«È quello che penso anche io» si intromise Sally. «Per lei sarebbe stato rischioso pensare di Cancellare tutti insieme senza aver l'assoluta certezza che avrebbe funzionato».

Derek annuì.

«Che cosa facciamo ora?» chiese ancora Sophy.

«Non c'è nulla che possiamo fare» rispose Derek, perentorio. «Se non portare avanti il nostro piano».

«A proposito di questo» cominciò Sally, e Sophy fremette all'idea di altre pessime notizie. «Stavo osservando il codice primario del Limbo e...»

La ragazza si inerpicò in una complicata disquisizione tecnica che alle orecchie di Sophy suonò assolutamente aliena. Sophy ne approfittò per ricordare ancora una volta il viso amichevole di Douglas. Era chiaro che la sua Cancellazione Definitiva, al pari di quella di Danielle, non aveva inficiato la capacità delle altre persone di ricordarsi di lui, come invece accadeva con le normali Cancellazioni che agivano in sinergia con gli Inibitori a quel tempo diffusi su larga scala dai Capi Supremi. Per un attimo Sophy provò ad immedesimarsi in Pamela: scoprire che la persona amata aveva completamente perso se stessa e tutti i ricordi doveva essere straziante. Sophy si era disperata quando aveva scoperto che Nick si era dimenticato di lei, ma la situazione di Pamela doveva essere stata di gran lunga più traumatica. Se una cosa del genere fosse successa a Derek lei...

No, non doveva pensarci, non poteva. Non poteva perderlo. Se gli fosse accaduto qualcosa lei sarebbe definitivamente crollata.

Si voltò ad osservarlo, avrebbe voluto stringersi contro il suo corpo solido e rassicurante, ma lui in quel momento era completamente immerso nel problema che Sally gli stava esponendo e lei non volle disturbarlo. 

«Questo effettivamente potrebbe essere un grande problema» disse Derek passandosi la mano sul viso. Ciò di cui Sally gli stava parlando sembrava preoccuparlo parecchio. «Ce ne dobbiamo occupare subito, prima che la situazione ci sfugga di mano».

«Concordo» annuì Sally, «ma non possiamo dimenticarci che mancano anche le scansioni dello stadio Est. Senza quelle il nostro piano sarà incompleto, ma non penso che oggi Nando possa occuparsene visto ciò che sta accadendo in giro per MitoCity...»

Sophy, che nonostante tutti i drammi non riusciva a scrollarsi di dosso la sensazione di non fare abbastanza, si buttò: «Magari potrei occuparmi io di quelle scansioni».

«So quanto possa essere difficile per te rimanere nelle retrovie» iniziò Derek, voltandosi verso di lei. «Ma non penso sia il caso di metterti in pericolo in questo modo, a maggior ragione in questo momento».

«Si può sapere di che pericolo parli?» domandò lei, sbuffando. «Siamo tutti sulla stessa barca! Petra è imprevedibile e se noi non porteremo a termine il nostro piano non avremo nessuna possibilità contro di lei!»

«Sophy io...» Gli occhi verdi di Derek erano tormentati, divisi tra la concreta necessità di agire e quella irrazionale di provare a proteggerla dal male del mondo. «Io non posso perderti».

Lei gli strinse le mani e posò la fronte su quella di lui.

«Non mi perderai» sussurrò con decisione. «Inoltre l'ispezione dello stadio è una mansione semplicissima, soprattutto perché praticamente nessuno a MitoCity si ricorda di me!»

Derek sospirò, le prese il viso tra le mani inchiodò gli occhi ai suoi. «Promettimi che starai attenta».

«Te lo prometto».

Quando Sophy uscì dal vecchio hotel e inforcò una delle biciclette, fece un profondissimo respiro. Poter uscire, sebbene per una missione di primaria importanza per il loro piano, era un enorme sollievo. L'aria fresca che faceva ondeggiare i suoi riccioli e che le accarezzava il viso era un vero e proprio toccasana in quella giornata che era iniziata bene per poi trasformarsi nella concretizzazione di un incubo.

MITOCITY 3 - La StrutturaWhere stories live. Discover now