24) MUU-GOL

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Dopo aver riconosciuto Muu-Gol, Saaràn si ritrasse dal crinale il più veloce possibile e rimase disteso qualche minuto nell'erba a fissare Ten-gri: come sempre era sopra al mondo, osservava imparziale le sue disgrazie e quelle degli uomini.

Non sapeva se ringraziarlo o maledirlo per il dono che gli aveva fatto.

Aveva ritrovato chi gli aveva rapito il figlio.

Respirava affannato e il cuore gli batteva come se avesse corso per ore intere nella Steppa.

Doveva calmarsi, pensare, riprendersi alla svelta dalla sorpresa e dallo spavento, prima di risalire sul cavallo e andarsene il più rapidamente possibile.

Doveva ricuperare al più presto il controllo di se stesso se non voleva commettere qualche sciocchezza che avrebbe messo a repentaglio la sua famiglia.

Improvvisamente la schiena iniziò a dolergli proprio nel punto in cui la cicatrice era più larga e spessa, nel punto esatto dove un fendente di Muu Gol lo ferì quaranta anni prima.

Lo stupratore, il rapitore di ragazzi era lì, non era corso all'Urdu a riportare suo figlio dal Khan come Saaràn aveva pensato all'inizio.

Non era tornato dal suo padrone, si era fermato.

Maledetto, lui e il suo nome!

Una massa disordinata di ricordi gli invase la mente.

Saaràn se lo ricordava bene.

Avevano tutti l'età di Saryn, allora.

Vivevano l'Az jargaltai khűűkhed nas, l' Infanzia Felice.

Negli anni la vita era trascorsa, ma i ricordi che gli ritornavano alla mente colpivano la sua mente violenti e implacabili come in quel momento lontano: in un attimo rivide il giorno in cui dovette fuggire in lacrime dall'Urdu, ferito alla schiena, inseguito dalla rauca risata di Muu Gol che brandiva ancora la spada insanguinata vedendolo scappare come un codardo.

Quella volta Kutula non intervenne a fermarlo.

Il sua Anda rimase fermo, lo vide colpire alle spalle e dolorante per la ferita, andar via.

Kutula non lo difese quella volta, perché pensava già al futuro che la Signora dei Monti d'Oro aveva predetto a tutti e due.

Fu giusto così.

Insieme decisero cosa fosse meglio fare: egli sarebbe rimasto nell'Urdu per comandare sull'Orda, Saaràn invece sarebbe sparito dalla sua vita, rintanandosi nella Steppa come Naaxia.

Quel giorno gli Anda si separarono, ognuno per seguire un destino che gli era stato assegnato da Bortecino e di cui giurarono di non fare mai parola con nessuno.

Quella volta Muu Gol fu convinto di aver vinto sui due amici, di aver finalmente separato gli Inseparabili, ma si sbagliava.

Qualcosa di più grande aveva spinto Kutula e Saaràn a separarsi e lui, con la sua perfidia, non diede che una sciabolata a chi già si stava allontanando per propria scelta dalla felicità.

Forse Muu Gol capì troppo tardi l'errore che fece o forse non lo capì mai. Era pericoloso già fin da ragazzo, ma stupido.

Vile e infido com'era, non arrivò mai a comprendere che avrebbe dovuto tenere unite le due parti, anziché separarle.

Uniti avrebbe potuto controllarli entrambi, separati, invece, l'uno a governare sull'Orda, l'altro perso nel vuoto assoluto della Steppa a scorrazzare nel nulla, erano imbattibili per le sue sole forze.

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