«Anche grazie al nostro cieco entusiasmo, lavorammo in armonia con l'intera squadra di scienziati e tecnici. Concludemmo il progetto più velocemente di quanto sperato dando finalmente vita al progetto MitoCity. Io e Clotilde andavamo estremamente fieri della nostra creazione: MitoCity era un mondo verdeggiante e perfetto che si arrogava il diritto di sfoggiare tutti i migliori paesaggi terrestri in un unico luogo nuovo ed incontaminato che noi avremmo salvaguardato nel tempo». Derek ricordava ancora lo sguardo fiero di Clotilde mentre osservavano la loro città. Quel giorno Derek era stato molto vicino ad inginocchiarsi di fronte a Clotilde per chiederle di sposarlo.

«Insomma, nel giro di poco meno di un anno i primi cinquemila volontari furono spediti nella nuova realtà» continuò abbandonando quei dolci ma dolorosi ricordi. «A quel punto, qualcosa cambiò: arrivò ad affiancarci una seconda squadra di specialisti, senza che noi venissimo avvisati e senza che ce ne fosse la necessità. Io e Clotilde, diversamente dagli altri colleghi, trovammo piuttosto insensata quella mossa: il nostro era un gruppo produttivo e ben collaudato; i nuovi membri, al contrario, si dimostrarono subito freddi e distaccati. Sembravano saperne ben poco del progetto e si limitavano a studiare i volontari con lo stesso cinismo con cui talvolta si studiano le cavie da laboratorio. Io e Clotilde, diventammo sempre più sospettosi e cominciammo ad indagare. Fu tua nonna a rendersi conto per prima di cosa stava realmente accadendo: i volontari del nostro esperimento erano maltrattati e sfruttati, pressoché schiavizzati. MitoCity, che per noi aveva sempre rappresentato la possibilità per l'umanità di espandersi in modo pacifico e costruttivo, era diventata tutt'altro: una colonia da sfruttare con crudeltà ad uso e beneficio dei potenti della Terra.

«Venimmo a sapere che il governo progettava di combattere la crisi mondiale e la piaga della sovrappopolazione confinando e schiavizzando una sostanziosa fetta di popolazione mondiale all'interno di MitoCity». Derek si passò una mano tra i capelli. Ripensare alla rabbia e al senso di colpa che aveva provato in quei giorni gli faceva ancora male. Si sentiva il principale responsabile di una nuova era di sfruttamento coloniale.

«Come puoi immaginare» continuò «io e Clotilde, nella nostra purezza e ingenuità, rimanemmo estremamente sconvolti ed indignati da quella rivelazione. Non potevamo permettere che il nostro progetto, portato avanti con ottimismo e speranza, si tramutasse in qualcosa di tanto oscuro e crudele. Io, in qualità di capo del progetto scientifico, provai a far valere le nostre ragioni e quelle dei volontari (attuali e futuri). Il risultato fu che, sebbene senza di me nulla sarebbe stato possibile, il governo mi estromise dal progetto senza remore.

«Clotilde, sebbene avesse combattuto al mio fianco per tutto il tempo, non fu licenziata. Il governo probabilmente aveva sottovalutato quello che c'era tra di noi, soprattutto i nostri comuni ideali di libertà e speranza per il futuro. Tua nonna rimase all'interno del progetto e mantenne i contatti con me per tutto il tempo. Sapevamo di dover salvare quelle persone e alla fine decidemmo di fare qualcosa di estremo. Pianificammo di trasferire tutti i sistemi di MitoCity su un hard disk esterno per poi sigillare e distruggere il Portale d'accesso sotto il naso del governo. In questo modo saremmo fuggiti con MitoCity in tasca e avremmo potuto trovare, gradualmente e in sicurezza, un modo di ripristinare il Portale al fine di liberare tutti i suoi abitanti.

«Eravamo riusciti a trasferire completamente i server quando qualcosa andò storto: ci avevano scoperti. Circondarono l'edificio mandando a monte tutti i nostri piani di fuga. Andammo nel panico più totale: questa volta non ce la saremmo cavata con un licenziamento. Per noi sarebbe stata la fine. Volevamo a tutti i costi liberare i volontari, ma io avevo una necessità più impellente: proteggere Clotilde. La amavo tanto profondamente da prendere una decisione estrema ed affrettata della quale, però, tutt'ora non riesco a pentirmi. La baciai per l'ultima volta e poi la spinsi nel Portale, verso MitoCity. Ho ancora nelle orecchie le sue urla, negli occhi la sua espressione sconvolta, spaventata e...delusa». Derek si asciugò rabbiosamente le lacrime che non era riuscito a trattenere. In quel momento non riuscì a guardare Sophy, aveva troppa paura di leggere sul suo viso, tanto simile a quello di Clotilde, le medesime emozioni.

MITOCITY 3 - La Strutturaحيث تعيش القصص. اكتشف الآن