9 - Yaelin

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Lo ammisi solo a me stessa.

Mi piaceva ballare con Yeosang.

Lui non scherzava. Era audace quando serviva, insieme eravamo sensuali quanto bastava per mandare in estasi i ragazzi in piedi dietro di noi. Ma se quello li eccitava, non sapevano, e non sapevo neanch'io, cosa Yeosang voleva fare. A me.

Mi prese i polsi mentre mi metteva in ginocchio davanti a lui. Guardai giù, solo leggermente in imbarazzo, mentre mi muovevo sotto la sua presa.

Passò un dito sulla mia schiena inarcata, infiammando le mie guance. Nonostante tutto mi sentivo bene così. Non mi serviva altro che non fosse lui con me.

Mi voltai verso di lui, che mi tirò per la maglia, facendomi alzare.

Mi prese la vita e mi fece girare un paio di volte, poi gli presi la mano e lo tirai verso di me, e ci fermammo, i nostri respiri l'uno sul collo dell'altro.

Il sudore mi colava sulla fronte e i nostri respiri erano veloci e pesanti. Potevo facilmente mascherare il mio rossore con la stanchezza che si diffondeva dentro di me.

"Che sexy!" esclamò Mingi con voce infantile ed eccitata, mentre un sorriso gli illuminava il volto. "Fatelo di nuovo! Vi prego!" disse Jongho facendo gli occhi dolci. "State così bene insieme!" esclamò Yunho, sorridendo.

Solo Seonghwa sembrava deluso. O meglio, geloso. Geloso. Lui era geloso di me e Yeosang insieme. Portai un dito alla collana che mi aveva regalato.

La voce della mia coscienza sovrastò quelle di tutti gli altri, e quella stronza che doveva essere me stessa cominciò a porsi, o a pormi, migliaia di interrogativi.

Rimasi ferma sul posto, guardando il pavimento e giocando con la collana di Seonghwa. 'Mi dispiace, mi dispiace, non so cosa farci,' volevo dirgli. Ma era meglio non scusarsi per cose che non capivo o di cui non ero sicura.

Ogni volta che trovavo una risposta, una domanda si faceva strada nella mia testa, come un pozzo senza fondo in cui stavo sprofondando.

Mi voltai, dando le spalle a Yeosang. Dopo così tanto calore con lui, mi sentivo fatta di ghiaccio, insensibile e senza cuore. Non sapevo cosa succedeva, ma non volevo parlargli. Mi dissi che era perché ero troppo imbarazzata.

Feci qualche passo verso di Seonghwa, che mi guardava freddo. "Scusa," sussurrai. Poi mi spostai da lui, che sgranò gli occhi e mi lasciò andare. Mi sedetti per terra. Non potevo farcela.


"Haneul!" esclamò San, correndo da una ragazza sulla soglia. Erano similissimi, sospettai che fosse sua sorella. Era un po' più alta di San ed era la mia copia sputata, ma io avevo i capelli corti.

Capelli neri troppo lunghi, occhi stretti. San versione femminile. Mi sorpresi a fissarla intensamente negli occhi.

San sfoggiava un sorriso enorme, ma non per sua sorella, ma per un bambino appena dietro di lei, basso e con i capelli nerissimi, gli occhi minuscoli.

"Oh, piccolino!" esclamò San prendendo tra le braccia il bimbo e sollevandolo. Lo riempì di bacetti, facendolo ridere sguaiatamente. Quel bimbo era così carino, così tranquillo in braccio a quello che doveva essere suo cugino.

Mingi alzò un sopracciglio, intenerito dalla scena a pochi metri da noi. Anche gli altri si addolcirono, e sorrisi a vedere come San trattava il suo cuginetto.

Il bimbo lottò e si dimenò dalla presa di San, ridendo come un matto, e allora il ragazzo lo lasciò andare, ma gli prese comunque la mano.

Lui prese a schiaffeggiare San sulla mano, con tenerezza infinita. Era così innocente. Continuò a picchiare suo cugino finché non lo lasciò andare, per mostrargli che sapeva camminare da solo senza il suo aiuto.

"Che carino!" esclamò Yunho, sbarrando gli occhi che brillavano. Anch'io avrei voluto un cugino così, piccolo come quello di San.

Il bimbo si avvicinava a noi con passi esitanti e allo stesso tempo sicuri. Mi aspettavo che cadesse, guardando la sua andatura traballante ma infinitamente dolce.

Si fermò a pochi passi da noi, per poi venire più vicino a me per abbracciarmi la gamba.

La sua innocenza mi sciolse il cuore, come mi accorsi quando abbassai gli occhi per guardarlo.

I suoi occhietti scintillavano di felicità mentre mi fissava contento, staccandosi dalla mia gamba. Si sedette per terra, e cominciò a tirarmi i pantaloni.

Un po' imbarazzata, mi inginocchiai davanti al bimbo e lo sollevai da terra, prendendolo per la vita. Era più pesante di quello che mi aspettavo, ma riuscii comunque ad avvicinarlo alla mia faccia.

Lui si appese al mio collo, avvolgendo le sue corte braccia intorno di quello come poteva. Ridacchiai prima di sostenerlo un po' con le mani, poi mi alzai e lo presi tra le braccia come aveva fatto San.

Il bimbo sembrava più tranquillo con me che con suo cugino, magari perché non sapevo cosa fare di quel fagotto di tenerezza. Era così carino...

Lui si accoccolò contro il mio petto, toccandomi con le sue mani calde e morbide. "Oh, che carino che sei," gli sussurrai, anche se sapevo che non mi avrebbe capita. Ma andava bene lo stesso, finché ce l'avevo in braccio io.

Fece un verso che doveva assomigliare ad 'ancora' e lo strinsi ancora di più tra le braccia, dandogli un piccolo bacio sulla fronte. Lui sorrise e chiuse gli occhi, come se si stesse per addormentare.

"Yaelin, me lo passi?" Una voce mi distolse dall'ammirazione di quel neonato, e mi voltai per vedere Wooyoung che mi implorava con gli occhi dolci.

Sorrisi e diedi un piccolo pizzicotto sulle guance del bambino, per poi tentare di staccarlo da me, ma lui si appese un'altra volta al mio collo.

Ridacchiai come un'idiota, mentre osservavo il bimbo che si addormentava come mi aspettavo.

"Ti ama!" esclamò Seonghwa, avvicinandosi per vedere meglio il cuginetto di San. La sua espressione si addolcì, fissava quel bimbo come se fosse suo fratello.

Molto lentamente, staccai le sue braccia dal mio collo, e, dato che stava dormendo, non provò a ribellarsi. Lo presi in braccio, poi, con estrema lentezza, lo passai a Wooyoung, che si trattenne dal saltare di gioia.

San e Haneul ci guardavano divertiti mentre ci passavamo a turno il loro cuginetto come se fosse un oggetto di valore o chissà che cosa.

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