CAPITOLO 17

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"Principessa? Cosa mi sono persa?" Ero abbastanza sconvolta, ma divertita dalla espressione rabbiosa di Kora.

"Una lunga storia!" Alzò gli occhi al cielo.

"K come stai?" Si avvicinò titubante Blake. Era la prima volta che sentivo l'Alfa usare quel nomignolo per chiamare Kora e soprattutto era la prima volta che lo sentivo usare un tono tanto dolce con qualcuno.

"Adesso bene, grazie per avermi mentito e avermi usato come fossi un oggetto!" Kora era infuriata ma, nonostante tentasse di nasconderlo, era solo ferita.

"Non avrei potuto fare altro..."

"Lo capisco, ma non ho bisogno di qualcuno per cui sarò sempre al secondo posto; il branco per te sarà sempre al primo posto e io non ho più intenzione di accontentarmi." Il suo tono si era addolcito, sapevo quanto le costasse ammetterlo perché in fondo, una piccola parte di lei, si era già innamorata di lui.

Io, dall'altro canto, non credevo che ci si potesse innamorare tanto in fretta; dopo Nick, non credevo più nell'amore e forse non sarei più stata in grado di innamorarmi di qualcuno. Kora invece era molto più forte e coraggiosa di me: nonostante tutto quello che aveva passato, nonostante fosse stata tradita dalle persone che amava, non si arrendeva mai, era sempre pronta a donare un pezzetto di sé a qualcun altro, a mettersi costantemente in gioco. Invidiavo questa sua capacità di non temere di essere ferita, lei dava sempre il 100% di sé, non si tirava mai indietro, non aveva mai paura o se l'aveva, non lasciava mai che la dominasse .

"Mi dispiace..." Continuò Blake. Ero stupita da questa sua reazione, si stava mostrando dispiaciuto, colpevole, di fronte a lei; non sembrava l'Alfa distaccato che avevo visto poco prima. Anche gli altri ragazzi sembravano abbastanza meravigliati, colpiti dall'insolito comportamento del loro capo.

Kora era visibilmente a pezzi emotivamente e fisicamente: i suoi vestiti erano bruciati, proprio come i suoi capelli, era sporca di fuliggine e la discussione con Blake la stava debilitando anche nello spirito.

Incontrai il suo sguardo e come quando eravamo piccole, le chiesi il permesso di intervenire e di aiutarla; le sfuggì una lacrima e impercettibilmente annuì.

"Va bene ragazzi, magari ne parlate un'altra volta, adesso andiamo, è stata una giornata pesante per tutti." Presi Kora per un braccio e mi voltai.

"Va bene vi accompagno... o vi faccio accompagnare da Jay o Oliver..." Si propose Blake.

"Non è il caso, chiamiamo un taxi!" Guardai tutti loro negli occhi, consapevole che niente sarebbe stato come prima.

Med non aveva intenzione di alzare lo sguardo dal terreno, come se fosse alla ricerca di risposte nella sabbia dell'arena; Oliver sembrava lo stesso di sempre, o almeno così poteva sembrare, se non fosse stato per il costante movimento del piede che continuava a battere sul suolo.
Jay era indifferente alla situazione o almeno era questo che voleva che pensassimo e Blake incredibilmente era distrutto, come se una parte di sé gli fosse stata tolta.

"E' stato un piacere conoscervi!" Le parole di Kora risuonarono nell'arena ormai vuota; parvero colpire i muri e tornare indietro, come dei boomerang, dritte nei cuori di quei quattro ragazzi.

*

Da quella sera erano ormai passate due settimane, due settimane intense in cui io e Kora avevamo recuperato quel poco tempo perso e avevamo iniziato a scoprire qualcosa di più sul mondo di cui facevamo parte. In realtà era lei quella desiderosa di scoprire di più sulle sue capacità e sulla sua vera natura; io non credevo di essere una Lancaster come diceva Charlene, a mio avviso quella spirale azzurra che lei diceva di aver visto, era solo Kora che mi proteggeva dal Fuoco.

Siamo ACQUA e FUOCOOn viuen les histories. Descobreix ara