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Passai tutta la mattinata a sistemare le borse non avendo la minima idea di dove fosse finito ivar visto che tra un pò saremmo dovuti tornare a casa e onestamente non vedo l'ora di tornate a kattegat necessito di un bagno caldo o anche due.
Pensandoci era stata una bella esperienza non pensavo che ivar si sarebbe comportato in un determinato modo non mi aspettavo tanti dei suoi comportamenti a dire il vero ma gliene sono grata alla fine il nostro rapporto non si basava solo sull'essere la sua schiava o almeno credo-"navigatrice"-alzo gli occhi al sentirmi chiamare con quel nomignolo che solo il figlio maggiore di ragnar mi dava,la figura del giovane uomo mi si presta davanti e continua a parlare-"ieri non ti ho vista ti ho cercata in tutta quella folla sperando in un ballo con te ma ciò non è stato possibile volevo avvisarti che oggi parto nuovamente pregando gli dei che thor non batta il suo martello e spero che il tuo ritorno a kattegat non sia come tornare in gabbia mia amata"-mi lascia un bacio sulla fronte e esce dalla tenda mi sono guardata intorno ero spiazzata mi piacevano i modi di fare di bjorn ma c'era qualcosa che lui non aveva qualcosa che rendeva unico ivar e non parlo delle sue gambe o del fatto che sia uno "storpio" come tutto il villaggio lo definisce perché lui per me non era quello non lo è mai stato.
Entra silenziosamente e mi guarda-"pensavo che ancora dormivi"-dice scrutandomi mi avvicino diminuendo la distanza tra di noi-"dove sei stato sei uscito prima che sorgeva il sole è sei tornato ora-" pronuncio severamente quelle parole come una madre preoccupata ma lui con tutta tranquillità mi risponde-"da quando sono fatti tuoi dove vado"-mi allontano notando la collana che bjorn mi aveva regalato ancora a terra chissà se bjorn si era accorto che il suo regalo era gettato a terra come se non avesse nessun valore pensai perciò mi abbasso e la raccolgo dando ad ivar la mia affermazione -"sei stato con quella donna?o forse con una delle tante?"-i suoi occhi si puntano sulla collana ma risponde comunque-"mi dispiace dirtelo ma la tua affermazione è errata e se fossi con una donna non dovrei dare spiegazioni a te di certo"-ho stretto la collana tra le mani razza di imbecille-"certo tali situazioni non mi riguardano ma volevo ricordarti che ieri mi hai baciata davanti a tutti"-ero infuriata-"non sta a significare nulla astrid"-quelle parole mi hanno colpito come un pugnale colpisce il cuore ho messo la colla regalata dal fratello e senza più degnarlo di uno sguardo esco dalla tenda con la mia borsa la sua se la può portare lui o si fa aiutare da qualcun'altro io non lo aiuto e tra i mille pensieri mi dirigo alla barca mi siedo lontano da tutti e tutto razza di imbecille che non è altro e così spregevole
Ho chiuso per un attimo gli occhi e quella figura incappucciata mi è apparsa davanti non ha detto nulla mi ha solo indicata e non so cosa stesse ad indicare ma lo scricchiolio di quegli aggeggi mi hanno fatto aprire gli occhi trovandomelo davanti-"hai deciso di scappare come una bambina eh? mi hai scambiato per tuo padre fors.."-si blocca riflettendo su ciò che mi ha detto alza gli occhi al mare cercando di non continuare quel discorso e io ho fatto lo stesso dopo qualche minuto si è seduto vicino a me e la nave è partita ho sentito il suo braccio abbracciarmi e mi lascia un bacio sulla guancia come se si volesse scusare ma ho ignorato tutti questi segnali per oggi non volevo sentire più il suo nome né averne a che fare volevo solo tornare a kattegat e rilassarmi un pò -"scusami astrid"-le sue scuse non le volevo proprio non volevo parlargli ma gli rispondo -"non voglio le tue schifose scuse"-dico acida aveva serrato la mascella e stretto i pugni fino a far diventare le sue nocche bianche.
Il sole era tramontato e noi eravamo tornati a kattegat appena siamo entrati nel palazzo senza fiatare ci siamo ritirati nelle nostre camere dove ci aspettava una vasca colma di acqua calda mi sono spogliata e immersa nella vasca ho sentito tutti i miei muscoli tesi rilassarsi dopo un pò esco e mi avvolgo in una tovaglia sento qualcuno che apre la porta mi sono coperta per bene e mi giro era lui che mi fissava si chiuse la porta alle spalle si avvicina riducendo la distanza tra I nostri corpi che adesso si toccavano prova a baciarmi ma mi giro sospira rumorosamente tirando il suo respiro caldo sulla mia guancia
-"smettila di ignorarmi"-mi prende il mento facendomi girare il viso per guardarlo e continua a parlare -"non mi hai parlato per tutto il viaggio di ritorno e stai continuando a farlo non è da te"-gli sposto la mano dal mio mento -"se avermi baciata davanti a tutti non sta a indicare nulla preferisco non parlarti e mantenere un rapporto da padrone e schiava a te non importa se parlo o meno"-gli cade lo sguardo sulla mia cicatrice ancora rossastra e gli passa la mano ma non risponde non aveva una risposta e mi andava bene la tovaglia che mi avvolgeva ormai era bagnata e aveva sagomato notevolmente il mio corpo ci siamo guardati e mi bacia faccio una leggera pressione sul suo petto mi ha preso di sorpresa questo mascalzone sentivo che sarebbe successo qualcosa ma non ne ero preoccupata anzi ero tranquilla-"dormi da me-" sussura nel mentre e usciamo dalla mia camera finendo in camera sua continuando a baciarci abbiamo chiuso la porta e mi ha sbattuta su di essa continuando a baciarmi non ci siamo detti nulla e successo tutto molto velocemente ci siamo sdraiati sul suo letto ero messa su di lui e gli ho iniziato a sciogliere e levare i vestiti ero insicura non sapevo bene cosa stessi facendo ma in questo momento mi fidavo al cento per cento di lui.

Ivar the boneless//ruthlessWhere stories live. Discover now