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Stavo servendo da bere a un vichingo che non conoscevo ma ero certa che era ubriaco fradicio,mi tira un lembo del vestito facendomi avvicinare di nuovo a lui -"sei davvero bella lo sai questo vero?"-lo guardo disgustata avevo solo sedicianni lui ne poteva avere una cinquantina poteva essere mio padre mi allontano e vado a servire gli altri sentivo gli occhi del senz'ossa bruciarmi addosso sapevo per certa che voleva uccidermi dopo averlo umiliato davanti a tutti ma se lo era meritato questo nessuno me lo leva dalla testa.

Quando quasi tutta la sala era vuota e i miei piedi volevano gridare dalla gioia mi sono accorta che quell'uomo di prima era rimasto seduto ancora al tavolo mi avvicino perché mi aveva chiamato ed è stato in quel preciso istante che mi ha tirato tappandomi la bocca mi sono dimenata gli ho pure morso le dita ma niente non molla la presa non volevo farlo con questo mostro mi ha buttata sul tavolo come se fossi un oggetto mi ha alzato il vestito ma sono riuscita a tirargli una pedata proprio sul naso ma a tutta risposta mi è arrivata una sberla così forte che sono rimasta bloccata ero terrorizzata sentivo le lacrime scendere e rigare il mio viso ma prima che il mio carnefice potesse arrivare al dunque sentiamo dei passi cigolanti verso la nostra direzione quando davanti a noi è arrivato ivar colui che prima mi voleva uccidere lo chiama e si allontana per parlargli vedo il volto del  marinaio cambiare in un espressione di scuse nei suoi occhi potevo vedere la paura che ivar gli trasmetteva dopo di ché vedo il marinaio andarsene e quel ragazzo avvicinarsi-"alzati"-mi dice con tono severo lo guardo sconvolta ma realizzo dopo che in un certo senso mi aveva salvato mi chiedevo dove fosse la mia amica e se ivar l'avesse uccisa? Non credo non aveva fatto nulla

Mi tocco la guancia ancora calda dal violento schiaffo mi stava fissando-"credo che tu debba sistemarti il vestito schiava"-mi dice indicandomi senza imbarazzo il sopra del vestito che subito sistemo per la vergogna poi balbetto un grazie-"oh non devi ringraziarmi"-lo guardato era ironico o sarcastico o semplicemente mi stava prendendo in giro beh questo non lo capito e poco mi importava era troppo spaventata per quello che era successo"perchè lo hai fermato"-gli chiedo senza guardarlo in faccia Mi prende il mento con la mano bruscamente così da potersi far guardare negli occhi color mare e mi dice-"perchè sarò io ad ucciderti schiava e ora fila a casa"-sono corsa via avevo paura sono tornata a casa di hanna e sono corsa nel letto ignorando la mia amica e sono scoppiata in un pianto disperato mi sono addormentata sul cuscino bagnato dalle lacrime

