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Quella notte una tempesta colpì la nave dove io e la mia famiglia viaggiavamo in cerca della famosa terra d'oro ma con mia grande sfortuna e consapevolezza sapevo bene che noi non saremmo mai arrivati in quell'isola e che non avrei mai più rivisto la mia famiglia perché la nave affondò e in quei attimi di terrore in cui urlai a squarcia gola cercando aiuto e chiamando i miei fratelli fu tutto vano.

Ecco a cosa pensavo in quel tempo libero che la mia padrona mi aveva concesso mal volentieri certo perché dopo il naufragio sono arrivata a kattegat dove hanna la mia padrona mi trovò e mi rese una delle sue schiave sapevo come funzionava qui cosa mi sarebbe aspettato più in là sapevo cosa succedeva alle schiave sapevo come venivano usate e al solo pensiero mi venivano i brividi non volevo essere toccata da quegli animali vedevo le mie compagna qualche anno più grandi di me che venivano usate come stracci vecchi e quei marinai non erano certo non so quale bellezze erano semplicemente disgustosi lì odiavo

Dopo aver avuto la mia pausa sono subito tornata a lavorare hanna mi faceva pulire casa e mi mandava a fare compre ora direte nulla di che se non fosse che ci nutriva poco e niente

Quel pomeriggio stavo facendo delle compre per la mia padrona quando andai a sbattere contro qualcosa di imponente o più qualcosa qualcuno tutte le cose che avevo comperato per hanna sono cadute

Non ho alzato gli occhi per vedere chi era tanto meno per scusarmi inizio a raccogliere tutte le cose nervosamente quando quel qualcuno si abbassa per poggermi una mela che non avevo raccolto solo allora alzo lo sguardo e sbianco alla vista del figlio più grande di ragnar Bjorn-"Non ti hanno mai insegnato a chiedere scusa eh"-ho deglutito e poi a tutta risposta dissi-"a te non hanno mai insegnato a guardare dove cammini?"-mi sono tappata subito la bocca maledicendomi per aver parlato troppo non dovevo proprio parlare mi fa un sorriso e poi mi aiuta ad alzarmi-"non ho mai visto una schiava così insolente posso sapere come ti chiami?"-balbettando dissi come mi chiamavo senza rispondermi se ne va Lo guardato scomparire tra la folla non era mai presente a kattegat  nonostante lui era stato cresciuto qui amava navigare(come me del resto)pensai tra me e me ho sentito dei racconti su di lui come su tutti gli altri suoi fratelli ero meravigliata dalle voci che giravano sul suo conto nobile guerriero e era stato in tantissimi posti era il preferito degli dei non si direbbe a tutta risposta del fratello più piccolo di tutti dicevano che era malvagio o sentito storie terrificanti su di lui che abbia ucciso una schiava solo perché non gli ha voluto versare da bere e che abbia ucciso suo fratello per averlo umiliato il senz'ossa lo chiamavano non lo avevo mai visto e non so perché lo chiamassero così ma lo avrei voluto sapere

Dopo aver preso tutto quello che serviva alla mia padrona sono tornata a casa mi infastidiva come mi avevano etichettato "schiava" io non lo
ero mai stata io ero uno spirito libero che non poteva essere incatenato

Intanto sei una schiava adesso

Stupida vocina nella mia testa se avessi potuto l'avrei uccisa ma non potevo a quanto pare dopo le solite ramanzine di hanna e aver pulito un pò casa vado in camera mia che condividevo con altre ragazze più grandi e tutte antipatiche fatta eccezione per una di loro che si chiamava gilda era la più gentile con me la consideravo un'amica mi a sempre protetto da quando sono qui.
Ci siamo messe a parlare e gli raccontai quello che era successo oggi con bjorn è rimasta sorpresa quasi non ci credeva nessuna delle altre schiave che stavano in casa con me avevano mai visto i figli di ragnar nemmeno io in realtà solo oggi ho avuto un incontro ravvicinato con il maggiore ma non lo ritevevo così importante da poter dire "io ho parlato con bjorn la corazza" Ecco non ero proprio il tipo

