- CAPITOLO 41 -

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SOPHY

«Come puoi essere qui? È impossibile!» esclamò Sophy non riuscendo a togliere lo sguardo dai profondi occhi grigi e tempestosi di Marcus, l'uomo che per anni le aveva fatto da padre.

«Credevo fosse morto» biascicò Felicity scuotendo la testa, incredula. Doveva essere stato un grandissimo shock per lei vedersi piombare in casa il fantasma del suo ex marito. Sophy avrebbe voluto avvicinarsi per provare a darle un briciolo di conforto, ma non poteva farlo, non mentre Marcus puntava contro di loro la pistola.

«Sai Sophy, parlando con tua madre mi è sembrato di capire che hai omesso di raccontarle qualche passaggio piuttosto importante di tutta questa storia» constatò Marcus, provocatorio.

«Non è il momento, Marcus» disse Nick in un sussurro rabbioso.

«No, ha ragione!» esclamò la donna facendo leva sulle braccia per sedersi più dritta contro la testiera del letto. «Ho bisogno di sapere tutta la verità. Il fatto che io sia diventata un'invalida non significa che non mi dobbiate raccontare tutto!»

«Non è questo, mamma» disse Sophy, sentendosi un peso sullo stomaco. «Stavi soffrendo molto e quindi pensavo fosse meglio evitare di caricarti di altre preoccupazioni».

«Credevi che sapere che Marcus era ancora vivo sarebbe stato un peso troppo grande per me? Beh, non è così! Ascolta Sophy, piccola mia, io posso sopportare qualsiasi peso. Quello che non posso sopportare sono le menzogne» insistette la donna guardando la figlia adottiva con forza e determinazione.

«Hai ragione, ti spiegherò tutto» acconsentì Sophy con un sospiro prima di iniziare il suo lungo racconto. Parlò di tutto ciò che era successo dalla fine del torneo del Giocatore fino al momento in cui Derek era rimasto bloccato a MitoCity. Ovviamente quello di Sophy fu un riassunto volutamente striminzito e ancora piuttosto lacunoso, ma vennero comunque trattati tutti i temi più importanti di quella assurda e spaventosa storia: la verità sulle finte morti del torneo, la Cancellazione del proprio ricordo dalla mente di tutti a MitoCity, la reale identità di Derek , le origini del progetto MitoCity, il salto temporale, la riapertura del portale alla Struttura e motivo del ritorno di Sophy a MitoCity. La ragazza ebbe l'accortezza di non menzionare mai il Game Master perché, poiché sospettava che fosse stato proprio lui ad aiutare Marcus a tornare a MitoCity, preferì tenere quell'informazione per sé, almeno per il momento. Lo sguardo complice che le rivolse Nick le diede conferma che lui avrebbe agito allo stesso modo.

Felicity reagì a quel racconto con occhi lucidi e bocca spalancata, era sorpresa e spaventata a morte. Marcus, al contrario, ascoltò con un sorriso sardonico impresso sul volto.

«A quanto pare, invece, tu sapevi tutto di questa storia» commentò poi, squadrando Nick con circospezione.

«Naturalmente» rispose lui, senza far cenno al fatto che aveva scoperto gran parte di quella storia solamente la sera prima.

«È strano» disse Marcus grattandosi il mento velato della barba di due giorni. «Quando ero alla Struttura pensavo che tu stessi con Derek, figliola. Ora perché sei di nuovo con Nick?»

«Non sono affari che ti riguardano!» esclamò Sophy incenerendolo con lo sguardo. Non le interessò mettere in chiaro che lei e Nick ormai erano solo amici.

«Sei mia figlia!» ringhiò Marcus. «Certo che sono affari che mi riguardano!»

«No, Marcus» si intromise Felicity, asciugandosi gli occhi umidi di lacrime. «Tu hai smesso di essere suo padre quando le hai organizzato un matrimonio combinato, quando hai dato l'ordine di distruggere il luogo dove lei ed i suoi amici si rifugiavano, quando hai ucciso Alvarez davanti ai suoi occhi e soprattutto quando hai cospirato con Ivan per metterla incinta in quella grotta!»

MITOCITY 3 - La StrutturaМесто, где живут истории. Откройте их для себя