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Ho stretto i pugni sentendo le mie unghie dentro la carne,le nocche diventare bianche e il sangue gocciolare  per terra la odiavo e non c'era nessun motivo per il quale io provassi quell'odio

Ti porta via Ivar.

Mi guardo intorno e esco da lì dentro sbattendo la porta sapevo per cosa l'aveva chiamato e io non mi sarei messa in mezzo non ne ho il potere non sono nessuno nella sua vita non sono nessuno per tutti...

Forse per lui lo eri?

Scuoto la testa se avrei sentito di nuovo quella maledetta vocina mi sarei uccisa stavo diventando pazza e così per non pensarci sono andata nella mia vecchia casa per vedere se era per come l'avevo lasciata quando sono arrivata entrai subito ma rimasi sorpresa di trovarla  per come l'avevo lasciata non c'era nulla fuori posto persino il bicchiere che avevo dimenticato sul tavolo era rimasto in quel modo sorrisi al pensiero che lui l'avesse fatta lasciare per come io l'avevo lasciata pensavo che  l'avrebbe fatta bruciare non ci avrebbe fatto tornare nessuno,sono rimasta un pò lì  magari per sentire l'atmosfera di casa che non sentivo per nulla mi sono persa nei miei pensieri  non accorgendomi nemmeno  che il sole era tramontato perciò ho chiuso le tende delle finestre e sono uscita ma avevo come una strana sensazione perciò sono corsa al palazzo sono entrata in silenzio e appena varco  la porta di camera sua vedo quella donna con un pugnale in mano che si avvicinava ad ivar che Dormiva e senza pensarci due volte gli saltai addosso facendola cadere per terra ci fu un gran boato quando arrivammo per terra talmente forte che ivar si sedette sul letto per lo spavento gli blocco la mano con l'arma ma mi tira i capelli spingendomi sotto di lei  prova a accoltellarmi stavo tenendo l'arma che mi si avvicinava al petto sono riuscita ad spingerla con le ginocchia e gli ho levato l'arma dalle mani piantandogliela al fianco mi si è accasciata addosso ma lo spinta e mi sono alzata sedendomi sulla sedia respirirando pesantemente ho sentito tutti I muscoli cedere. "la profezia si è avverrata" pensai guardandomi le mani sporche di sangue-"astrid?"-non lo guardo nemmeno ho avuto paura,paura di perderlo -"dammi una mano"-a quella richiesta d'aiuto mi siedo vicino a lui e lo aiuto a mettere quegli stupidi aggeggi che odiavo-"allora ucciderai anche me spirito del mare?"-ho stretto uno di quei lacci più forte dimenticandomi che potevo fargli male sento il suo respiro appessantirsi e lascio il laccio -"scusami io non volevo farti male"-gli dico senza guardarlo dovevo ancora metabolizzare tutto ciò che era successo se questa profezia si è avverrata anche l'altra si avvererà e l'altra prevede solo la mia morte e sono  certa che anche quest'ultima si avvererà -"a cosa stai pensando?"-scuoto la testa a sentire la sua voce passare  tra le mie orecchie-"nulla"-cerco di tagliare questo discorso ma non mi è possibile -"non tutte le profezie si avverano io ne sono la prova"-lo guardo e annuisco si magari ha ragione forse dovrei lasciar correre questi pensieri negativi e concentrarmi su altro ma non posso concentrarmi su qualcosa di diverso sono tornata qui e non so nemmeno per cosa e spero con tutto il cuore che non sia ancora qualcosa per ivar
Quando fini di allacciare tutti i nodi si alza lentamente e mi fa cenno di seguirlo siamo usciti fuori  il freddo mi sbatte sul viso ma cercai di non pensarci non sapevo dove mi stesse portando ma non gli feci nessuna domanda fin quando non siamo arrivati  nella foresta lo guardai stranita non capisco perche eravamo lì cosi glielo domandai-"cosa ci facciamo qui"-hai suoi occhi la mia domanda sembrava cosi scontata e non mi rispose mi prese la mano per poi tirarmi e portarmi dove la foresta si divideva con un fiume -"ivar perché siamo qui?"-gli chiedo nuovamente e  incerta non ero sicura di quello che stesse facendo -"qui in questo punto preciso ragnar mi aveva lasciato era certo che i lupi mi avrebbero divorato perchè credeva ciecamente alla profezia"-deglutisco sento una goccia scivolare sul mio viso stava piovendo continua a parlare-"ma lo storpio non è morto"-mi sono avvicinata a lui  quelle parole mi suonano in una maniera talmente fastidiosa che le orecchie mi facevano male io non lo vedevo così gli metto le mani sulle guance calde Eravamo ormai zuppi la pioggia cadeva sempre più forte -"tu sei molto di più di quel che sembri  e credi tutti ti temono perché puoi fare grandi cose ma se farai sempre del male nessuno ti vorrà come re perché lo desiderano ma parlerà la loro paura"-annuisce sul suo volto intravedo un sorriso stavo per parlare ma lui mi blocca poggiando la mano sulla mia bocca -"ascolta il silenzio astrid"-