Il rumore della porta che si apriva ci ha interrotte era hanna -"Stasera ghilda dovrai andare al palazzo e visto che quell'altra non sta bene porta la straniera"-o lanciato un occhiattacia a hanna ma non gli ho risposto non ero una straniera i miei genitori prima abitavano a kattegat prima di diventare dei navigatori insegnando pure a me a navigare e a combattere ma questo non era di molta importanza lei era troppo stupida le bastavano vedere dei capelli neri e anche gli occhi scuri che dovevamo essere per forza essere stranieri

Ero terrorizzata dal fatto di dover seguire la mia amica in quel posto infernale non volevo perdere la mia verginità con qualche schifoso marinaio vecchio e arrapato mi sono messa a piangere stringendo la mia amica che ha provato a consolarmi e che non per forza dovevano portarmi con loro ecco almeno sperano in questo ho pregato gli dei fino al nostro arrivo al palazzo le cose procedevano per il meglio anche se ero un pò impacciata non avevo mai versato da bere a nessuno e quella sera mi avevano affidato il tavolo principale dove mangiavano i figli di ragnar e per la prima volta ho visto il senz'ossa seduto a capo tavola che fissava tutti con quell'aria di collera e di astio verso tutte le persone sedute mi metteva i brividi

Ero persa nei miei pensieri quando stavo versando da bera proprio a lui che riesco come sempre a combinare un pasticcio gli era caduta una goccia di bevanda su i pantaloni  mi ha guardato con uno sguardo che in vita mia non ho mai visto ma non mi sono tirata indietro -"sei così incapace da non riuscire nemmeno a centrare il bicchiere?"-mi dice con voce calma ma sentivo che era arrabbiato lo emanava

Emanava tutta la sua collera

Butta la bevanda a terra e lo guardo-"versa"-faccio come mi dice e lui la butta di nuovo a terra l'azione di versargli da bere lo ripetuta un paio di volte mentre tutti ridevano e anche lui aveva un sorriso beffardo stampato sul volto sento gli occhi di bjorn addosso provava disapprovazione verso il fratello minore-"schiava ritenta"-mi dice versando di nuovo il liquido per terra e in quel preciso istante non so cosa mi sia preso e gli ho versato addosso quello che rimaneva dentro la brocca tutte le risate muoio davanti la scena che avevano visto pure la mia amica mi ha guardata spaventata lo guardato negli occhi e il suo sguardo mi gelò il sangue poi si guarda i pantaloni e non dice nulla rimane in silenzio a guardarmi poi però mi dice qualcosa che mi ha spaventata-"tu sai perché le altre schiave non mi disubidiscono vero?"- e a tutta risposta dico-"dovrei avere paura di un ragazzo viziato e in collera con tutta l'umanità?"-cavolo penso di aver esagerato per un istante ho avuto paura che mi uccidesse ma solo pochi istanti dopo quando si alza e sento i cigolii degli aggeggi che aveva sulle gambe e aiutandosi con un bastone capisco perché si chiamava il senz'ossa era più alto di me un'altezza che mi superava di molto ma non era questo ad intimorirmi ma quando mi ha preso dalla maglia e portata fuori dal palazzo con le sue stesse mani mentre i bisbigli delle persone dentro quella sala si facevano sempre più lontani capivo che l'ora della mia morte si faceva sempre più vicina appena arrivati fuori e il vento freddo mi sbatte violentemente  sul viso esclama-"oggi mi sento buono non voglio uccidere una schiava che non sa nemmeno versare da bere quindi tu rientrerà e versa da bere per bene senza provare a umiliarmi più davanti a nessuno o ti faccio vedere perché girano cattive voci su di me chiaro?"-annuisco senza dire nemmeno una parola e rientriamo

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora