18. Amortentia, odori inattesi

270 29 215
                                    

"Una goccia del tuo profumo basta a riempire la mia stanza, un po' del tuo amore basta a colmare la mia vita"
William Shakespeare

Adrien's pov

<<Sta zitto Kim>> borbotto, prima di coprirmi le orecchie con il cuscino.
Sono appena le sette, ergo, è decisamente troppo presto per far udire ai miei poveri nervi il baccano che il mio compagno di stanza sta generando mentre ricerca gli appunti di pozioni tra i cassetti disordinati.
Impreco - innumerevoli volte - tra le lenzuola, finché finisco gli insulti da rivolgergli e mi rassegno alla consapevolezza che ormai mi sono destato completamente.

<<Cavolo, ma dove sono?>> si continua a domandare lui, portandosi una mano tra i capelli scuri in un gesto disperato.
Osserva i mille fogli sparsi sulla scrivania di legno, sospirando rassegnato.

<<Ti presto i miei, ma smettila di fare casino>> dico, alzando il busto.
Non ho bisogno di ciò che ho scritto durante la precedente lezione, sia perché credo di essere capace di ricordarmi la spiegazione, che poiché quest'oggi sono piuttosto fiducioso del fatto che non sarò chiamato dal professore.
Mi scosto la coperta dal petto nudo; le lenzuola che ci danno sono così pesanti che se indossassi la maglietta per dormire, finirei per morire di caldo.

<<Davvero?>> domanda guardandomi con sorpresa evidentemente palpabile, di fronte al mio inaspettato gesto di puro altruismo.

Annuisco, mi alzo e mi inizio a avviare verso il mio armadio, dal cui interno afferro una camicia bianca.

Prima di poterla indossare noto una macchia verde chiaro all'altezza del braccio, quindi decido di posarla e di prenderne un'altra.
Il maledetto fango del Lago Nero non ha alcuna intenzione di andarsene dal tessuto.
Ho già lavato il capo due volte negli ultimi giorni, ma la macchina, nonostante i ripetuti sforzi, resta lì e non accenna nemmeno lontanamente a voler scomparire, quasi volesse ricordarmi della mia breve avventura con la corvina.

Cerco di non pensare a ciò che è accaduto con lei e soprattuto al modo in cui gli abiti bagnati le siano finiti per aderire perfettamente alle sue forme.
Entro piuttosto in bagno, mi lavo e successivamente mi vesto.
Passo una mano tra i capelli estremamente scompigliati, cercando di far loro una forma accettabile, ma notando che le mie azioni stanno risultando vane, mi arrendo dopo poco e decido di uscire lo stesso. Non capirò mai perché le ragazze ci mettono ore a prepararsi: io sono sempre pronto in 10 minuti.

Lasciata la stanza, passo il mio quaderno a Kim che come sempre prima di ogni lezione legge gli appunti per la prima volta, sperando che il professore non lo chiami a rispondere a nessuna domanda, né tantomeno decida di mettergli qualche valutazione.

Mi siedo al tavolo dei Serpeverde e come una calamita Lila mi si affianca istantaneamente, salutandomi con un bacio sulla guancia. Non le presto per il momento particolari attenzioni e mi limito a prendere un po' di cibo e metterlo sul piatto, mentre quest'ultima come al solito non mangia nulla. Dice sempre che le calorie a colazione sono superflue. Non sono d'accordo, ma sono anche arrivato alla conclusione che se è contenta lei di non ingerire nulla, allora sono contenti tutti, motivo sufficiente a farmi evitare di farle notare come la penso a riguardo.

<<Sai che la prossima lezione è Pozioni?>> mi domanda poco dopo aver finito di prendere in giro una coppia dal comportamento piuttosto ambiguo a pochi metri da noi. Apre la borsa di uno dei pochi brand babbani che ritengo possano essere considerati accettabili - "Chanel" credo si chiami - e ne estrae un piccolo specchio ovale verde scuro.

<<Sì>> rispondo semplicemente, afferrando un tovagliolo per pulirmi l'angolo della bocca.

<<Bene, ho chiesto a Piton su cosa sarà incentrata la spiegazione e mi ha risposto che avrà come argomento l'Amortentia>> dice, osservando con attenzione il make-up che le decora in modo impeccabile e elegante il volto.

In verde [Miraculous & Hogwarts]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora