22. La fuga

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"Uscirò in piena notte e aspetterò perchè non so correre ai ripari quando piove la tua assenza"
Michele gentile

Marinette's pov

Durante il procedere di quest'ultima lunghissima settimana ho cercato di mettere in pratica solamente una cosa: non incontrare Adrien.
Per i prime due giorni attuare la mia missione è risultato essere piuttosto complicato, praticamente impossibile dato che seguo ogni singolo corso assieme a lui.

Durante le classi ho tentato di sedermi sempre in prima fila poiché so che quest'ultima è altamente disprezzata da ogni singolo Serpeverde, quindi di conseguenza le probabilità che decidessero di sedersi assieme a me sono crollate in maniera esponenziale.

Così facendo mi sono ritrovata vicino a persone nuove e devo ammettere che conoscerne alcune è risultata essere un'esperienza piuttosto positiva, specialmente perché ora ho molti più amici di prima.
So però bene che non è la quantità ad avere significato quando si parla di amicizie: possedere due o tre ragazzi in più che mi svolazzano attorno, fastidiosi come zanzare, non fa di certo la differenza; incontrare invece altra gente dall'umorismo simile al mio può decisamente rendere una giornata più interessante e meno banale.

Dopo circa quarantotto ore passate in una completa armonia paradisiaca, caratterizzata tuttavia per lo più dall'ansia costante che il biondino potesse spuntare da dietro le mie spalle da un momento all'altro, ho deciso che non potevo continuare così.

Ho realizzato che mi stavo comportando come la più ridicola delle immature e che il mio agire bambinesco non mi avrebbe portata da nessuna parte.

Ho quindi promesso a me stessa che avrei di punto in bianco dovuto assumermi le mie responsabilità e smettere di fuggire ove possibile per non incontrare il suo sguardo superbo. È stato proprio in quel momento che il destino ha giocato la sua carta, permettendomi di prendere tempo ancora per un po' prima di doverlo affrontare in una conversazione sull'accaduto. Tempo che mi sarebbe decisamente servito dato che ancora non avevo - né ho tutt'ora, ma adesso capirete meglio - idea di come avrei dovuto comportarmi con lui.

Come ho detto, il fato ha per l'appunto fatto la sua mossa: Adrien infatti, la mattina dopo la mia decisione ed in particolare proprio quando mi ero preparata un miserabile discorsetto che, se recitato, sarebbe stato composto per lo più di balbettii, non era in Sala Grande per colazione.

Presto avrei scoperto che non sarebbe stato nemmeno in aula, né successivamente in Sala comune Serpeverde.
Data la sua assenza improvvisa ed apparentemente ingiustificata ho pensato di chiedere a Kim se ne sapesse qualcosa.

Non giudicatemi per la mia incoerenza, vi prego. Se non fossi nemmeno un po' bipolare, non sarei io. Lasciatemi però in parte giustificare questo cambiamento improvviso d'idea dietro la scusa della mia testardaggine: avevo deciso con fermezza che ci avrei parlato, dunque non potevo darmi per vinta di fronte alla prima difficoltà.

Dopo essermi recata nella parte del dormitorio maschile della mia casa mi sono resa conto di non avere idea di dove potrebbe trovarsi la stanza di Kim, dettaglio che avrei decisamente dovuto tenere in considerazione quando ho fatto la scelta di andarlo a trovare.

Quando ormai, dopo aver bussato a qualche porta senza aver ricevuto risposta, mi ero praticamente arresa all'idea che gliene avrei parlato a seguito del prossimo allenamento, ho sentito una mano posarsi sulla mia spalla.

Mi sono dunque girata ed ho incontrato lo sguardo sorpreso, ma non dispiaciuto, di colui che stavo cercando e gli ho sorriso spontaneamente, soddisfatta che la mia ricerca avesse portato inaspettatamente qualche risultato.

In verde [Miraculous & Hogwarts]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora