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Si era fatto tardo pomeriggio e io non vedevo l'ora di arrivare a casa.
Mi immersi tra i miei pensieri pensando che dopo la morte della mia famiglia io ho sempre avuto una casa ho meglio un letto in cui dormire, da quando conosco ivar c'è lo sempre avuto un letto sembra una cosa così stupida ma gliene sono grata lui non è sempre così...così lui con gli altri ma se si impegnasse un pò di più credo che la gente lo apprezzerebbe questa e una sfida che porgo a me stessa far apparire ivar per come lo vedo io per come si comporta con me almeno un briciolo così che il suo popolo lo perdoni ovviamente senza dirglielo perché sennò  non lo farebbe nemmeno sotto tortura ma lo farò ingenuamente coglierò i momenti in cui è quel ragazzo e PAM il gioco e fatto alzai la testa che poggiavo sulla sua spalla mettendomi in piedi mi guarda divertirò vedendo che stavo per cadere colpa di qualche onda che scosse la nave-"ivar quanto tempo ci vuole per tornare eh?"-mi misi a braccia conserte come una bambina capricciosa il suo sguardo si abbassa al mio seno che era coperto dell'armatura un pò sporca ma lo alza subito -"tra poco saremmo a casa"-risponde alla mia domanda concludendo con un sorrisino -"ivar?"-lo richiamo ridendo i nostri occhi erano incatenati -"non ti stanchi proprio mai di parlare vero astrid?"-mi chiede ridendo-"parlare con te non mi annoia mai figlio di ragnar"-alza le sopracciglia facendo un espressione simile a una smorfia divertita -"ma se non parlo mai"- mi dice ridacchiando -"in quel silenzio parli più di quanto tu creda perché infondo non ti piace così tanto il silenzio"-gli dico per poi voltarmi e scoprire con molta gioia che eravamo arrivati in lontananza vedevo kattegat-"e cosa dice il mio silenzio navigatrice?"-la sua voce spezza l'entusiasmo che ho provato nel vedere casa facendomi focalizzare sulla sua domanda-"tu stesso sai la risposta non hai bisogno di sentirla da me ivar il senz'ossa"-apre la bocca per dire qualcosa ma la richiude chissà cosa voleva rispondermi mi chiesi ma cercando di non darlo a vedere mi girai e sentì i cigoli di quei aggeggi "si è alzato" pensai ma ho avuto la conferma quando lo sentito dietro di me facendo combaciare i nostri corpi in unica forma
Sento le sue labbra baciarmi il collo e la spalla -"stasera voglio che mi dormi vicino perché non riesco a dormire senza di te, sento tutti i mostri vicino ma con te vicino sento solo un silenzio assoluto e il tuo piccolo respiro tra le mie orecchie astrid"-stringo la sua mano-"perchè riesci a dirmi queste cose e non quelle 2 parole?"-gli chiedo cambiando discorso ma mi lascia un bacio sulla guancia e si allontana mi sono guardata  intorno capendo che eravamo arrivati siamo scesi e il popolo ci ha accolto con grande gioia i bambini mi hanno circondato ,lì ho baciati uno ad uno  tutti e poi ho preso una bambina imbraccio io amavo i bambini sono gli unici che non ti mentono e che ti amano in modo puro-"il veggente ci ha predetto che ci avresti salvato astrid"-mi dice una signora che non avevo mai visto la guardo confusa ma cercai di nasconderlo regalandogli un sorriso ,tra la folla sento ivar chiamarmi perciò lo raggiungo e entriamo al palazzo soli ho chiuso la porta dietro di noi e lo guardato-"che c'è non guardarmi così  vatti a fare un bagno che puzzi"-alzo gli occhi al cielo -"ivar io non puzzo mai rammentalo"-sorride e vado in camera sua dove c'era una vasca calda che mi aspettava mi sono spogliata e mi ci fiondo dentro.
Quando terminai sono uscita e mi sono asciugata dopo di che ho aperto l'armadio di ivar prendendomi una sua casacca non ho legato i capelli al mio  solito e sono uscita da camera sua per andarmi a sedere accanto a lui vicino al fuoco-"come ti senti?"-mi chiede -"beh adesso pulita"-sorride e mi allaccia il laccetto dorato che stava sulla casacca-"questo si lega astrid ma tu lo sai"-sbuffo era davvero un rompi scatelle alle volte-"siamo soli non fa nulla"-rispondo in maniera scontata-"in realtà ci sono gli schiavi che potrebbero guardare il tuo seno o le gambe scoperte che tieni adesso"-sbuffo ancora una volta e mi siedo su di lui-"non dirmi che adesso sei geloso"-serra la mascella e mi guarda con disapprovazione -"se vuoi girare mezza nuda per il castello fai pure mi costringi a ucciderli tutti"-sorrido era buffo quando faceva il geloso lo bacio e gli sciolgo il fiocco dei pantaloni ma mi stringe il polso per poi sussurarmi all'orecchio-"astrid non qui stai ferma"-sorrido e gli mordicchio il labbro gli riallaccio i pantaloni e lo abbraccio -"stasera vorrei farmi una passeggiata qui per kattegat e vorrei anche dei vestiti o sarò costretta a uscire cosi"-mi da una piccola  spinta sulla guancia-"i vestiti li avrai ma stasera ci sarà una festa perché siamo tornati tutti perciò niente passeggiata"-annuisco e mi alzo ero felice ma continua a parlare-"perchè non te li leghi questi capelli eh?"-scuoto la testa -"non puoi incatenare qualcosa che è nato per stare libero"- gli dico si alza lentamente e si avvicina -"infatti ti ho liberata per questo"-faccio una smorfia-"in realtà mi hai liberata perché mi ami ivar"-alza le sopracciglia facendo una smorfia -"vatti a cambiare tra poco usciamo"-lo bacio e vado in camera mia dove ho trovato due schiave che mi lasciano i vestiti sul letto li ho indossati e mi sono specchiata sul riflesso della finestra ero bella...
I miei ricci corvini stavano così bene con l'azzurro e il dorato di quel vestito così semplice sono uscita andando in camera di ivar che era steso sul letto che appena udi la porta aprirsi alza la testa ,mi ha guardata incantato -"come mi sta?"-
Si alza con i gomiti-"sei più bella di Afrodite"-sorrido rimanendo davanti la porta -"lo pensi davvero?"-annuisce e continuo a guardarlo senza rispondergli -"stasera ci sarà la festa e domani.."- prese una pausa e poi continua -" ucciderò quel verme"-abbassai lo sguardo non volevo lo lasciasse libero avevo una paura tremenda che ci possa dividere nuovamente ma non volevo lo uccidesse -"astrid non farmi alzare vieni qui"-mi metto vicino a lui e poggio la testa sul suo petto gli poggio una gamba addosso e lui mi alza il vestito accarezzandomi la coscia -"mi sei mancato"-sorride -"pure tu mi sei mancata"- a quelle parole ho chiuso gli occhi immaginando un futuro insieme con qualche marmocchio che girava per il castello sarebbe stata una rivincita dopo tanta sofferenza era l'unica cosa che desideravo una vita accanto a lui.
Riuscivo a sentire la musica fuori -"gia suonano"- dissi in un sussuro -"la sento per mia sfortuna"-balzo fuori dal letto come una scheggia pazza-"dai andiamo ivar andiamo"-gli dico tirandogli il braccio con scarsi risultati

Ivar the boneless//ruthlessOnde as histórias ganham vida. Descobre agora