- CAPITOLO 43 -

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Meg sgranò gli occhi? Sua madre? Perché Petra avrebbe dovuto fare una cosa del genere? Derek mancava ormai da qualche ora, ma quell'assenza non giustificava una simile estromissione! Che cosa diavolo era venuto in mente a sua madre?

«Lei ti sta cercando» aggiunse infine Kora. «Ti aspetta nell'ufficio di Derek».

«Meg!» esclamò Petra, fasciata da uno dei suoi soliti completi eleganti. «Si può sapere dove ti eri cacciata?»

«Ero in palestra» rispose Meg, secca. «Che sta succedendo qui?»

«Derek non ti ha detto nulla?» chiese con un sorrisetto irritante. «Ha deciso di lasciare la Struttura. Se n'è andato con la sua Sophy a MitoCity ed ha designato me come sua sostituta».

Meg la osservò mentre riordinava delle carte sulla scrivania di Derek come se le fosse sempre appartenuta, come se non avesse aspettato altro per anni.

«Non è vero» disse Meg. «Derek non ha abbandonato la Struttura».

«Manca da ore, mia cara» sottolineò Petra, condiscendente.

«È andato a MitoCity da Sophy, per festeggiare il suo compleanno!» gridò Meg, non riuscendo a trattenersi. «Si saranno... intrattenuti in qualche modo! Derek tornerà. Tornerà come ha sempre fatto. Me lo avrebbe detto se avesse deciso di andarsene...»

«"Come ha sempre fatto", "me lo avrebbe detto". Sai molto più di quanto dici, non è vero?»

Meg si morse la lingua, ma ormai aveva fatto la sua ammissione, quindi continuò nella speranza di metterci una pezza: «Sì. Sapevo che Derek andava da lei oggi, così come ha fatto in tutto l'ultimo mese. Se avesse deciso di non tornare non mi avrebbe certo detto di provare a coprirlo!»

Era davvero così? Meg decise che ci avrebbe pensato in un altro momento.

La porta dell'ufficio si aprì per far entrare un uomo impettito che, fino a poche ore prima, si diceva fedele a Derek. Con lui c'era da una donna minuta e nervosa.

«Il Portale è chiuso ed è stato messo in sicurezza» annunciò l'uomo. «Come richiesto abbiamo raddoppiato il numero delle guardie che lo piantonano».

«Ottimo lavoro» fu la laconica risposta di Petra.

«Per quanto riguarda Marcus Catting invece» intervenne la donna. La voce forte e chiara a dispetto dell'aspetto un po' sbiadito. «Il suo arrivo a MitoCity è andato secondo i piani. In questo momento si sta dirigendo verso l'abitazione che condivideva con la moglie ed i figli».

«Bene» annuì Petra. «Continuate a tenerlo d'occhio e fatemi rapporto ogni due ore».

«Comandi» risposero in coro i due prima di lasciare la stanza.

«Tu» sussurrò Meg puntando il dito contro sua madre. Improvvisamente tutto le divenne spaventosamente chiaro. «Tu hai chiuso il Portale».

«Finalmente ci sei arrivata!» esclamò Petra battendo le mani. «Sì, sono stata io».

«Perché?» Meg dovette sedersi, le gambe tremanti non l'avrebbero retta ancora per molto.

«Perché mi ero stancata di stare dietro alla volubilità di Derek e dei suoi ridicoli amori» confessò Petra. «Ed ora che lui è fuori dai giochi, finalmente mi riprenderò il mio progetto!»

«Il tuo progetto?» Meg non riusciva a capire. Sua madre sembrava impazzita, sembrava una persona diversa da quella che aveva sempre conosciuto.

«Prima che tuo padre morisse avevo un lavoro molto importante che mi faceva stare sempre fuori casa, ricordi?»

«Certo che me lo ricordo» ringhiò Meg. «Non c'eri mai. Nemmeno quando papà...»

MITOCITY 3 - La StrutturaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora