XXXVIII.

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Shameless, The Weekend Those eyes, New West

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Shameless, The Weekend
Those eyes, New West

L'accettazione di fatti imposti dalla sorte - qualora non siano graditi - è un costrutto mentale.

Affonda le radici nella consapevolezza che uno scopo proprio, un obiettivo, la circostanza in cui il destino ci barcamena non siano conseguibili, tutt'al più irrimediabilmente compromessi.

Kim Taehyung tardava la conclusione di quel processo di rassegnazione.

Per lui, esser tormentato nella psiche teneva un sapore più dolce, piacevole.

Lo preferiva piuttosto che riorientare la propria vita verso nuovi obiettivi.

All'apparenza semplice, nei fatti difficile. Mettere in disparte il sentimento a favore della razionalità di star meglio gli si proponeva come azione disumana.

Nel mondo volto all'utile, spesso all'emozione non viene data voce. Non viene espressa, siamo costretti a farlo con parole d'altri.

Segue, dunque, l'inevitabile repressione di un sentimento tale che questo ritorni in superficie più irruento del precedente.

Taehyung s'imponeva di evitarlo. Sebbene all'apparenza fosse un carattere razionale, il suo profondo vantava un cuore pure, degno di ammirazione.

E reprimere qualcosa di speciale a fronte di un secondo fine, al posto di dargli spazio e voce, sarebbe stato nocivo.

Si rifiutava d'impedire il fluire irrazionale del sentimento per Jungkook, così come imponesse l'ordinario.

Gli dava spazio, piuttosto. Quella sua mossa a tratti masochista era figlia di una non ammissione del rifiuto.

Nonostante l'ennesimo abbandono, continuava a non darsi per vinto. Non riusciva a comprendere come fosse possibile quel diniego da parte di Jungkook.

Le due immagini nella sua mente non collimavano. Da un lato, Jungkook a lui devoto, che gli si concedeva senza un minimo d'esitazione; dall'altro il suo non esplicito rifiuto.

La mente di Taehyung era un caos di pensieri che egli stesso cercava di mettere in ordine, capire, sentire.

Era rinchiuso in quella gabbia mentale a cui non trovava via d'uscita.

Taehyung non riusciva ad accettarlo. Spesso si chiedeva cosa avesse sbagliato, ma nella sua mente le uniche parole assillanti - al contempo dolci, di conforto - erano quelle di Jungkook: "non hai sbagliato niente, Taehyung."

Il suo nome, pronunciato da tale flebile voce. Era il suo antidoto al veleno stesso.

L'esperienza è maestra. Dagli errori s'impara. Taehyung si promise di non annullarsi più per l'altro.

Sebbene bruciasse ancora di passione per Jungkook, dare spazio a sé stesso era il suo obiettivo. Nell'attesa di dimenticarlo, lo avrebbe raggiunto.

Tutto scorre, niente resta. Ed il tempo ne è il principale agente.

Late Night Academy | VKWhere stories live. Discover now