Mi sveglio per mano della mia amica che mi Scuote violentemente-"sono sveglia sono sveglia"-gli dissi in preda al sonno ma mi fa alzare per poi dirmi-"devi trasferiti astrid"-e in quel minuto non avevo capito ma la mia amica mi Scuote ancora-"hai capito che ti vogliono portare via da me?"-e il pensiero va subito a quel senz'ossa pensavo che era stato lui che voleva bandirmi da kattegat ma mi sbagliavo di brutto e sapete perché? Beh non lo so nemmeno io lo scoprirò perché dovevo andare al palazzo reale.
Dopo aver raccolto quelle poche cose che mi appartenevano saluto la mia amica con un abbraccio che faceva male al cuore e vado in quel posto dove sono stata ieri entrando mi aspettavano due ragazze altre schiave credo,stavamo percorrendo uno dei tanti corridoi di legno e facevo mille domande ma nessuna delle due mi rispondeva si lanciavano solo sguardi tra di loro e mi portano in una camera abbastanza carina un letto che sembrava più comodo del mio un tappeto di non so quale animale a terra un piccolo caminetto qualche mensola con delle candele sistemo le mie cose non capendo ancora cosa sarebbe successo quando il sole cala sento dei passi striscianti e metallici accompagnati da il suono di una sotto specie di stampella battere a terra e  percorrere il corridoio e fermarsi davanti la mia porta  entra senza bussare quel maleducato che non mi andava proprio a genio avevo paura di lui
-"Credo che qualcuno ti abbia già informata"-ma Scuoto la testa e lui continua infastidito-"ora sei la mia schiava personale questo vuol dire che in qualsiasi momento io ti chiamo tu devi correre da me anche se è un sussurro tu devi venire o ordinerò di farti l'aquila di sangue"-deglutisco e volevo rispondergli a tutta risposta ma le parole mi muoiono in gola-"e mangerai quando lo dico io siamo chiari?"-annuisco una seconda volta e poi esce dalla mia stanza e perché ha scelto proprio me eh

Per renderti la vita un inferno mi sembra ovvio mia cara astrid

Mi sono massaggiata le tempie pulsanti per i troppi pensieri quella vocina ogni tanto aveva ragione avrei preferito che mi uccidesse quella sera non volevo vivere così ero disperata ho pianto un pianto disperato perché mi sentivo rinchiusa da uno storpio!era ingiusto quella notte lo sentito chiamarmi e sono corsa subito in camera sua e mi sono fermata davanti la porta-"entra"-mi ordina e faccio come dice mi chiudo la porta dietro si siede sul letto-"ora sciogli questi nodi perché domani lo farai tu stessa"-non rispondo e faccio come dice c'era un nodo di questi aggeggi che usava per camminare un pò più stretto allora lo tiro più forte e vedo che fa un espressione di dolore ma non dice nulla quindi mi scuso-"devi fare piano possibile che non riesci a fare nemmeno una cosa così semplice"-mi dice con disprezzo ma abbasso lo sguardo e non dico nulla mi sentivo umiliata e certo non era una bella sensazione dopo aver finito mi manda in camera dove finalmente posso poggiarmi sul mio letto e riposare era davvero comodo mille pensieri mi giravano in testa ma avevo troppo sonno per pensarci e sono crollata

Ma ho avuto il peggior risveglio di sempre perché ivar mi chiamava tutto il tempo sono passata in camera sua e lo aiutato a mettersi quegli aggeggi e inizio a fargli i nodi che sapevo fare molto bene grazie al mio papà me lo aveva insegnato da piccola quanto mi mancava la mia famiglia-"eri una navigatrice prima vero?"-non mi aveva mai rivolto la parola in questo modo curioso lo guardato ma aveva sempre quell'espressione di disprezzo sul volto-"si"-rispondo un si secco vedo che fa un sorriso beffardo e appena finito mi manda a fare le sue compre nel corridoio incontro bjorn che mi guarda sorpreso nel vedermi lì-"astrid che ci fai qui eh?"-oh non lo sai bjorn eh sono la schiava del tuo fratello storpio  volevo rispondergli così-"la schiava personale di tuo fratello il sadico"-dovevo aggiungere la mia opinione in qualsiasi frase sorride-"la schiava del fratello storpio"-mi ha dato fastidio per come lo ha detto non era colpa di ivar sento che nelle sue parole c'era disprezzo e astio dopo tutto mi aveva salvato ivar-"cosa c'entra che è uno storpio non è mica colpa sua"-era sorpreso dalla mia risposta ma ero sincera in un certo senso mi dispiaceva per ivar poi però lo guardavo e capisco che oltre alla rabbia e la collera non aveva altri sentimenti ma non era colpa sua se era cresciuto così chi vorrebbe mai nascere senza saper camminare bene o non riuscire a camminare proprio  

Ivar the boneless//ruthlessWhere stories live. Discover now