IL CLUB DI CALCIO DELLA RAIMON

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Megami pov's

Ci sono molte cose che possono infastidire una persona la mattina presto: dalla sveglia presto al richiamo di tua zia per far scendere Mark dal letto. Ma una delle cose che detesto di più è quando le persone mi parlano, vedendo chiaramente che indosso le cuffie. Fidati, se indosso le cuffie, non sono qui per ascoltare le tue lamentele alle 7 del mattino.
Purtroppo questa simpatica situazione si verifica quasi ogni mattina, Mark e Silvia non fanno altro che discutere sui compiti, sulle interrogazioni e su come portare avanti quello stupido club di calcio. Ogni tanto Silvia prova ad integrarmi nei loro discorsi ma, quando si rende conto che rispondo a monosillabi, evita di darmi da parlare e lo apprezzo.
Mark invece è instancabile, è come se la sua vita andasse avanti anche mentre dorme, tira sempre fuori esperienza assurde, come se non vivessi con lui e non sappia quello fa.
Stamattina stranamente c'è silenzio, sono quasi preoccupata, vedere Mark che cammina con la testa bassa fa quasi paura, non l'ho mai visto così silenzioso, quindi per una volta decido di mettere da parte la mia stanchezza e di togliere le cuffie.

"Mark tutto ok?" dico con un filo di voce cercando di non risultare insicura del mio gesto

"sisi Meg, ho solo sonno, sono stato tutta la notte. a leggere il quaderno del nonno sai?" disse accendo un sorriso

"Ah stai ancora leggendo quel quaderno, io ci ho perso le speranze solo guardando la copertina" dissi ridacchiando, Mark in tutta risposta fece un sorriso

"oggi non hai le prove con le ragazze?" chiese sperando che oggi fossi libera

"si, come al solito del resto, dobbiamo presentare il club ai nuovi arrivati e, oggi pomeriggio, manca Flavia, quindi siamo solo in tre, non so a che ora potrò sdraiarmi sta sera" dissi strofinandomi gli occhi al solo pensiero.

Io, Maria, Ilenia e Flavia eravamo a capo del club di musica della scuola da un anno ormai, siamo un gruppo, cantiamo e balliamo su testi e coreografie ideate da noi, siamo le Blackpink e l'anno scorso abbiamo portato a casa la coppa degli awards, riscuotendo successo un po' ovunque, nonostante questo, abbiamo deciso di concludere gli studi e poi dedicarci interamente alla carriera musicale, sperando un giorno di diventare un gruppo molto famoso, amiamo la musica e amiamo ballare, siamo in perfetta sintonia e non sbagliamo una nota, ma una cosa che non manca nel nostro gruppo, è l'amore e il rispetto che nutriamo l'una verso l'altra, niente gelosie, niente rancori e niente litigate, solo noi e la musica, tutto il resto del mondo scompare.

"peccato oggi ti volevo proporre di venire con me al campo al fiume, così potevi vedere i piccoli giocare" disse Mark strofinandosi la mano sulla nuca

"Mi dispiace Mark, sarà per un'altra volta" dissi cercando di non risultare scortese, il solo pensiero di mettere piede su un campo da calcio mi faceva rabbrividire, solo per i ricordi che riemergevano tutti in una volta.

"va benissimo Meg, ci saranno altre occasioni!" disse facendo una smorfia

Arrivammo davanti al cancello della Raimon, e Silvia ci aspettava già lì, oggi non aveva fatto la strada con noi, doveva sbrigare alcune faccende e aveva avvertito Mark che ci saremmo visti direttamente a scuola.

"Ehi ragazzi Buongiorno" disse Silvia correndoci in contro con il suo solito sorriso.

"Giorno!" rispondemmo io e Mark contemporaneamente scambiandoci un'occhiata d'intesa.
Giunti in classe, ci sedemmo e aspettammo la fine delle lezioni, quelle ore sembravano infinite, ogni parola di un professore sembrava ripetuta in loop ottomila volte, la testa mi scoppiava.
Finite le ore scolastiche Mark e Silvia andarono direttamente al club di calcio, Io andai in classe da Mary nella speranza di ricevere un'aiuto per sistemare quelle dannate carte per l'open day. Adoravo presentare il club di musica , ma di solito lo facevo con più voglia e senza occhiaie. Sto lavorando al nuovo singolo e sono come bloccata, quindi ho avuto la brillante idea di rimanere sveglia fino a tardi per cercar di tirare fuori qualcosa, ottenendo solo fogli accartocciati e spreco di inchiostro.
Mary mi corse incontro, con il suo solito tuppo biondo cenere e gli occhi color diamante.

"Buongino stella! Carica per oggi pomeriggio" disse stritolandomi

"Buongiorno bellissima! Carica non tanto, vorrei solo dormire" dissi sbadigliando

"Buongiorno principeseee!" disse una voce femminile alle nostre spalle

Flavia e Ilenia stavano camminando verso di noi con l'aria di chi non vedeva l'ora di uscire dalla classe.
Flavia aveva i suoi soliti ricci racconti in una mezza coda con un mollettone e un filo di matita nera dentro gli occhi color nocciola, mentre Ilenia aveva la faccia stanca, i capelli corvini raccolti in una coda alta e gli occhi color giada le davano un'aria quasi divina.

"Ile ti vedo stanchina" disse Mary mettendole un braccio intorno al collo

"Si Mary hai ragione, ho dormito poco stavo lavorando alla nuova coreografia, non riuscivo ad addormentarmi se non finivo la prima parte" disse sorridendo

"Bene fanciulle adesso è il momento di sistemare le ultima carte, vi do una mano e poi scappo, mi aspetta la mia sorellina a casa" disse Flavia iniziando ad incamminarsi verso il teatro

"Meglio seguirla allora" dissi tirando le mie amiche verso un lavoro che sembrava infinto

Mark Pov's

Io e Silvia eravamo al club di calcio, e tra svariate cose Silvia mi fece una strana proposta

"ehi Mark, ma perché non chiedi a Meg di venirci ad aiutare ogni tanto, ha un ottima prestazione fisica potrebbe dare una mano ai ragazzi, che ne dici?" disse Silvia aspettando un mio riscontro.

"Potrei, oggi è impegnata con il club di musica, ma posso comunque provarci, del resto non è una brutta idea!" dissi sistemandomi la fascia da capitano e andando verso la porta.
Sapevo che Meg aveva brutti trascorsi con questo sport, ma la colpa non è del calcio, è della persona che glielo ha fatto odiare, lei merita di sapere quanto bello può essere il nostro sport, senza violenza o brutti ricordi.
Sta sera magari riuscirà a passare al campo dopo l'open day, per vedere almeno, che il calcio è uno sport davvero magnifico.
Megami è come una sorella per me, le voglio un bene infinito e si merita tutto l'amore di questo mondo.
L'allenamento si concluse, i ragazzi andarono via, mentre io e Silvia andammo verso il campo al fiume, pronti ad allenare dei piccoli talenti.

Inazuma Eleven: Sotto lo stesso cieloWhere stories live. Discover now