34. Harry che cazzo facciamo adesso!?

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"Harry che cazzo facciamo adesso!?" chiese Ron nel panico mentre girava senza sosta nella stanza "amore stai calmo, perfavore" provò a tranquillizzarlo Herm tenendogli una mano, "calmo!? come faccio a stare calmo? Dray sta soffrendo come un cane da quasi mezz'ora, siamo chiusi in una dannatissima camera da letto e nessuno sa minimamente cosa cazzo fare per risolvere questa dannatissima situazione!" sbottò lui tutto d'un fiato, arrossendosi per lo sforzo, istintivamente a quelle parole mi alzai, abbracciando Ron, che per poco non iniziò a piangere, "sta calmo amico, ti chiedo di essere forte per me, perfavore Ron" gli sussurrai mentre lo stringevo a me, "Ron" disse Dray sussultando dal dolore, "giù le mani dal mio ragazzo" continuò ridacchiando, a quelle parole io rosso sghignazzò, e togliendosi le piccole lacrime che erano a poco per cadere dai suoi occhi, mi passò una mano sulla schiena, facendo in modo di farsi vedere da Dray, "questo é il tuo ragazzo?" disse sfidandolo tra una risata e l'altra, quando una mano si spalmò sulla nuca di Ron "Amore!" gridò lui strusciandosi la testa "mi hai fatto male" si lamentò lui ma senza ricevere na risposta a quel lamento, ma in compenso ella lo ricambio con una bella occhiataccia, "quindi adesso ti piace Harry" disse fingendosi arrabbiata, girandosi di spalle, il mio migliore amico si staccò da me per abbracciare lei da dietro, e schioccarle un bacio sul collo, "sai che amo solo te" disse lui accendendole un sorriso sul volto, "amore come ti senti?" dissi accollandomi tra le braccia di Dray, scostandomi dai miei amici, "potevo stare meglio" disse poco prima di fare un ghigno causato dal dolore, "amore posso fare qualcosa?" dissi passandogli una mano sul petto, "resta con me Harry" disse lui sorridendomi prima di sfiorare le sue labbra con le mie, quando venimmo interrotti dalla McGranitt che irruppe nella stanza lacerando al suo passaggio, la sfera da lei creata qualche tempo prima, "Signor Malfoy come ti senti?" chiese chinandosi davanti a lui, "sento il braccio come in fiamme, brucia terribilmente professoressa, ma questa non é una chiamata, é un avvertimento, é diverso dalla scorsa volta" disse Dray ghiacciando tutti i presenti che a quelle parole si incupirono, uscimmo dalla stanza, quando, dal grande camino di pietra alle nostre spalle iniziarono a zampillare cumuli di lapilli, grossi quanto un pugno, ci scostammo velocemente per evitare di essere colpiti, quando una faccia prese forma al interno del fuoco, "Harry Potter" sibilò una voce tremendamente familiare, a quelle parole chiusi gli occhi, pregando con tutto me stesso che quello fosse soltanto un brutto sogno, e che ancora dovessi svegliarmi, ma la voce riprese, "la cicatrice" disse sibilando nuovamente, la mano di Dray scivolò lungo la mia stringendola vigorosamente, "quale disdegno, Draco, serbavo enormi piani per te, ma a quanto vedo, hai scelto di morire con tutti coloro che mi si mettono contro", "datemi Potter!"  tuonò egli dalle fiamme "datemelo e vi lascierò vivere, nascondetelo e ucciderò ognuno di voi per trovarlo, avete tempo fino al alba, consegnatemelo dove Serpeverde si abbatte sullo specchio" tuonò prima che le fiamme che lo ritraevano scoppiassero fragorosamente, spargendo polvere e lapilli ovunque, creando piccole macchie e altrettanti cumuli di cenere sparsi nella stanza, impassibile, girai il capo verso il grande pendolo a lato della stanza, esaminandone le lancetta, accertandomi di quanto tempo rimanesse allo scadere del tempo datomi per poi inspirare profondamente e riportare lo sguardo su Draco, che al contatto con i miei occhi si pronunciò, "no" ghignò lui scuotendo impercettibilmente il capo, "non se ne parla" sussultò lui come se stesse intrattenendo quella conversazione nella sua mente, senza degnarmi di una sguardo, "amore" gli sorrisi io passandogli una mano sul volto, cercando di sorridere il più possibile, anteponendomi a tutto il turbamento che mi portavo dentro, lui inspirò profondamente, "non mi ripeterò, quindi ti conviene ascoltarmi" tuonò lui con sguardo truce nei miei confronti, "non se ne parla, tu non vai da nessuna parte" ribadì togliendo freddamente la mia mano dal suo volto, "non c'è un altro modo Draco" provai a dissuaderlo io, ma non ebbi alcun responso positivo da parte sua, "Harry non costringermi" tuonò lui prima di staccarmi
