«Peccato, ero piuttosto bravo a minacciare...» soffiò lui, a pochi millimetri dalle sue labbra. «Deve esser colpa tua, mi hai trasformato nell'eroe della storia».

«E la cosa ti disturba?»

«Gli eroi sono noiosi» decretò abbassandosi per baciarle languidamente il collo.

Il brivido che riscosse il corpo già bollente di Sophy non aveva nulla di noioso.

«Mi dispiace ammetterlo, ma non credo che sia il tuo caso» fu tutto ciò che lei riuscì a dire mentre il novello eroe si prodigava maliziosamente per decuplicare quel brivido.


«Anche il quinto chip è stato posizionato ed è pronto per essere attivato» annunciò Derek qualche ore dopo, mentre tutti erano al lavoro per portare avanti il piano. La notizia fu accolta dai sorrisi speranzosi di Sophy, Sally e Nick.

Nel frattempo, sullo schermo di Sally apparvero le immagini, dettagliate ed accuratissime, dello stadio nel quale Nando aveva appena installato il chip. Il programma che Derek le aveva fornito le elaborò in pochi secondi prima di emettere un graditissimo bip accompagnato da una notifica verde "sincronizzazione completata".

«Le immagini sono pronte per creare lo stadio fittizio nel Limbo e per dare vita all'illusione finale».

I giorni che li separavano da "Lo Spettacolo Più Grande di Sempre" erano trascorsi inesorabili, ma il loro coraggioso piano procedeva spedito.

La diffusione dei nuovi Inibitori tra la popolazione era ormai avviata e gli studi di Danielle evidenziavano come i suoi effetti fossero in linea con le aspettative.

Sally era stata decisiva nell'aiutare Derek a mettere a punto l'esponenziale ampliamento del Limbo. I dubbi e le perplessità di del ragazzo erano state superate con relativa facilità e, anche se per ovvie ragioni, sarebbe stato impossibile testare la nuova capienza, i due erano assolutamente fiduciosi che non ci sarebbero stati problemi di collasso strutturale.

Inoltre, Derek aveva usato i materiali inviati da Meg per costruire, con immediato ed efficiente successo, i sei chip in grado di dare accesso al Limbo.

Danielle e Sam erano sicuri che l'antidoto che avevano creato sarebbe riuscito ad invertire la Cancellazione Definitiva, eppure per qualche motivo la bella scienziata non l'aveva ancora testato su se stessa.

Nick, che non poteva esimersi dai suoi doveri istituzionali, aveva approfittato del proprio ruolo di potere per indagare approfonditamente sugli spettacoli che Petra stava organizzando negli Stadi e per fornire a Derek e Sally planimetrie precise ed immagini satellitari dettagliatissime degli stadi vuoti.

Il compito più delicato era stato affidato a Nando che, per via della propensione all'azione e della profonda conoscenza del territorio, era stato incaricato di posizionare fisicamente i chip negli stadi. Derek gli aveva fornito un paio di occhiali da sole dotati di microcamere ad altissima definizione con le quali il ragazzo scannerizzava l'interno degli stadi ed inoltrava tutto al computer di Sally che usava il materiale per creare dei modelli impeccabili su cui costruire gli stadi fittizi.

