- CAPITOLO 18 -

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SOPHY

«Tu sei completamente pazzo!»

Quando Sophy riuscì finalmente a riemergere dalla fredda acqua nella quale erano caduti, da un altezza di almeno quattro metri, colpì con tutta la sua forza la spalla di Derek. Sophy, mediante il collegamento audio tra i loro caschi, lo sentì ridere di gusto.

«Non fa ridere!»

«Sì invece» ribadì lui senza frenare quell'ondata di ilarità. «È divertente!»

«Forse se avessi saputo del tuffo mi sarei divertita anch'io!» ringhiò Sophy.

«Non parlavo del tuffo! Quello dà un gran botta di adrenalina, ma la cosa davvero divertente è la tua reazione!» la derise amichevolmente Derek. «In questo momento pagherei per vedere la tua espressione dietro il casco!»

«Non ti darò questa soddisfazione!» ribatté lei nuotando lontano da lui.

«Ehi, aspettami!» Derek, sempre ridendo, la seguì.

Come Sophy aveva già avuto modo di vedere durante il torneo, il ragazzo era un abile nuotatore. Infatti in poche bracciate riuscì ad affiancarla. Sophy si voltò verso di lui e iniziò a spruzzargli in faccia quanta più acqua possibile. Derek rise, ma poi si vendicò. Le sue mani grandi e forti sapevano spostare molta più acqua di quanta riuscisse a spostarne lei: era una lotta impari. Sophy sollevò le mani in segno di resa. Derek esultò, poi si avvicinò a lei per abbracciarla.

«Ed ora pagherei per vedere il tuo broncio!» la provocò.

«Non sto facendo il broncio!» mentì lei divincolandosi dall'abbraccio di lui.

«Dai, ammettilo che ti sei divertita!» la stuzzicò senza smettere di nuotarle accanto.

Sophy negò con decisione, ma era una bugia. Quegli ultimi dieci minuti di adrenalina, risate e schermaglie erano stati come una boccata d'aria fresca. Il salto l'aveva spaventata ed eccitata al tempo stesso e le continue e reciproche provocazioni di Derek avevano stuzzicato un'inedita e competitiva parte di lei. Quando era stata l'ultima volta che aveva flirtato in quel modo con un ragazzo? Forse non era mai successo. Prima di Nick non c'era mai stato nessuno e anche con lui le cose avevano seguito un corso diverso, più maturo. Forse fin troppo maturo. Derek era più grande sia di lei che di Nick ma, a dispetto di tutta la sofferenza che aveva vissuto, riusciva sempre a trovare la forza di vivere con invidiabile leggerezza. Sophy lo stimava per questa sua caratteristica. E avrebbe fatto carte false per avere sempre al proprio fianco la sfolgorante luce di lui. In amicizia, ovviamente.

«A che pensi?» le chiese mentre erano ormai arrivati a riva.

Ecco un'altra dote di Derek: riusciva sempre a leggerle dentro, anche quando lei stessa faceva fatica a comprendersi, persino quando il casco gli impediva di studiarle il viso.

Questo, però, lui non avrebbe mai dovuto saperlo.

«A come vendicarmi per questa tua sorpresa!» rispose, mentendo per l'ennesima volta.

Camminarono lungo la riva e attraverso la fitta vegetazione del bosco sul quale il lago si affacciava.

«Guarda, non pensi che questa sarebbe la location perfetta per starsene completamente nudi a guardare la natura dalla finestra?» commentò Derek quando passarono accanto ad una piccola e spartana casetta di legno. «Che ne dici, ci fermiamo un po' qui?»

«Sei un idiota!» lo rimbrottò Sophy felice che il casco celasse l'improvviso ed indesiderato rossore che le aveva tinto le gote nell'immaginare la scena.

MITOCITY 3 - La StrutturaDär berättelser lever. Upptäck nu