, stizzito dal suo comportamento provai ad uscire dalla stanza ma pochi istanti prima di uscire sentii la sua mano strattonare il mio polso, "Draco mi fai male" dissi dolorando per la forza della sua presa, ma non ricevetti risposta, solo uno sguardo truce e affranto, a quello sguardo tanto vuoto reagii nel unico modo possibile, smette di reprimere le lacrime che cercavo in ogni modo di trattenere, e Dray alla vista di quelle lacrime si staccò da me, invaso da un senso di pentimento per ciò che aveva fatto, ritrassi il braccio, stropicciando i il polso per alleviare il dolore, senza riuscire a guardarlo in viso, percepivo i suoi occhi giudicanti e carichi di rammarico spinti contro di me, tanto che non ressi la pressione, mi girai di scatto e uscii dalla stanza, sperando di non essere seguito, percorsi le scale ed uscii nel ala Est del castello, dirigendomi alla Torre di Astronomia, il cigolio della pesante porta di legno della torre mi fece accapponare la pelle, facendomi sospirare per un istante, ma facendomi coraggio entrai, percorrendo le sottili e anguste scale a chiocciola che portavano sino alla cima, la balaustra di metallo se a completamente ricoperta di neve, che continuava a cadere incessante sulla scuola, mi accasciai contro una colonna, strusciando la schiena contro di essa fino a che non fui seduto sul pavimento, il contatto con quel freddo architrave di pietra, scaturì un brivido lungo il mio corpo, che provai a reprimere con ogni forza del mio corpo, sentivo la mia testa macinare pensieri, cercando risposte, cercando soluzioni, ad una mole di problemi e quesiti ineccepibile, ma il pensiero che più mi turbava era Draco, ero arrabbiato, ero furioso con quel biondino, mi tastai il polso, ancora indolenzito per la sua stretta, abbandonandomi ad un pianto isterico, cercando di sbollire la rabbia che avevo accumulato, il viso di Voldemort solcato nel fuoco, il marchio di Draco, e la nostra discussione, rimbombavano nella mia testa come piccoli flash back, come immagini distorte che comparivano in un impeto di rabbia, fino quando l'incofondibile fruscio di qualcuno che si materializza non mi riportò vigile, "S-signora Malfoy?" singhiozzai incredulo, "che cosa ci fa qua?" chiesi al imponente donna dai capelli candidi che sostava davanti a me, che senza perder troppo tempo mi raggiunse, sedendosi affianco a me, "venivo sempre qua" confessò guardando l'orizzonte, "quando io e Lucius litigavamo" continuò malinconica la donna, "la Torre di Astronomia é così..", "dannatamente silenziosa" dissi io concludendo la frase di Narcisa, che si girò verso di me sorridendo, "hai proprio ragione Harry" disse per poi riportare lo sguardo ove lo aveva distolto, qualche istante dopo la sua mano scivolò lentamente sulla mia, che poggiavo sulle ginocchia raccolte al petto, "Harry so che ti senti in dovere di fare questa cosa" disse lei "ma sei troppo importante per tutti loro, per poter mollare e gettarsi tra le braccia del nemico, con cotanta facilità", deglutì come per preannunciare che una brutta notizia, e girandosi lentamente verso di me riprese "io e Lucius dobbiamo andarcene, e non so quando faremo ritorno" disse spiazzandomi, "siamo troppo coinvolti, e non possiamo combattere al tuo fianco Harry, per quanto vorremmo" disse lei, fermandosi notando il mio sguardo confuso, "perché non potete?" chiesi quasi spocchiosamente, "ogni mangiamorte, é soggetto ad un voto infrangibile, in caso ci si schieri nella fazione opposta, la morte incombe" concluse sorridendomi, "Harry" sussultò mentre un singhiozzo le spezzò la la voce, "sei la miglior cosa che a Draco sia mai capitata, e sai che se si tratta di te, non guarda in volto a nessuno, se hai preso la tua scelta, lo rispetto, ma ti prego, non farlo prima di chiarire le cose con lui" disse prima di alzarsi, "ora aiutami a trovare mio figlio, voglio salutarlo" disse tendendomi una mano sorridendo sinceramente, per farmi rialzare, al quel tocco la signora Malfoy ci materializzò dentro Hogwarts, all'interno della Sala Grande, deserta, ci avvicinammo alle scale, senza una vera e propria meta, quando un cesto di capelli color neve, che camminava avanti e indietro davanti al dormitorio dei Grifondoro non colse la mia attenzione, tirai un occhiata compiaciuta alla signora Malfoy, che ricambiò maliziosamente, così salimmo le scale, fino ad arrivare affianco a lui, mentre