In tutto questo Sophy, sebbene non lo avesse mai ammesso ad alta voce, si sentiva davvero inutile. Aiutava un po' qui e un po' lì, ma era l'unica a non avere un vero e proprio compito da portare a termine. Ecco perché, non appena la notifica verde di "sincronizzazione completata" scomparve dallo schermo, Sophy si alzò proponendosi di andare a verificare con i propri occhi che l'operazione avesse davvero avuto successo. Uscì dall'ufficio e si ritrovò nel familiare corridoio bianco. Una delle porte sulla destra era socchiusa e lei vi si avvicinò. Così come era successo anche le altre quattro volte, aprendola le mancò il fiato per la meraviglia. Al posto di una piccola e vuota stanza bianca, oltre quella soglia c'era un vero e proprio stadio. La porta che Sophy aveva appena attraversato coincideva con il principale accesso allo stadio e si affacciava poco distante dalla più prestigiosa tribuna del primo anello. Quello stadio in particolare, di anelli ne contava ben tre. Sophy passeggiò con calma tra i seggiolini bianchi e rossi facendo vagare lo sguardo in tutte le direzioni in cerca di imperfezioni che non trovò. Derek le aveva spiegato che le riproduzioni in 3D che si potevano creare nel Limbo erano assolutamente impeccabili dal punto di vista grafico e anche da quello estetico. I materiali utilizzati, invece, potevano non corrispondere. Sophy fece scorrere le dita su un mancorrente apparentemente metallico e si accorse a malapena che, in realtà, era costituito di un modernissimo e versatile polimero di plastica. Gli spettatori, esaltati dalla curiosità ed imbottiti di Inibitori, non se ne sarebbero mai accorti. Affacciandosi verso il manto erboso la ragazza notò che, così come nelle altre quattro copie degli stadi che aveva visitato, le porte erano state rimosse e un grande ed attrezzatissimo palco, dotato di due maxi schermi laterali, ingombrava lo spazio di una delle aree di rigore. Tutto era ormai pronto per l'evento di due giorni dopo. Mentre continuava ad ispezionare quell'illusione incredibilmente realistica, Sophy si chiese che cosa Petra avesse pensato di inscenare in quegli spettacoli. Una parte di lei sospettava che non ci sarebbe stato alcuno spettacolo. Sophy si costrinse a non pensare e finì il giro poi, con un sospiro, lasciò quel luogo illusoriamente illuminato dal sole per tornare nel corridoio bianco e poi nell'ufficio dove i suoi amici aspettavano il suo riscontro.

«Tutto perfetto, come sempre» disse entrando a passo spedito.

«Ottimo» sorrise Derek. «Siamo a cinque. Ce ne manca solo uno».

«Più quello che potremo aggiungere solo quella sera» frenò gli entusiasmi Nick..

«Naturalmente» disse Derek senza scomporsi.

«Nando sostiene di riuscire a posizionare anche il sesto chip prima che faccia sera» si intromise Sally, che aveva appena finito di comunicare con il suo ragazzo.

«Bene, così guadagneremo qualche ora» commentò Derek. «Digli pure di agire, a patto che non si metta nei guai».

«Non lo farà».


Nando portò facilmente a termine la sua nuova missione e Sophy, mentre il sole tramontava colorando di rosa e arancio le nuvole che affollavano il cielo, ebbe ancora una volta modo di meravigliarsi delle concrete illusioni che Derek era stato in grado di creare all'interno del Limbo. Mancavano ormai poche ore alla resa dei conti e quella sera, prima di dividersi per la notte, il gruppo si sentì finalmente pronto ad agire e sicuro delle proprie possibilità.

Ce l'avrebbero fatta.

Sophy dormì meglio del solito e al risveglio sentì il peso dell'ansia gravarle leggermente meno sul petto.

Molto presto, tutta quella storia sarebbe finalmente finita.


«Buon penultimo giorno a tutti!» salutò Derek entrando in ufficio. La sua doveva essere solo una sciocca battuta, ma il clima che lo accolse non era dei migliori. Nella stanza c'erano solo Nick e Sally e le loro espressioni erano le più tetre che Sophy avesse mai visto sui loro volti.

«Che succede? Gli altri stanno bene?»

«Stiamo tutti bene» li rassicurò Nick, la voce mesta e le spalle insolitamente curve. «Ma Petra ha già sferrato il suo primo attacco».

Sophy sentì lo stomaco sprofondare.

Che cosa aveva fatto Petra?

Di che tipo di attacco parlava Nick?

I loro amici stavano bene, ma questa consapevolezza non impedì a Sophy di cedere al terrore. Derek le posò una mano sulla base della schiena e lei si abbandonò a quel calore.

«Di che si tratta?» La voce di Derek era tesa quanto i muscoli delle schiena di Sophy.

«Ha iniziato a testare il siero di Cancellazione Definitiva».

MITOCITY 3 - La StrutturaWhere stories live. Discover now