11. Sembrava quasi che Lucius non esistesse

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Mi svegliai un'ora dopo, era circa l'una del pomeriggio e Dray non si era mosso di un centimetro, "amore" sussurrai, non ricevetti risposta, così decisi di alzarmi, mi sottraetti al mio amato, che dormiva beato nel nostro letto, mi misi le mutande, che Dray aveva gettato sul pavimento, poi i pantaloni e la sua maglia, profumava di lui, ne fuoi quasi assuefatto, presi una coperta che stava sul fondo del letto e gliela misi addosso, scesi poi le scale senza fare rumore, le scale in marmo bianco riflettevano la luce che entrava dalle finestre, percorsi l'immenso salotto, nessuna foto che ritraeva la famiglia Malfoy al completo, solo foto di Narcisa, in alcune compariva anche Dray, sembrava quasi che Lucius non esistesse, sembrava un posto, un'oasi tra madre e figlio, non mi meravigliai di ciò, infondo Lucius non era il miglior esempio di padre che si potesse avere, mi diressi in cucina, presi un bicchiere stava poggiato su un delle mensole e bevvi un sorso d'acqua, mentre riponevo il bicchiere nel lavandino, Dray mi colse di sorpresa, mi prese i fianchi e mi baciò il collo "ciao amore mio" disse mentre mi baciava il collo, "ciao amore" dissi io di conseguenza, "direi che ci siamo divertiti, non credi?", mi girai verso di lui e mi prese in braccio, mi mise a sedere sul bancone della cucina e mi baciò mentre mi palpava, "direi proprio di si amore", le mie mani scivolarono dalla sua nuca alle sue spalle, sentivo i suoi addominali strusciare contro la maglia che gli apparteneva, "hai fame?" chiesi dolcemente, "si amore,un po'" mi rispose ributtandosi sul mio collo, "bene" dissi baciandolo di nuovo "dove andiamo a mangiare? vorrei cucinare ma in casa non c'è niente", lui buttò uno sguardo alla dispensa a vetri sul fondo della cucina, era vuota, "ok amore, vado a prendere le valigie che abbiamo in auto, almeno le porto in casa, ci cambiamo e usciamo a pranzo", sorrisi felice dell'idea di Dray,che tornò in casa con le nostre valige, dopo pochi minuti uscii di casa, lui mi aspettava in auto, "amore muoviti!" mi gridò abbassando il finestrino della macchina, chiusi la porta di casa e montai in macchina, "eh io che sto con un ragazzo convinto che ci metta meno di me a prepararsi" borbotto ironicamente Draco, "almeno io non mi inciprio il naso e uso 6 kili di gel per capelli", dissi con una nota di superbia, lui sorrise maliziosamente e disse "però so quanto ti arrapa il mio gel per capelli" baciandomi le labbra "è vero, è cosi mascolino" dissi sciogliendomi, partimmo poco dopo, arrivammo in un piccolo borgo della Scozia, ad un Pub, il Tarbert bistrò, siedemmo e pranzammo in riva al lago, "bello eh" dissi "ma niete a che vedere con il Lago Nero di Hogwarst", Dray si mise a ridere, e mi disse che concordava con me, passeggiammo sulla riva del lago per poi passare da un piccolo negozietto sulla strada del ritorno per prendere il minimo indispensabile, mentre percorrevamo stretto viale che costeggiava il lago, chiesi cio che avrei voluto sapere sin dall'inizio, "amore ma come hai fatto a convincere tuo padre a farti dare la casa, i soldi e la macchina?" Dray che teneva lo sguardo fisso sulla strada, mi guardo sorridendo e disse con fare pacato "vedi lui preferisce che io stia lontano da casa, per non creare scompigli con la mia famiglia", "ci sono segreti dei Malfoy che é bene che nessuno sappia, ma uno in particolare logora mio padre da sempre, e teme che io potrei rivelarlo" continuò, "la storia dei purosangue è una puttanata", disse quasi con voce spezzata, io sgranai gli occhi, -come una puttanata!?- pensai impietrito, "mia madre era una mezzosangue, una ricca ereditiera a cui furono strappati via genitori a 17 anni, mio nonno era un mago purosangue che aveva sposato una babbana, morirono mentre studiava ad Hogwarts, cambiò nome poco dopo la morte dei miei nonni, sposandosi con mio padre" disse continuando a guardare la strada "la casa in cui noi abitiamo è di mia madre, non di mio padre, non è villa Malfoy, ma Villa Black, proprio perché appartiene a mia madre", ero scioccato, ma ancor più ero incredulo del cognome della madre "Black amore? intendi che tua madre é parente..." dissi con voce quasi stuccata "si amore, cugina di primo grado di Sirius e di suo fratello Regulus Black", rimasi di sasso dinnanzi a quelle parole, "quando mia madre sposò mio padre prese il suo cognome e così fece anche mia zia, sua sorella maggiore, che conosci meglio come Bellatrix Lestrange, anche lei si nascose dietro al suo cognome da nubile, mia zia sfasciò ciò che restava della famiglia Black, fino a quando, non venne rinchiusa ad Azkaban, dove tutt'ora é detenuta" non sapevo cosa dire, fare o pensare, significava che era tutta una bugia, un enorme menzogna, mi misi appoggiato a lui mentre guidava, "amore se non ne vuoi parlare oltre va bene, davvero", lui si girò, mi sorrise e disse "amore per quanto mi riguarda non ci sono più ne Draco ne Harry, ci siamo solo noi, insieme ed è giusto che tu sappia" continuò "il nome babbano di mia madre è Fiona Michelle Blakc, quando ha iniziato la vita con mio padre ha cambiato nome, ma non ha mai abbandonato le sue origini, al contrario di mia zia, che con gli anni ha sviluppato una vera ossessione per i mezzosangue, finendo per dimenticare quasi che lei stessa lo é, tutto cambiò quando Colui che non può essere nominato ordinò a mia zia di uccidere dei purosangue, una famiglia che non sosteneva l'ideologia portata avanti da lui, lei sostiene che il signore oscuro abbai espiato quella che crede una colpa dalla famiglia Black data la devozione di Bellatrix, mio padre è un idiota, lo odio con tutto me stesso, ma per mia madre nutre un amore sincero, per lei è andato contro il suo più grande principio, pilastro della famiglia Malfoy, quando davo della mezzosangue a Herm lo facevo per nascondere questa cosa, ma non lo ho mai voluta realmente offendere, nemmeno una volta" disse mentre ci avvicinavamo a casa "mi dispiace di essere stato un vero idiota negli anni amore, devo dirlo anche a Herm, devo scusarmi con lei per il mio comportamento", "amore.." dissi incerto "mi dispiace che tu debba tenere un segreto tanto grande, tutto da solo", "oramai non sono più da solo" disse mettendomi la mano sulla coscia, gli baciai la guancia e mi accoccolai al suo braccio.

Il lago rifletteva il buio in meWhere stories live. Discover now