Camilla apre la porta e si trova davanti Adriano, con tutti i ragazzi alle sue spalle. Camilla saluta Adriano con un tenero bacio sulle labbra... Inevitabilmente mi viene in mente Niccolò.
Inizio a cercarlo con lo sguardo e, quando lo trovo, noto che mi stava già guardando. Nei suoi occhi si legge chiaramente del dolore e amarezza, così come nei miei...
Niccolò, torna che mi manchi.

POV'S NICCOLÒ
Siamo sotto casa di Camilla perché Adriano voleva che lo accompagnassimo, dato che non gli andava di venire da solo. Lui suona al campanello e, dopo pochi secondi, la porta si apre lasciando spazio alla figura di Camilla e della mia meravigliosa lei... È sempre stata stupenda... Ma questa sera è davvero incredibile.

Indossa un vestito rosso pieno di paillettes che le sta da Dio... Però, conoscendola, saranno state le ragazze ad obbligarla a comprarlo.
Perché ne sono così certo? Perché Chiara ama le cose molto più semplici e pacate... Ma devo ammettere che questo tipo di vestitini non le stanno per niente male.

Cristo, sento che i pantaloni iniziano a diventare particolarmente stretti in quel punto...

<A Nì? Vuoi entra' oppure devi rimanere lì per sempre?> Dice Alessandro richiamando la mia attenzione.

Non mi ero minimamente accorto che tutti i ragazzi fossero già entrati. Eravamo rimasti solo io e lei a fissarci sulla soglia della porta.

<Arrivo...> Dico ad Alessandro, mentre continuo a fissare Chiara.
Lui torna dagli altri e rimaniamo di nuovo solo io e lei.
Entro in casa e mi fermo quando sono davanti a lei.
Continuiamo a guardarci e io mi avvicino sempre di più mentre lei indietreggia...

Continuiamo così fino a quando lei non arriva con la schiena contro il muro. Dato che stava tenendo gli occhi bassi, metto due dita sotto il suo mento e le alzo lo sguardo per far sì che ci potessimo guardare negli occhi.

Avvicino il suo viso al mio, fino a fare scontrare i nostri nasi...
Lei sospira per il fatto che le nostre labbra siano così vicine, ma nessuno dei due fa il passo avanti per trasformare questo in un bacio.
Io, sentendo il suo sospiro e compiaciuto dalla situazione, mi mordo il labbro inferiore.

<Ragazzi, sbrigatevi. Stiamo iniziando a giocare senza di voi> urla qualcuno dei ragazzi dall'altra stanza, a me e a Chiara.
Io cerco di ricompormi un minimo e torno di là senza dire niente.
Saluto i genitori e i parenti di Camilla e mi siedo vicino Gianmarco.

Dopo qualche minuto, arriva anche Chiara che si siede di fronte a me.
<Chiarè, giochi pure te?> Le chiedo io mentre do una mescolata alle carte.

<Certo. Ho voglia di battervi un po'> dice lei guardando prima me e poi gli altri.

<Ma statte zitta> le dice Gabriele scherzando.

<Tra un po' vi pentirete di aver sfidato una siciliana a carte>

Distribuisco le carte a tutti e iniziamo a giocare. Facciamo un paio di partite, e le vince tutte Chiara.

<Ma non è possibile, che palle. È la quarta partita di fila che vinci> dice Gianmarco a Chiara sbattendo le carte sul tavolo, dopo che lei ridendo ha affermato di aver vinto per l'ennesima volta.

<Io vi avevo avvertiti> dice lei facendo spallucce mentre ride tantissimo.
Io mi metto a fissarla mentre ride... Il suo sorriso, è la cosa più incantevole che abbia mai visto.

Lei guarda tutti ridendo e, quando si accorge che io la stessi fissando, torna seria.

POV'S CHIARA
<Ragazzi, venite. Stiamo aprendo la bottiglia dello spumante perché mancano pochi secondi alla mezzanotte> ci dice la madre di Camilla.

Noi ci alziamo, facciamo il conto alla rovescia e, quando scatta la mezzanotte, stappiamo la bottiglia.
Tutti i ragazzi si abbracciano, Camilla e Adriano si baciano, i parenti di Camilla si fanno gli auguri...
È così bello vedere tutte queste persone felici. In questo momento mi sarebbe piaciuto avere la mia mamma qui con me. Mi manca tanto.

Mi guardo intorno per cercare Niccolò e lo vedo mentre parla con alcuni dei ragazzi.
Sentendosi osservato, si gira e mi guarda.

Io gli sorrido, alzo di poco il bicchiere verso di lui e gli mimo un "auguri" con le labbra. Lui sorride e fa lo stesso.

Dopo, ci sediamo di nuovo ed Elisabetta (madre di Camilla) ci offre una torta squisita che ha preparato lei.
Questa donna ha le mani d'oro, c'è poco da fare.
Quando abbiamo finito, lei si avvicina e ci chiede: <Allora, com'era la torta?>

<Fantastica come tutto quello che fai Elisabè> gli dico io mangiando anche le briciole della torta. Tutti si mettono a ridere per questa scena e mi danno ragione.

<Ragazzi, mi passate gentilmente i vostri piatti, così posso andare a lavarli?> Dice la madre di Camilla a tutti noi.

<Non ci pensare nemmeno Elisabetta, vado io a lavarli e non accetto un no come risposta. Tu hai già fatto troppo>

<E va bene, stavolta hai vinto tu... Ma lascia almeno che ti aiuti a portarli in cucina>

<Va bene>
Io ed Elisabetta prendiamo i piatti di tutti e li portiamo in cucina.
Li mettiamo nel lavabo e io inizio a dargli una sciacquata generale. Poi prendo la spugna, ci metto sopra la giusta quantità di detersivo per i piatti e inizio a pulirli uno per uno. Nel frattempo, Elisabetta era rimasta con me per parlare del più e del meno.

<Signora, mi scusi se la disturbo, ma non è che potrebbe darmi un bicchiere d'acqua?> Dice una voce che riconoscerei tra altre mille. Quella di Niccolò.

<Certo> Elisabetta prende un bicchiere, lo riempie con l'acqua e lo porge a Niccolò. <Ecco a te>

<Grazie infinite> da qui si crea un silenzio tombale.
Non posso vederlo e non ne sono certa, ma... Sento il suo sguardo bruciare addosso a me.

<Ragazzi, io vi lascio da soli, devo andare a dare una sistemata al salone> dice Elisabetta inventando una scusa per lasciarci da soli. Cazzo.

Dopo infiniti attimi di silenzio, Niccolò parla.

<Chiarè?>dice lui avvicinandosi molto a me per mettere una mano sul mio fianco
destro.

<Si?> Dico io. Il mio cuore sussulta quando lui posa una mano sul mio fianco.

<Possiamo parlare per favore?>

<Certo, però non qui... Preferisco andare da un'altra parte> dico io senza guardarlo negli occhi, mentre continuo a lavare i piatti.

<Va bene... Dove andiamo?> dice lui

<A casa mia, così possiamo parlare tranquillamente>

<Perfetto, ti aspetto di là> dice lui spostandomi una ciocca di capelli dietro la schiena, per poi andare via.
Cristo... Chissà cosa succederà? Riusciremo a risolvere questa volta?

Quando finisco di lavare i piatti, li asciugo e li metto al loro posto. Torno in salone per salutare e ringraziare Camilla e la sua famiglia per l'ospitalità, dopodiché saluto i miserabili e io e Niccolò andiamo via.

Più che un amicoWhere stories live. Discover now