Leva la mano dalle mie labbra e la poggia sul mio collo lo bacio e lui acconsente fu un bacio che parlava da sè era pieno di mancanze, delusione e rabbia eppure riesco a sentire ancora quella scintilla che faceva da scudo contro tutte queste emozioni mi stacco dalle sue labbra per guardarlo-"non ti fermare baciami"-mi dice con voce tremante aveva freddo -"ivar stai tremando"-affermo con certezza scuote la testa ma tremava  perciò gli prendo la mano e lo tiro -"dove mi porti?"-mi chiede con aria scherzosa era davvero un insolente non credo che era tempo di stare sotto la pioggia ecco l'acqua mi scivolava addosso ma ormai eravamo zuppi quelle gocce mi erano impercettibile sulla pelle e su i vestiti non abbiamo parlato per tutto il tragitto solo quando siamo arrivati davanti il palazzo apri bocca-"pensi che hanno ripulito?"-gli chiedo titubante il suo braccio mi avvolge il fianco avvicinandomi a lui come per darmi sicurezza -"stai serena non ci sarà nulla"-annuisco e entriamo ci siamo diretti verso camera sua la quale era pulita senza alcuna macchia ho tirato un sospiro di sollievo per poi chiudere la porta dietro di noi si è seduto sulla sedia mentre io sono rimasta poggiata sulla porta -"eppure sono certo che sei ancora tu l'anima del mare"-lo guardo e mi passo una mano tra I capelli bagnati riflettendo su quale risposta dargli lo guardo era fradicio quanto me-"sei bagnato fradicio credo che dovresti cambiarti i vestiti e io anch'io dovrei andare"-è rimasto in silenzio a scrutarmi per un paio di minuti prima di rispondermi -"andare dove?"-sembrava quasi serio ma poi mi sono ricordata che era ivar secondo voi ivar senz'emozioni non ha una risposta valida per ogni cosa eh?certo che c'è l'ha infatti non mi ha dato nemmeno il tempo di rispondergli che continua a parlare-"vuoi dormire nella tua vecchia stanza o vuoi andare nella tua vecchia casa?"-in realtà non volevo andare in nessuna delle due non avevo la più pallida idea di dove andare ma non avrei dormito in quella casa maledetta-"in realtà non andrò in nessuna delle due"-dissi con sincerità mi guarda confuso alzando un sopracciglio per poi rispondermi-"e dimmi tu dove vorresti dormire con la tempesta che c'è fuori"-scuoto la testa per poi ribattere -"non lo so ma io non dormirò in quella casa ne tanto nemmeno nella mia vecchia stanza adesso non sono più la tua schiava quindi non necessito di quella stanza"-si alza lentamente non curandosi  dell'espressione di fastidio che aveva sul volto forse causata dal dolore che gli  provocavano le  sue gambe quando si sforza per troppo tempo -"e allora cosa vuoi fare?vuoi che ti chieda di restare qui?"-mi sembra il minimo ma non voglio dormire con te si ecco come gli avrei voluto rispondere ma quel maledetto nodo alla gola me lo impedisce dando voce a qualcosa che si vorrei dire ma non in quel modo-"certo che no"-la sua espressione adesso è cambiata è più seria quasi come se avesse sentito una fesseria -"non riesco a capirti avvolte se non vuoi restare qui ne a casa tua e qui non è che tu abbia tutti questi amici in realtà non credo proprio tu abbia amici qui cosa vuoi fare rimanere sotto l'acqua per tutta la notte?"-non rispondo alla sua domanda sbuffa capendo che aveva ragione e stavolta si siede sul letto iniziando a spogliarsi per poi affermare -"tu dormi qui non hai bisogno di andare da qualche estraneo per farti ospitare non avranno nemmeno la legna per riscaldarsi "-non gli rispondo non voleva più vedermi eppure "non avevo bisogno di andare da un estraneo che non ha nemmeno la legna per il fuoco" all'impatto gli avrei detto che non erano fatti suoi ma non ci voleva molto a capire che almeno un pò gli importava ero talmente presa dai miei pensiero che già lui si era spogliato da quei vestiti zuppi e si è messo sotto le coperte -"resti lì a fissare il vuoto?"-gli sorrido e mi spoglio per poi mettermi sotto le coperte vicino a lui poggio la testa sul suo petto il suo braccio mi avvolge il fianco per poi stringermi a sé-"ivar"-lo chiamo mi guarda ecco adesso che ho la sua attenzione continuo a parlare -"sei ancora arrabbiato?"-alza lo sguardo sul tetto ecco il solito ivar che lasciava al vento le mie domande mi sono alza un pò per spegnere la candela che dava  luce hai nostri volti per poi mettermi sotto le coperte

Ivar the boneless//ruthlessWhere stories live. Discover now