

<Di niente... Ah e per qualsiasi cosa chiamami>

<Va bene, grazie ancora>

<Ci vediamo> dice lui per poi andare e chiudere la porta.

Faccio un respiro profondo e inizio a fare un giro per tutte le stanze. Arrivata davanti la porta della camera da letto di mia madre ci sto un po' di tempo prima di aprire la porta perché so che sicuramente sarei scoppiata a piangere. 
Dopo circa cinque minuti decido di prendere coraggio e apro la porta. Appena entro, sento subito che c'era ancora il suo bellissimo profumo. Così gli occhi mi si riempirono di lacrime... Guardandomi in torno mi accorgo che c'era ancora la nostra foto sul suo comodino. La prendo e la metto vicino al mio cuore stringendola fortissimo per poi dire:
<Oh mamma... Quanto vorrei che tu fossi ancora qui con me> nel frattempo le lacrime stavano scendendo lungo le mie guance
Decisi di uscire da lì perché non mi andava di piangere ancora.

Per distrarmi un po' decido di iniziare a pulire casa, visto che ce n'era davvero tanto bisogno. Così mi cambio indossando qualcosa di più comodo per le pulizie. Inizio pulendo la cucina, poi il bagno, la doccia e la mia cameretta. Credo proprio che continuerò a dormire qui, perché mi piace tantissimo (anche se sicuramente più avanti cambierò qualche mobile che non mi piace tanto) e perché ho molti bei ricordi qui dentro.

Mi siedo sul divano stanca morta e decido di stendermi giusto cinque minuti per recuperare un po' di energie...
A svegliarmi è il suono dell'ennesimo messaggio sul mio cellulare. Mi alzo con un po' di mal di testa, guardo l'ora su telefono e vedo che sono le sette di sera. Aspetta un momento... COME È POSSIBILE? Come diavolo ho fatto a dormire così tanto? Mi stupisco di me stessa.
Detto questo vado in bagno e faccio una doccia per svegliarmi un po' visto che stavo ancora dormendo. Quando esco dalla doccia mi vesto, asciugo i miei lunghissimi capelli e torno in cucina. Mi metto ai fornelli e mi preparo la cena.  Dopo che ho finito di cenare vado a lavarmi i denti. Guardo l'ora e vedo che sono le ventitré e trenta... Visto che non è troppo tardi decido di fare una passeggiata a piedi.

Più che un amicoWhere stories live. Discover now