mormorava qualcosa, ignaro della nostra presenza, "Draco" gli sussurrò lei apprensivamente, a quel sussulto Draco si girò di scatto, abbracciando la madre che ricambiò dolcemente, "Madre cosa ci fai qui?" chiese incredulo, e così lei spiegò l'intera situazione al figlio, "quando potrò rivedervi?" chiese lui rammaricato della rivelazione, "presto amore mio" disse lei passandogli una mano sul volto, prima di smaterializzarsi senza lasciare traccia del proprio passaggio, a quella separazione istintivamente mi gettai fra le braccia di Dray, che sembrava essere più bisognoso del solito, "amore" dissi cercando il suo consenso, senza staccare il volto dal suo petto, "mi dispiace" a quelle parole le sue labbra sottili e fredde su stamparono sulle mie, chiusi gli occhi per potermi concentrare solo su di esse, quando una lacrima, caduta dal suo viso al mio mi riportò vigile, aprii gli occhi, trovandomi davanti ad un mare di lacrime, "ti prego non piangere" singhiozzai trattenendo quel irrefrenabile voglia di fare lo stesso, passai una mano sul suo volto, togliendo quelle lacrime statiche su di esso, ma alle mie preghiere non venne posto niente, continuava a piangere senza riuscire a guardarmi, senza volermi guardare, "amore ti prego" lo pregai nuovamente prima di baciarlo di nuovo, quando staccatomi nuovamente la sua voce non ruppe il silenzio creatosi "n-non puoi andartene Harry" singhiozzò malinconicamente "non vado da nessuna parte amore" lo rassicurai con gli occhi di un bambino, mentre il suo sguardo si faceva sempre meno agitato, si passò un dito sotto agli occhi, cancellando il residuo di quel pianto, "che diavolo facciamo?" disse incupendosi nuovamente, "mancano poche ore al alba" a quelle parole la mia mente per un attimo si bloccò, non vi era molto da poter fare, se non consegnarmi a Voldemort per risparmiare gli altri, il pensiero di tutte quelle persone che avrebbero sofferto, per qualcosa che non le riguardava, mi dilaniava da dentro, riuscivo a immaginare le grida, la sofferenza, e non potevo permetterlo, non potevo permettermi di non fare niente quando l'unica chiave per evitare questo disastro ero io, "non c'è un altro modo amore" risposi dopo svariato tempo, ma la sua risposta a quelle parole fu soltanto una lacrima, che cadde ingerente dal suo viso pallido fino ad impattare sul pavimento, riecheggiando per tutto quell'antro austero, "ti amo Harry" disse con voce spezzata "e ti amerò per sempre", a quella dichiarazione, un misto di paura e di stupore mi investì come un treno, Draco stava iniziando a capire, capire perché volessi tanto porre fine a tutto ciò, capire perché anteponevo la vita altrui alla mia, e il sollievo si fece strada per la mia gola, quando una voce interruppe quel austero silenzio, "Harry! dove diavolo eri finito!?" mi sbotto Herm addosso con gli occhi iniettati di sangue, "sta calma Herm, avevo bisogno di racimolare qualche idea per uscire da questa situazione" dissi io malinconico lasciando intendere che il mio tentavo di era rilevato totalmente vano, lo sguardo della mia migliore amica si incupì tempestivamente, destabilizzandomi altrettanto di quanto già il resto non avesse provveduto a fare, "deve esserci un altro modo" singhiozzò lei, senza ricevere alcuna risposta, alzai lo sguardo, cercando di ammirare ogni dettaglio di quel atrio, pur conoscendolo a memoria, riusciva a stupirmi ogni volta, "devo andare" dissi senza distogliere lo sguardo dal orizzonte che mi ero creato,  quando sentii le mani di Dray scivolare sui miei fianchi,  saldandosi ad essi, mi strattonano contro quel corpo muscolo, e due labbra gelide di stamparono sulle mie, sentii la sua lingua percorrermi, le sua mani stringermi e le sue labbra strusciare sulle mie, e pensai solo a godermi quel ultimo indimenticabile bacio, quando staccatomi dolcente da quelle labbra corrucciate le vidi trasformarsi in un sorriso, le vidi trasformarsi in un candido sorriso, e senza pronunciare alcuna parola, mi staccai da lui, interrompendo definitivamente il contatto con il suo corpo, e fu come separarsi da se stessi, ma dovevo farmi forza, dovevo salvare tutti, dovevo salvare Dray, ed era quel obbiettivo che mi spingeva a proseguire con il mio operato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 13 ⏰

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Il lago rifletteva il buio in meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora