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Mi sveglio nel tardo pomeriggio così decisi di uscire fuori dalla mia tenda per farmi un giro e vedere come fosse la città.
Mi incamminai tra quelle strade molto colorate  e piene di luci e in lontananza riesco a vedere una sotto specie di tempio che non assomigliava per nulla hai nostri di tempi ero curiosa di vederlo perciò mi incammino nella direzione di quel palazzo enorme e di un  colore bianco limpido.
Quando arrivai le donne di lì mi  tirarono dentro una stanza e mi hanno spogliato le ho lasciate fare anche se ero davvero confusa non capivo i loro atteggiamenti erano bizzarri ma non mi dava fastidio mi hanno messo un abito simile al loro con tanto ricami curiosi era un bel abito lungo e di un rosa molto accesso che mi donava particolarmente in fretta e furia mi hanno fatto entrare in quel palazzo,l'interno era molto più bello di quello che mi aspettavo  tutte le persone si sedevano e pregavano con devozione i loro dei li ho ammirati ma non avrei mai cambiato i miei di dei, odino mi ha salvata da quella tempesta che ha causato solo morte e sofferenza nella mia vita.
Indietreggio facendo passare alcuni bambini che portano dei doni su quella sottospecie di altare pieno di fiori erano davvero carini ma volevo visitare la città e non stare lì tutto il tempo quindi esco e una delle donne che mi aveva cambiato i vestiti mi tira delicatamente il vestito forse voleva sapere dove andavo perciò ho cercato di spiegarglielo gesticolando ma con scarsi risultati perché non mi ha capita ma non mi ha trattenuta lì anzi mi ha lasciata andare.
non nego che quando arrivai qui ho pensato che mi avrebbe resa una schiava qui ma da ciò che ho visto qui nessuno è schiavo di nessuno non hanno un re sono liberi e pieni di amore come odino ci ha creati,il loro cuore non è stato oscurato da ares il dio della guerra erano così spensierati che quasi li invidiavo.
Camminando per il mercato ho  adocchiato una bancarella molto bizzarra che vendeva cose senza senso rametti e foglie le ho  osservate per un paio di minuti ed erano effettivamente rametti e foglie ho scosso la testa e  sorrido che bizzarra questa gente ma era piacevole stare qui non lo nego mi trovavo al mio agio forse solo  perché non c'era nessuno storpio che era riuscito a rompere il mio cuore ancora di più di quanto non lo era già non mi pento di nulla ma se potessi tornare indietro non sarei mai andata quella sera al palazzo e non gli avrei mai versato addosso quella stupida bevanda se solo avrei avuto un pò di pazienza in più magari niente di tutto ciò sarebbe successo magari non mi sarei innamorata magari non avrei provato quell'amore e l'aria di famiglia che riusciva a darmi nonostante che lui di famiglia conoscesse ben poco ma del resto lo sapevo e lo sapevo bene sono stata semplicemente una sciocca a crederlo diverso ma lo rifarei si è non solo una volta lui è stato il mio primo amore ma anche la mia più grande delusione e lo sarà per sempre.
Ma tornando alla realtà grazie agli schiamazzi dei bambini e dei venditori del mercato capisco che magari è l'ora di tornare alla mia tenda ma una ragazza che aveva forse qualche anno in meno di me mi tira verso una piazza dove la gente ballava e si divertiva mi lasciai andare divertendomi col popolo ho ballato e cantato a modo mio le loro canzoni mi divertivo anche senza riuscire a parlargli poi uno degli uomini di lì ha acceso una torcia e non so come abbia fatto a sputare quel fuoco dalla bocca era ovviamente un illusione che non gradivo molto mi spaventava un pò ma la gente li sembrava apprezzare avevo capito fosse bizzarra ma non così tanto.
Un ragazzo mi ha tirato in una danza sfrenata ma mi sono stanca subito e credo abbia capito così si è messo a ridere e io ho riso insieme a lui dopo che la festa terminò mi hanno fatto sedere a tavola con loro e dopo aver consumato ognuno il proprio pasto ognuno di loro e tornato nella sua tenda e quando io arrivai nella mia mi sono messa a letto e ho chiuso gli occhi cercando di riposare ma non è stato così facile non mi sentivo protetta né tanto meno amata ero sola.
Quella notte ho promesso a me stessa che mai e poi mai sarei tornata a kattegat.

Ivar the boneless//ruthlessWhere stories live. Discover now