CAPITOLO 27

513 29 3
                                    

La mia colazione non durò a lungo. Pochi minuti dopo essermi seduta il mio telefono squillò:

<Ciao Med, cosa succede?>

<Ci sono qui i Blacks e non sono proprio entusiasti... > La sua voce era più tesa di quanto volesse far immaginare.

<Dove siete?>

<A casa, qualcuno ha rubato il libro dei Blacks e loro sono convinti che siamo stati noi a derubarli...>

<State bene?>

<Si, tutto bene, ma sono davanti a casa e non promette nulla di buono...>

<Va bene arrivo!> Mandai giù il mio succo all'arancia alla velocità della luce e uscì fuori dal locale. Fermai un taxi e diedi in fretta l'indirizzo di casa con la speranza che non accedesse nulla di irreversibile.

Uscita dal taxi, delle urla provenienti dal giardino di casa Greens, mi misero in allarme.

"Blake, non provocarmi o la situazione potrebbe diventare molto seria!" Ringhiò Byron.

"Sei tu che ti sei presentato qui senza alcun invito..."

La situazione era alquanto pericolosa: i Blacks erano entrati con una Lamborghini nera – di tutto rispetto – nel viale dei Greens. Byron era a un palmo dal viso di Blake, le due streghe – Alysia e Barbara – erano disposte al suo fianco pronte a fronteggiare Med e Kora. Infine c'era Caleb comodamente poggiato sul cofano dell'auto con le braccia incrociate, intento a godersi lo spettacolo.

Superai i Blacks e mi posizionai accanto a Med, cercando di capire che cosa stesse succedendo.

"Vedo che sono arrivati i rinforzi?" Blaterò Alysia. Quella ragazza era odiosa, sembrava sempre starmi con il fiato sul collo, attenta a ogni mia mossa.

"Lei abita qui. Può fare quello che vuole!" Ecco la pronta risposta di Oliver.

"Perfetto Blake... hai accolto un'altra pecorella smarrita nel tuo gregge..." continuò Byron, "questa perché l'hai presa con te? Non è bella come Kora, ma... non dirmi che ti scopi anche lei?"

Vidi gli occhi di Blake illuminarsi e Oliver al mio fianco fece comparire i suoi artigli.

Byron continuò imperterrito: "No aspetta!" esordì, "l'hai presa con te perché è intelligente e hai intenzione di lasciare a lei l'organizzazione dei tuoi piani... visto che quelli che progetti tu sono fallimentari!" Rise in modo da farmi accapponare la pelle.

Quello non era il Byron che avevo conosciuto l'anno prima: era più spietato, le sue provocazioni non avevano limiti e soprattutto non aveva rispetto per nessuno. Forse mi sarei dovuta offendere per le insinuazioni sul mio conto, ma tutto ciò a cui la mia mente riusciva a pensare, era cosa fosse successo per rendere così cattivo quel ragazzo.

Sollevai lo sguardo da terra e incontrai quello di Caleb che in quel momento era meno composto del solito; infatti nonostante il suo corpo sembrasse rilassato, sapevo che al minimo movimento dei Greens, lui sarebbe corso in difesa dei suoi amici.

Tutti in quel frangente erano pronti a combattere. Non importava il motivo, qualunque pretesto sarebbe stato buono per fare a botte.

La situazione era decisamente più grave di quanto pensassi.

"Non mi dire, cara Riley," il biondo si rivolse direttamente a me questa volta "... che sei stata tu a mettere su questo piano che fa acqua da tutte le parti?"

L'unico modo per evitare che combattessero per delle stupide insinuazioni sul mio conto, era ripagare con la stessa moneta quell'idiota di Byron. Lui non aveva ancora conosciuto la vera Riley, forse mi sarei esposta più del dovuto, ma dovevo metterlo al suo posto, senza scatenare un putiferio.

Siamo ACQUA e FUOCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora