CAPITOLO 43

471 29 10
                                    

Avevo appena scoperto di odiare i vortici. Non mi piacevano le montagne russe e quello era anche peggio di qualsiasi giostra pericolosa in cui Kora mi aveva trascinata.

"La prossima volta che avrò la brillante idea di attraversare uno di quei cosi infernali... ti prego di fermarmi."

"Come Riley? Non ti piace quel vorticare continuo in cui sembra che ti ritroverai la testa al posto dei piedi e i piedi al posto della testa?" Scherzò lui. "Direi di no, visto il tuo colorito verde!"

"L'idea di portarti con me è stata un'altra pessima idea da evitare in futuro..." Ci trovavamo in un salone enorme, pareti lucide color avorio circondavano la stanza. Anche il pavimento era del medesimo colore e ci si poteva specchiare per quanto era trasparente e pulito. C'erano delle ampie finestre spalancate sulla destra, da cui entrava una grande quantità di luce e di brezza che mi solleticava i capelli. Sulla sinistra poi c'erano due porte a doppio battente anche esse bianche con ghirigori barocchi in oro.

Di fronte a noi c'erano due guardie a protezione di un varco che sicuramente si apriva sulla vera Biblioteca. I due soldati erano armati di tutto punto, con un armatura bianca che riprendeva le rifiniture della porta, una lancia che tenevano in parallelo al corpo e una spada posta nella fodera al loro fianco. La loro espressione era rigida e severa tanto da far dimostrare loro più dei 30 anni che sicuramente avevano.

Ci avvicinammo in rigoroso silenzio. Ci scrutarono attentamente e dopo che si fecero un cenno reciproco si spostarono di lato permettendoci l'ingresso. Le porte si spalancarono e rimasi totalmente senza parole.

Di fronte a me c'era una delle cose più belle che avessi mai visto. Il bianco e l'avorio del salone precedente si riproponeva anche nella sala della Biblioteca. Il soffitto era altissimo, diviso in due piani lo spazio conteneva decine di scaffali colmi di libri. C'erano i monaci indaffarati che si muovevano per tutta la biblioteca con volumi tra le braccia che poi grazie alla magia, sollevavano e depositavano nell'apposito scaffale. C'era un brusio di sottofondo per nulla fastidioso che contribuiva a rendere quell'aria impregnata di magia, una magia così dolce, così leggera che sembrava cullarci.

Posai lo sguardo su Julian, conscia del fatto che sarebbe stato anche lui meravigliato di fronte a tanta bellezza, ma lo ritrovai a fare un occhiolino significativo a una delle guardie che era diventata improvvisamente rossa come un pomodoro.

Gli diedi una gomitata: "Non ci credo che tu stia flirtando con quel tipo mentre siamo nella Biblioteca!"

"Non è colpa mia... è il potere degli occhiali!"

Stavo per rispondergli per le rime quando una ragazza, molto giovane, dai capelli biondi e gli occhi azzurri si materializzò davanti a noi.

"Benvenuti alla Biblioteca Regia. Io sono Beth, come posso aiutarvi?" La fanciulla, Beth, portava un saio, come tutti gli altri monaci, ma nonostante quell'abbigliamento la sua bellezza era indiscutibile.

"Ciao Beth, io sono Riley... lui è Julian. Non volevamo distoglierti dal tuo lavoro..." Dissi rivolgendo un'occhiata a tutti gli altri monaci indaffarati nella sistemazione dei libri.

"Oh, non preoccuparti... mi piace quando abbiamo visitatori..." Le sue guance si tinsero di rosa. Era una ragazza molto timida, ma sembrava davvero gentile.

"In tal caso, spero che tu possa aiutarci... siamo qui per trovare informazioni circa degli esseri che ci hanno aggredito la notte scorsa."

La vidi portarsi le mani al petto, con uno sguardo seriamente preoccupato: "Mi dispiace... dimmi qualcosa su di loro... ho letto gran parte dei libri qui dentro e sono sicura che riuscirò a capire cosa vi ha attaccato."

Siamo ACQUA e FUOCOWhere stories live. Discover now