11 - Yaelin

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Guardavo la scena paralizzata sul divano con gli altri ragazzi. Non riuscivo ancora a capacitarmi che Mingi l'avesse davvero fatto. Nessuno aveva preso in considerazione che tutto andasse a rotoli in questo modo...

"Mi sono già fidato di te per troppo tempo," ribatté Yunho, con uno sguardo freddo ma pieno di tristezza. Avevano entrambi gli occhi lucidi.

"Yunho, giuro che ti voglio bene..." lo pregò Mingi ancora una volta, delle lacrime avevano cominciato a scendergli lungo le guance. "Ti voglio bene più di chiunque altro... tu sei il mio tutto, Yunho, mi credi?" chiese con voce rotta.

"No che non ti credo!" gli urlò in faccia lui. Si dimenò dalla sua presa e lo allontanò da sé. Ormai entrambi erano in lacrime, Mingi piangeva e Yunho si tratteneva. "Sei solo un brutto stronzo!"

Mingi abbassò lo sguardo, portandosi una mano tremante in viso per coprirsi gli occhi. Tremava. Mi faceva pena.

Spostai lo sguardo su di Yunho.

Le lacrime si celavano dietro la sua finta freddezza mentre insultava il suo migliore amico. Si erano traditi a vicenda...

"Mingi, io non posso crederti." Yunho abbassò la voce, ma il tono rimase sempre lo stesso, freddo, inflessibile ma un po' tremante. "Io vorrei crederti. Ma non ci riesco."

"In che senso?" balbettò Mingi, alzando lentamente lo sguardo.

Continuava a singhiozzare, continuava a tenersi una mano davanti al viso per evitare di far vedere tutte le lacrime che uscivano dai suoi occhi. "Mi dispiace... Yunho... scusa..." disse in un sussurro pentito.

"Non ti voglio più vedere." Le parole di Yunho colpirono il ragazzo come una pugnalata alle spalle. Si ostinava a mantenere lo stesso tono, anche se con gli occhi lucidi e una lacrima che gli scendeva lungo il viso.

Mingi fece un passo indietro, barcollando per le ginocchia che gli tremavano, così come le mani, e spostò Seonghwa dalla porta per poi andarsene in camera sua, di fretta.

Tutti ci paralizzammo nel salotto. Yunho era in piedi in mezzo a noi, sul punto della disperazione, che fissava il punto dove il suo migliore amico era scappato. Scappato da lui.

In quel momento realizzammo che per ora il tutto era irrecuperabile. Anni di amicizia sprecati in pochi minuti. Non mi pareva vero. Non pareva vero a nessuno.

'E lui è Mingi, il mio migliore amico!' aveva detto Yunho quando i ragazzi mi si erano presentati. Era felice di averlo chiamato in quel modo, fiero di avere quell'amico, come se Mingi fosse tutto per lui. 'Tu sei il mio tutto, Yunho, mi credi?' aveva detto il ragazzo, qualche attimo prima, disperato come non mai, disposto a fare di tutto pur di riavere il suo amico indietro.


Erano passate due ore, e Mingi non si era fatto ancora vedere. Era chiuso in camera, probabilmente a pentirsi e piangere.

Nemmeno Yunho era in giro da un bel po'. Senza due ragazzi, il clima era decisamente pesante e silenzioso. Nessuno scherzava. Nessuno sorrideva. Solo facce da funerale.

Quel silenzio che ci perseguitava dappertutto, come un'ombra malefica che si voleva avvolgere intorno ai nostri colli e stringerli, era insopportabile. Non era riempito dalla voce allegra di Wooyoung, e neanche di Mingi.

Tutto era quieto, come i predatori più letali che aspettano di attaccare la preda. Quell'immagine mi fece venire la pelle d'oca, oltretutto perché la temperatura sembrava essersi abbassata di molti gradi da quando i due ragazzi avevano litigato.

Qualcuno non aveva nemmeno la forza di alzarsi, ancora troppo scioccati da quello che era successo da lì a due ore. Tutto sembrava cosparso di un velo di paura, tristezza...

"Dovremmo parargli." Un'improvvisa voce ci distolse dal clima quasi sonnolento della stanza, facendo trasalire alcuni ragazzi che si stavano per addormentare dal silenzio.

Tutti guardammo San. Sapeva di che cosa andavamo a rischio se avessimo mai osato bussare alla porta di Mingi? Cosa gli stava succedendo? Era forse in crisi? Queste erano solo alcune delle domande che sembravano aleggiare nell'aria sopra le nostre teste, attratte dal vuoto delle nostre menti.

San ci guardò e sembrò capire tutte le nostre domande, ma non diede alcuna risposta che avrebbe potuto porre fine ad almeno uno dei nostri dubbi.

Avevamo l'obbligo di parlare a Mingi. Non potevamo lasciarlo solo in quel momento. Aveva bisogno di noi come non mai. E mi pentii solo a pensare che, fino ad un'ora fa, l'avevamo lasciato a gestire la situazione senza aiuti.

"E Yunho?" chiese Jongho, in tono leggermente preoccupato. Vero. Anche lui era sparito da un paio d'ore. Non sapevamo dov'era, però. Non era nella camera che condivideva con Seonghwa e, appunto, Jongho. Dov'era finito, allora?

"Non sappiamo dove sia..." Rispondendo, Hongjoong diede voce ai miei pensieri. Ci scambiammo degli sguardi preoccupati. Avevo i nervi a fior di pelle. Dov'era Yunho?

Sopra di noi, si era creata una ragnatela di sguardi. Wooyoung guardava San, San guardava Seonghwa, Seonghwa guardava me. Ma nessuno manteneva il contatto visivo per più di qualche secondo, e in quegli attimi capivamo tutto di tutti.

Avevamo lo stesso pensiero che ci tormentava, anche se non osavamo ammetterlo. La nostra più grande paura sembrava materializzarsi solo a rifletterci sopra...

Ma non poteva essere possibile. Yunho si fidava di noi... o no? Mi ritornarono in mente le parole di Hongjoong. 'Nasconde troppo. Non si fida.' Ma non potevano essere vere. O lo erano? Al loro interno, quelle parole avevano solo anche un minimo della crudele verità?

Io e i ragazzi ci guardammo. Se era vero, allora avevamo perso un ragazzo e una parte di uno di noi.

"Yunho... voi..." sussurrò Wooyoung.

Non riusciva a trovare le parole giuste da dire. Ma noi sembravamo capirlo lo stesso.

Il mio cuore si spezzò alla sola idea che quello che pensavamo poteva essere vero. Anche se Yunho era stato cattivo nei confronti di Mingi, non doveva farlo, se l'aveva fatto...

I nostri sguardi si appesantirono, un eco lontano di tutte le emozioni contrastanti che provavamo in un solo momento. L'idea era lì, insistente, che lottava per uscire dalla bocca di qualcuno... E così fu.

Yeosang parlò con un filo di voce. "Se n'è andato...?"

EVERYTHINGOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz