CAPITOLO 20

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Aprii gli occhi lentamente, quasi potevo sentire il rumore che facevano per aprirsi, come una vecchia serranda che cigola quando la alzi. La luce accecante del giorno mi abbagliò, ci misi qualche secondo ad abituarmi a quella luminosità e riuscii a mettere a fuoco il luogo in cui mi trovavo.

Ero nella mia stanza. Avevo colorato le pareti di bianco, sulla parete di fronte alla porta d'entrata c'era un ampia finestra che attraversava l'intero muro; affianco a questa c'era il letto su cui ero sdraiata in quel momento. Mi sentivo spossata, le gambe pesanti e facevo fatica a muovermi, mi sembrava di essere stata pestata duramente.

Cercai di tirarmi su e poggiai la schiena, anche essa dolorante, sulla spalliera del letto. L'immensa libreria che si stagliava di fronte a me, mi regalò per un secondo un senso di pace e tranquillità. Ripercorsi mentalmente i titoli di quei romanzi, che in passato avevo letto fino a consumarne le pagine. Quella passione però apparteneva alla Riley di diversi anni fa. Alla ragazza innamorata, ancora ingenua che credeva nella bontà del prossimo. Avevo abbandonato quel mondo da tanto tempo ormai. Avevo capito che non era affatto salutare immergersi in quelle pagine illusorie, perché tornare alla realtà era sempre straziante.

La porta della stanza si spalancò e fece il suo ingresso Kora con un tazza di caffè fumante in mano.

"Oh, finalmente ti sei svegliata Riley!" Poggiò la tazza sulla scrivania accanto alla porta e si precipitò sul letto, "come ti senti?"

"Sono stata peggio!"

"Non fare la dura, come stai veramente?"

"Sto bene, mi sento solo indolenzita e... stanca."

"Ero così in pensiero... Charlene ci aveva detto di non preoccuparci ma hai dormito per due giorni e non era da te!"

"Due giorni! Ho dormito per 48 ore?" Ero sconvolta, non mi era mai capitato prima. "Come vedi sto bene, puoi stare tranquilla e puoi tranquillizzare chiunque fosse in pensiero per me!"

"Sei scettica a riguardo vero? Non ritieni possibile che qualcuno sia stato in pensiero per te?"

In effetti a parte Kora, nessun altro mi conosceva abbastanza, o teneva abbastanza a me, per preoccuparsi della mia salute.

"Invece, sono venuti a farti visita tutti... Oliver, Med, Sandy e perfino Jay... saranno contenti di saperti sveglia!"

"Se lo dici tu..."

"Sai Riley, saresti sorpresa di vedere quanto la gente possa tenere a una persona a prescindere da quanto tempo la conosce..."

"E tu saresti sorpresa di vedere quanto la gente sia brava a fingere..."

Ci fu un momento di silenzio in cui mi pentii delle mie parole.

Dovevo smetterla di parlarle in quel modo.

Entrambe avevamo vissuto delle esperienze non proprio felici, ma avevamo reagito in maniera totalmente differente: lei si era lasciata tutto alle spalle, era cambiata a seguito di quello che le era successo, ma non aveva perso la fiducia nelle persone; invece io sapevo di non aver superato quello che era successo, è come se avessi nascosto la polvere sotto al tappeto, non la vedevo, ma comunque restava lì.

Ammiravo la sua forza e il suo coraggio, era caduta, aveva sofferto, ma si era rialzata ed era andata avanti. Io invece, non ero mai caduta, ero sempre rimasta lì, ferma nel tempo, avevo lasciato che le vicissitudini mi cambiassero, ma non le avevo accettate e non ero andata avanti.

"Comunque, ricordi qualcosa di quello che è successo?"

"No... è come se avessi un vuoto..." In effetti non ricordavo nulla a parte lo scontro che c'era stato, ricordavo Alysia che minacciava con una lama Kora, ma poi il buio, non ricordavo più niente.

Siamo ACQUA e FUOCOWhere stories live. Discover now