- CAPITOLO 57 -

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SOPHY


Sophy e Derek si scambiarono un lungo sguardo atterrito.

Petra aveva aperto un secondo Portale.

Come ci era riuscita? Da quanto pianificava quella mossa? Quali erano i suoi intenti? Per cosa aveva assoldato i mercenari di cui parlava Meg?

«Quando lo hai scoperto?» chiese Derek. La sua voce spaventata fece correre un brivido gelido lungo la schiena di Sophy

«Poco fa» disse Meg. «Vi ho avvisati appena possibile».

Mentre la ragazza parlava, Derek si era già alzato dal letto e si era diretto verso la porta della stanza. Sophy lo seguì.

«Credi che tua madre sia a conoscenza dei nostri piani?» chiese rivolgendo lo sguardo allo schermo sul quale campeggiava il viso di Meg.

«Non penso» rispose lei scuotendo la testa. «Insomma, sa che state tramando qualcosa ma non ha idea di cosa si tratti».

«Questo è un bene» decretò Derek, secco. «Ma la questione dei mercenari va risolta al più presto. Se anche uno solo di loro dovesse riuscire ad infiltrarsi in uno degli stadi ci troveremmo di fronte ad una strage».

«Vi ho avvertiti proprio per evitarlo» proruppe Meg che non conosceva i loro piani nel dettaglio. «Dovete mandare subito qualcuno sul posto ad arginare i danni mentre io cerco di fermarli da qui».

«Fermarli da lì?» si allarmò Derek

«Dove ha aperto il secondo Portale?» chiese Sophy

«Derek, io posso fermarli» disse Meg ignorando l'interrogativo dell'amica. La sua espressione era strana, più commossa che spaventata.

«Come?» chiese il ragazzo, la voce tremante.

«Nell'unico modo possibile» disse Meg allargando l'inquadratura per mostrare lo zaino blu nel quale stava inserendo, una dopo l'altra, decine di cariche esplosive. Sophy si sentì sprofondare.

«Meg, no!» esclamò Derek bloccandosi sulle scale che stavano scendendo di corsa.

«Derek ascoltami» iniziò Meg. «Ascoltatemi entrambi. Posso avvicinarmi facilmente al nuovo Portale e so che, con la giusta quantità di esplosivo, posso distruggerlo per sempre».

«E io so che rimarrai vittima del tuo stesso piano!» sbraitò Derek. Sophy notò che le mani gli tremavano in modo incontrollato. Gli posò una mano sul braccio.

«È probabile che accada» ammise Meg.

Sophy non riusciva a trovare le parole.

«Non è probabile» la corresse Derek, iracondo, «è pressoché inevitabile».

«Sì» confermò la ragazza. «E va bene così. Ragazzi io sono l'unica che può salvare voi, il vostro piano e i settecentomila abitanti di MitoCity. Non mi farò fermare dalla paura di morire provandoci».

«Meg...» biascicò Derek.

«Fermerò quanti più mercenari potrò» ribadì Meg facendo un profondo respiro. «Vi amo ragazzi, vi amo entrambi».

Meg non diede loro modo di rispondere. La videochiamata si interruppe con quella dichiarazione. Sophy e Derek erano paralizzati.

Sophy avrebbe voluto dire qualcosa, ma non pensava potessero esistere parole in grado di far sentire meglio Derek in quel momento. Si limitò a stringersi a lui.

«Dobbiamo raccontare tutto agli altri» disse il ragazzo dopo qualche istante. La voce roca, spezzata. «Facciamo in modo che il sacrificio di Meg non sia vano».

MITOCITY 3 - La StrutturaWhere stories live. Discover now