¹⁷

33 1 0
                                    

Mi sveglio vicino a lui.
Amavo svegliarmi accanto a lui,stavolta lo beccato a guardarmi mentre riposavo ma non ha distolto lo sguardo ci siamo guardati per un paio di minuti nei suoi occhi color ghiaccio riuscivo ad intravedere una scintilla,qualcosa che non avevo mai visto era diverso dagli altri e non perché fosse uno storpio ma era diverso aveva un qualcosa che gli altri non avevano e stato  il primo ragazzo con il quale avevo dormito o che avessi baciato e che più o meno abbia visto il mio corpo e questo mi ha legata particolarmente ad ivar
-"perchè mi guardi"-gli chiesi scherzosamente -"sei tu che non mi levi gli occhi da dosso"-il suo tono non era scherzoso come il mio ma più serio o almeno così voleva farmi credere ma dopo un pò mi sono stufata e non gli diedi più retta sapeva essere davvero irritante ecco sicuramente è questo che non lo accomuna agli altri.
Dopo un pò usciamo dalla tenda e andiamo a farci un giro insieme senza separarci  non voleva farmi stare sola e non capivo neanche  perché erano davvero tutti tranquilli non  erano per nulla come mi aveva descritto lui era un posto sacro non penso proprio che qui qualcuno ti tocchi senza il tuo consenso ma non mi dilungo a pensare no perché una ragazza molto più alta di me ci ferma è ad iniziato a parlare a ivar e lui con tutta la tranquillità mi ha lasciata sola o meglio ha fatto finta che non esistevo mentre quella lucida provava a portarselo a letto solo perché era temuto e conosciuto o forse solo perché è uno dei figli di ragnar,il sangue mi ribolliva ma non dissi nulla lo Lasciato fare alla fine io non ero nulla per lui questo lo sapevo sin da subito e mi maledico per aver pensato ci fosse qualcosa ,ho visto come si guardavano e volevo solo tirargli una sberla così forte da fargli ricordare che anch'io ero li con lui.
La ragazza gli chiese chi ero ma non si è nemmeno girato a guardarmi-"la mia schiava "-tutt'ora quel etichetta mi da fastidio e a dire il vero mi da fastidio anche lui avrei preferito stare a kattegat e aspettare bjorn vorrei che lui fosse qui  così lui poteva fare le sue conoscenze e io almeno potevo fare una passeggiata con una persona più rispettosa.
Nel frattempo che loro parlavano ho deciso di allontanarmi e mi sono ritirata nella tenda che dividevamo ho passato tutta la mattina da sola e pensavo a lui costantemente possibilmente ora sarà in qualche tenda a gemere con quella donna che aveva solo qualche anno in più di me che  era  libera io non ero ne libera ne niente e tutte le parole che lui mi ha detto erano solo bugie usate ad uno scopo tutto suo e non so nemmeno che scopo avrebbe non ci ho capito nulla davvero lui non mi fa capire niente eppure non riesco a stare senza di lui mi sento sola.
Entra velocemente e chiude la tenda-"qualcuno ti aveva detto che potevi andartene?"-non lo guardo nemmeno -"la schiava non voleva disturbare nessuno"- stringe i pugni è nervoso si vede lontano un miglio-"nessuno ti aveva dato il permesso per andartene"-il suo tono è severo ma non importa questa mattina mi ha ignorata adesso io ignorero lui che non si arrende così facilmente-"mi ignori?"-continuo a stare in silenzio e si siede sul letto-"non ignorarmi"-le sue parole continuano a essere severe-"che c'è sei gelosa di quella ragazza?"-stavolta ho risposto e per giunta urlando-"non mi frega nulla di te e di quella"-mi passa una mano sulla guancia ma la sposto -"non toccarmi"-sospira e mi prende per il mento per farsi guardare-"la senti la pioggia?"-non rispondo subito stiamo in silenzio ho ascoltato la pioggia che batteva sulla tenda
Prova a baciarmi ma mi sposto e mi alzo-"prova a baciarmi di nuovo e ti faccio vedere perché sono ancora viva"- quelle parole sono uscite dalla mia bocca senza controllo ero stanca di farmi usare  ma a tutta risposta inizia a ridere-"cosa fai se no?"-stringo i pugni e lo guardo-"me ne vado"-a questa mia affermazione si alza e poggia il braccio nella sua stampella-"perchè non te ne vai ora eh?"-apro la tenda e esco senza guardarmi indietro la pioggia cadeva sul mio viso intrecciandosi con le mie lacrime.
Ho camminato per un pò ero dentro la foresta lì nessuno mi avrebbe disturbato almeno per un pò mi siedo hai piedi di un albero che mi dava riparo e un  corvo si poggia sul terreno accanto a me forse nel l'intento di cercare un riparo ma quel uccello aveva qualcosa di strano quasi familiare come se lo avessi visto altre volte non so dove ma non ho avuto molto tempo per studiare la creatura che stava a pochi centimetri da me a causa di una figura che mi si presta davanti facendo volare via il povero pennuto  ho alzato gli occhi per vedere e chi poteva essere se non  ivar il senz'ossa bagnato fradicio dalla forte tempesta che si era scagliata oggi ad uppsala-"perchè sei così?"-mi chiede curioso ma sereno nel avermi trovato ma così come? che c'è di sbagliato a essere gelosa di qualcosa che reputo mio -"cosi come?"-gli chiedo
mi si siede accanto con qualche sforzo-"cosi testarda"-non lo guardo mi mordo la guancia realizzando della scenata che ho fatto anche se non avevo tutti i torti-"non voglio venire più con te"-sta volta lo guardo negli occhi e l'unica cosa che spunta sul suo viso fu un sorriso feroce-"ma devi"-deglutisco e continua a parlare -"non mi importa se non vuoi più venire con me tanto devi, non mi importa se sei gelosa di qualsiasi essere femminile mi parli nessuno ti obbliga a essere innamorata di me"-spalanco gli occhi ma che cavolo dice

