XXVIII.

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Renegade,  Aaryan Shah

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Renegade, Aaryan Shah

Una vena di meravigli attraversò lo sguardo di Jungkook.

Entrava nella splendida dimora principesca dei Kim, quel castello incantato dove il ragazzo riccio al suo fianco era cresciuto.

Il freddo del bianco ottico alle pareti risaltava quelle due piccole figure scure davanti a così tanta grandezza.

Taehyung si scosse i capelli.

"Wow!" Jungkook dimostrava incanto. "Taehyung, è davvero casa tua?" incredulo richiamò a sé il riccio.

"Non ti piace?" gli chiese il maggiore.

"No- al contrario. È stupenda."

Taehyung - con una mossa dolce e leggiadra - si pose dietro di lui, a spogliarlo.

Quel contatto breve, tanto passionale; i loro corpi, l'uno dietro l'altro. Jungkook guardava il riccio alle sue spalle con la coda dell'occhio.

Taehyung non ebbe il coraggio di puntare le sue galassie in quelle dell'altro; le sue ciglia lunghe a rendergli lo sguardo verso il basso ancor più trocaico.

"Kookie." Taehyung gli soffiò sul collo scoperto, quasi a volergli lasciare un bacio. "Desideri vedere il resto della casa?" quel suo afflato sensuale immerse Jungkook nella più totale venerazione.

"Sì, Tae. Desidero vederla."

Nonostante fosse allo stremo delle forze, nonostante avesse raggiunto il limite della sopportazione per quella piacevole tortura inflittagli da Taehyung, racimolò l'ultimo suo briciolo di stamina ad allungare ancora di più i tempi dell'attesa al sesso col suo complice.

"Fatti togliere il cappotto, Kook." il moro acconsentì.

Si lasciò sfilare la sua veste da Taehyung.

L'appoggiò al divanetto d'entrata con la sua.

Lo sguardo del riccio era volto fisso al corpo di Jungkook - quasi senza veli - fasciato da quell'esile camicetta aperta sul petto e dai pantaloni a quadri.

"Tae-" Jungkook sospirò timido.

Taehyung gli pose la mano. Puntava alla scalinata di marmo, adornata dal solo colore scuro della stanza.

Quel marrone ebano, freddo, che spiccava attraverso il latteo degl'interni.

"Concedimi di accompagnati nella mia umile dimora."

Jungkook non ebbe modo di replicare. Quelle parole così auliche - al contempo seducenti ed affascinanti - lo esortavano alla devozione. Stima, ammirazione, affetto, quasi... amore.

Qualsiasi cosa li legasse non si spiegava col razionale; andava ben oltre il fisico.

Quel loro accordo, in partenza tanto ingenuo, si era rivelato l'inganno al sentimento; li aveva trascinati inconsapevoli là dove non potessero più far ritorno.

Late Night Academy | VKWhere stories live. Discover now