Capitolo 34

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Come ogni mattina mi sveglio presto e dopo aver fatto la mia solita routine, vado a lavoro.
Quando arrivo, sistemo un po' di cose e apro il negozio. Dopo una mezz'oretta circa arriva Priscilla insieme alle altre ragazze.

<Buongiorno bella miaaa> dice lei mentre mi abbraccia

<Ma buongiorno, oggi sei più felice del solito... Come mai?>

<Devo raccontarti una cosaaa> dice lei saltando dalla felicità.

<Raccontaaaa>

<Io e Gabriele ci siamo messi insieme>

<Che belloooo, sono felicissima per voi> dico io esultando insieme a Priscilla.

È bellissimo vederla così felice. Mi si riempie il cuore di gioia. Voglio un mondo di bene sia a Priscilla che a Gabriele e non potrei essere più contenta nel vederli felici insieme.

<Grazieeee> dice lei con un sorriso enorme

<Ti meriti di essere sempre così felice>

<Ti voglio tanto bene Chià>

<Te ne voglio tanto anche io> dico io mentre la abbraccio.

Ad interrompere il nostro abbraccio è una signora anziana che ci dice: <invece di parlare, perché non vi mettete a lavorare? Questi giovani non vogliono fare più niente>

<Signora, se aveva bisogno di una mano, bastava chiederlo in modo gentile e non con questo tono arrogante. Bisogna avere rispetto per le persone> dico io abbastanza irritata dalla situazione

<Io dovrei portare rispetto a una ragazzina come te? Ma per favore... Sei tu che devi rispettare me dato che sono più grande>

<Mi dispiace dirle questo, ma non funziona così. Bisogna avere rispetto di tutto e tutti... A prescindere se la persona a cui lei si sta rivolgendo è più o più piccola>

<Non cercare di fare la maestrina di vita con me signorina. Io sono più grande e so meglio di te come ci si comporta. A me hanno sempre insegnato a rispettare le persone più grandi di me... Ma è evidente che a voi non hanno dato una buona educazione>

<A differenza di quello che crede, io so benissimo cos'è il rispetto... Ma è lei che non sa minimamente il significato di questo termine... Adesso, siccome non voglio scendere a un livello così basso e dato che non ho la minima voglio di discutere, la invito gentilmente ad uscire>

<Che maleducata... me ne vado solo perché ne ho voglia e non perché me lo stai dicendo tu> dice lei per poi uscire.

<Certa gente è davvero strana> dico io a Priscilla

<Già... Purtroppo quelle come lei sono persone infelici che, per scaricare la frustrazione che hanno dentro, se la prendono con gli altri>

<Hai ragione>
Detto questo torniamo a lavorare.

Quando si fa ora di pranzo, torno a casa. Mi cucino una bella carbonara, anche se devo ammettere che Niccolò la fa mille volte più buona.
Mentre pensavo a lui, mi arriva una sua chiamata.

<Amore mio> dice lui dolcemente

<Nic, dimmi pure>

<Ti va di vederci tra un po'?>

<Certo, dove?>

<Vieni a casa mia? Sono da solo perché mamma è corsa a lavoro subito dopo pranzo, mentre Valerio e Lorenzo sono a lavoro.>

<Certo, dammi il tempo di fare una doccia e arrivo>

<Va benissimo, a dopo>

<A dopo amore>
Chiudo la chiamata, finisco di pranzare e vado a fare una doccia veloce.

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