Provi qualcosa non negarlo

Stupida vocina Taci una volta ogni tanto-"io non provo nulla per te non montarti la testa solo perché ti vengo dietro"-la mia risposta è acida non volevo capisse qualcosa mi passa una mano sulla guancia e ci guardiamo in un nano secondo le nostre labbra si assaporavano e mugugna queste parole-"allora perché mi baci cosi"-continuiamo a baciarci e mi fa mettere su di lui inutile dire che il cuore mi stava per uscire dal petto ma ho cercato di non farglielo notare-"come ti bacio?"-mi poggia una mano sul fianco-"se non provavi nulla non ci mettevi tutta questa passione"-le nostre labbra si dividono mentre parla ma le nostre fronti e i nostri nasi ancora si toccavano e i nostri occhi non si lasciavano.
prende uno dei suoi coltelli e me lo da-"se mi sbaglio pugnalami qui nessuno ti vede e puoi scappare, uccidimi  così torni libera astrid"-abbasso gli occhi sulla lama che si punta al cuore tenendo la mia mano con essa-"fallo"-lo guardo di nuovo e tiro la lama verso di me lui la lascia e io la pianto sul terreno-"io non ti ucciderò"-non riuscivo a decifrare la sua espressione-"lo so questo"-le sue parole erano fredde come l'inverno e gelide come il suo cuore di ghiaccio
Gli sposto una piccola ciocca di capelli bagnati che uscivano dalle sue trecce e che cadeva sul suo viso dopo aver fatto ciò lo abbraccio il suo viso era immerso nel incavatura tra la mia spalla e il mio collo non mi ha abbracciata ma sentivo lo stesso la sua mano calda tenermi il fianco-"ti ho messo in mano un'arma per uccidermi cosi da essere libera non lo hai fatto perché c'è qualcosa per la quale siamo legati e nessuno può distruggerlo ne sono certo"-il cuore mi batteva All'impazzata per la sua affermazione

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora