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Mi sveglio dolorante la mia ferita oggi non era granché forse per lo sforzo di ieri per nuotare verso bjorn forse il freddo beh non lo so Ma avevo un male atroce alla spalla e come se non bastasse avevo come il presentimento che ieri qualcuno mi aveva vista in compagnia di bjorn che non era un problema per lui ma era un problema per me perché odino se ivar lo venisse a sapere credo che prenderei la ramanzina più grande di tutta la mia vita per non averglielo detto  e come se non bastasse non mi rivolgerebbe più la parola già è tanto se risponde più spesso alle mie domande e non mi ignora ma tali dubbi si sono rivelati appena è entrato in camera mia ero già vestita e alzata a sistemare delle cose-"la nuotata di ieri com'è stata?"-per odino cosa devo dire devo rispondergli-"ehm io"-dai astrid non balbettare mi sono detta ma i suoi occhi blu mi guardavano vedevo il fuoco nei suoi occhi-"tu cosa?qualcuno ti aveva detto che potevi uscire?io ti avevo permesso di uscire?"-mi dice con tono severo-"certo che no"-dico a tutta risposta ma non ha parlato ha tirato un coltellino che portava sempre con sé al muro sono sobbalzata per lo spavento-"esci di nuovo e giuro su gli dei che il prossimo te lo pianto al cuore chiaro?"-deglutisco e sento le mie calde guance bagnarsi di lacrime ma lui gira e esce senza dire più nulla.
Mi siedo sul letto e mi sono chiesta perché proprio io perché non morivo in quella tempesta perché gli dei mi hanno lasciata sola-"non piangere piccola guerriera"-alzo lo sguardo sentendo una voce e vedo quell'uomo incappucciato che continua a parlare-"il perché sei ancora qui c'è ciò che non ti uccide ti aiuta a vivere"-lo guardo scomparire e mi scappa un singhiozzo mi pento pure di averlo baciato,mi pento di averlo aiutato durante la tempesta non meritava tutto questo da parte mia cosa ha fatto lui oltre a cacciare via quel marinaio?nulla mi ha sempre trattata male perché dovrei essere così cortese con lui?
Ero immersa nei miei pensieri il sole ora mai era tramontato e non ho nemmeno pranzato una schiava mi aveva portato del cibo che ho rifiutato non so spiegare bene cosa provavo in quel momento non era solo rabbia era diverso.
Mi chiama dalla sua stanza era davvero fastidioso quando lo faceva vado verso la sua stanza e mi fermo davanti la porta-"entra e chiudi schiava"-riuscivo a sentire ancora il suo tono arrabbiato ma faccio come mi dice e chiudo la porta eravamo tutti e due alzati ma a lati opposti-"pensi di digiunare per molto?"-mi metto con le braccia conserte e rispondo-"non ho fame"-alza un sopracciglio-"beh ti conviene mangiare che quella ferita deve guarire al più presto già sei sbadata di tuo pensa se rimani debole una catastrofe per tutta kattegat"-ma guarda che sbruffone-"magari se non mi metti sottopressione sarei più brava"-sul suo viso riesco ad intravedere un sorriso divertito dalle mie parole-"ma se non ti ho mai rimproverata perché sei lenta"-mi dice a tutta risposta-"beh se smetteresti di guardarmi in quel modo sarei più  brava"-si avvicina e i nostri corpi si toccavano-"Chi ti ha mai guardata eh"-i nostri visi erano ad una distanza davvero minima e disarmante i suoi occhi incollati hai miei e mi veniva difficile pure staccarmi da quello sguardo-"i tuoi occhi mi bruciano continuamente addosso senz'ossa"-ora quel sorriso che riuscivo solo ad intravedere era stampato sul suo viso-"non guarderei mai una schiava così goffa e con la testa sulle nuvole come te io ho bisogno di una donna con una testa e a te manca"-mi mordo la guancia si ero goffa ma nel campo di battaglia,sulle navi e in territorio nemico non ero così continua a parlare-"e soprattutto che non piagnucola per tutto e che non abbia paura"-serrò i pugni e poi faccio una cosa che non avrei mai fatto se non fossi presa dalla rabbia,gli sputo in faccia-"io non ho paura nemmeno di morire senz'ossa"-gli dico a denti stretti si asciuga il viso e non aveva più quel sorriso beffardo sul volto-"non permetterti più hai capito?"-sul viso gli era comparsa un'espressione indecifrabile sorrido mi sbatte al muro facendomi gemere dal dolore per il colpo sulla ferita-"non sfidarmi mai più intesi?"-lo guardo dritto negli occhi per poi ribattere-"sennò?"-sospira e spinge nervosamente le sue labbra ancora una volta contro le mie gli poggio le mani sul viso e lui ne mette una dietro il mio collo in mezzo ai miei folti capelli un lampo così forte da farmi sobbalzare in aria ci divide di pochi centimetri i nostri respiri continuavano ad intrecciarsi poggia la mano sul mio viso e la fronte sulla mia-"non avere paura thor batte il suo martello e gli dei festeggiano"-sposto gli occhi sulla finestra vedendo la pioggia battere su di essa-"la mia famiglia è morta per colpa delle tempeste nessun dio me la farà passare sono un orfana"-mi abbraccia-"non sei sola astrid"-mi ha chiamata per nome-"cosa significò io per te ivar the boneless"-vedo che si mordicchia la guancia sapevo che non aveva una risposta-"va be non fa nulla non dirlo"-gli dico guardandolo di nuovo negli occhi lo sento deglutire quella è stata l'ennesima dimostrazione che lui non mi voleva nemmeno se fossi l'ultima donna sulla terra non ero nessuno e lui era conosciuto da tutta la via della seta,da tutti e tutti temevano quello storpio non so bene il perché ma lo avrei scoperto mentre io....
Io ero figlia di nessuno e nessuno mi conosceva quale capo vichingo avrebbe voluto una schiava al suo fianco?

Bjorn la corazza

Stupida vocina
Bjorn voleva solo portami a letto o almeno così diceva ivar ma non potevo saperlo con certezza.
Mi allontano da lui-"vado in camera"-dico per andare  verso la porta ma mi afferra il polso il contatto con la sua mano calda e il mio polso freddo è devastante-"dormi qui"-era una domanda o un'affermazione? Lo guardo confusa-"vorrei che dormi qui"-ci sediamo sul letto e sciolgo quei nodi dei maledetti aggeggi che gli provocavano molto dolore ne ero certa si mette a letto.

Ivar the boneless//ruthlessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora