Capitolo 22.

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Chloé

"Piccola? Svegliati, siamo già in ritardo..." mormora Mathieu mentre mi scuote leggermente nel tentativo di farmi aprire gli occhi.

Per tutta risposta, decido di premere un lato del cuscino sul mio orecchio e di girarmi dall'altra parte, ignorando completamente le sue parole.

Lui ridacchia e continua a smuovermi, ma inizia anche a farmi il solletico sulla pancia quando si accorge che quanto sta già facendo non basta.

"Mi alzo, mi alzo, tregua!" urlo tra le risate, mentre mi divincolo dalla sua presa e cerco di togliermi le sue mani di dosso.

Lui alza le braccia in segno di resa e sorride quando lo guardo con una smorfia sul viso. "Non servivano le maniere forti, lo sai?"

"Io credo proprio di sì. Non ti saresti mai alzata altrimenti" mi fa notare lui, alzando un sopracciglio.

Infilo le pantofole e cammino velocemente verso di lui, mettendogli le braccia attorno al collo e intrecciando le mie mani sulla sua nuca. "Buongiorno" soffio sulle sue labbra, prima di lasciargli un bacio a stampo.

"Buongiorno a te" ridacchia lui, leccandosi le labbra. "Ascolta, che ne diresti se dopo i test venissimo in hotel e mangiassimo in camera?" mi propone, facendo sfiorare i nostri nasi.

"Accetto molto volentieri..." sussurro lasciandogli un bacio sulla guancia e fiondandomi in bagno per prepararmi subito dopo.

***

Carlos

I test di oggi, se possibile, hanno dato risultati anche migliori rispetto a quelli di ieri.

Siamo tutti abbastanza soddisfatti e speriamo che questo sia solo l'inizio di una grande e vittoriosa stagione.

Rientro nella stanzetta dopo aver fatto le mie interviste ed essermi confrontato con gli ingegneri, e mi sdraio immediatamente sul divanetto per rilassarmi un po'.

Tiro fuori il telefono e inizio a scrollare la home di Instagram, finché non vengo interrotto dalla porta che si apre bruscamente.

"Dov'è il mio Saet-" esclama una voce che riconosco immediatamente. "Oh mio Dio! Scusami, Carlos! Cercavo Charles, pensavo fosse qui e-"

"Chlo" ridacchio interrompendola. "Sta' tranquilla, ok? Non è successo niente" la tranquillizzo sistemandomi sul divano e mettendomi seduto il più composto possibile.

Lei arrossisce violentemente ma poi annuisce e lascia che dalle sue labbra esca una risatina.

"Volevo fare i complimenti a Charles, ma approfitto per congratularmi anche con te" dice avvicinandosi a me. "Sei stato bravissimo" aggiunge sorridendomi.

"Grazie, Chlo. Davvero" dico guardandola dolcemente. "Siediti, vieni" aggiungo poi, spostandomi un po' per farle spazio accanto a me.

Lei non se lo fa ripetere due volte e si accomoda, accavallando le gambe e appoggiando le spalle allo schienale del divanetto. "Come mai Eleonora non è qui?" chiede aggrottando le sopracciglia e guardandosi intorno.

"Non si sentiva molto bene stamattina, mi aspetta in hotel" le spiego.

"Oh, mi dispiace" mormora appena.

"Non è niente, sarà solo un po' stanca" dico minimizzando. "E tu? Come mai sei sola?"

"Mathieu ha accompagnato Charlotte a fare un regalo a Charles. Lo cercavo anche per questo motivo, infatti: dovevo tenerlo occupato" mi fa sapere gesticolando.

"Capisco" dico annuendo. "Beh, piano fallito" aggiungo scrollando le spalle e ridacchiando, contagiando anche lei.

Da quel momento in poi, perdo completamente ogni capacità di ragionare correttamente ed eticamente. I nostri occhi si incastrano gli uni negli altri e le nostre espressioni diventano improvvisamente serie.

La guardo con desiderio, senza alcun tipo di filtro, e mi avvicino a lei sempre di più, aspettando una reazione di qualunque tipo da parte sua.

Lei però non mostra segni di ripensamento; al contrario, viene verso di me e fa sfiorare piano le punte dei nostri nasi.

Ha quei suoi occhioni verdi spalancati, che non si staccano dai miei per nessun motivo. La bocca socchiusa, il respiro leggermente irregolare.

Si avvicina un altro po', quanto basta per far sì che le nostre bocche siano giusto a qualche millimetro di distanza.

"Chlo, sei sic-" sussurro.

"Non dire niente, Carlos. Baciami e basta" quasi mi supplica, interrompendo la mia frase fin da subito.

Senza farmelo ripetere due volte, mi fiondo sulle sue labbra e le unisco alle mie in un bacio passionale e carico di desiderio. Un bacio dolce e delicato, ma allo stesso tempo vorace e bisognoso. Un bacio che racchiude cose non dette, sentimenti tenuti nascosti e rimpianti.

Allaccia le sue mani dietro al mio collo e fa passare le braccia sulle mie spalle, reggendosi a me per tenermi il più vicino possibile a lei.

Le mie mani vagano per il suo corpo e afferrano prontamente i suoi fianchi, stringendo la sua pelle fra le mie dita per sentirla ancora di più.

La sento gemere sotto la mia stretta, e i suoi mugolii aumentano ancora di più quando la mia bocca scende e si incolla sulla pelle del suo mento, del suo collo, della sua mandibola e delle sue clavicole.

Mentre la sua mano sinistra si aggancia saldamente tra i miei capelli, stringendoli e tirandoli, la destra scende ad accarezzarmi il petto, l'addome, le braccia e infine si ferma sulla mia ormai evidente erezione.

Chloé inizia a toccarmi da sopra al tessuto della tuta con cui ho corso, che non ho ancora avuto tempo di togliere. Le sue dita delicate riescono a provocarmi un numero indefinito di scariche di brividi lungo tutta la schiena, tanto da farmi buttare la testa all'indietro e rilasciare un grugnito che nasce dritto dalla mia gola.

Proprio in quel momento, giusto un secondo prima che perdessi completamente la testa, qualcuno ci interrompe bussando alla porta e ci costringe a staccarci bruscamente, allontanandoci immediatamente l'uno dall'altra.

"Carlos? Sei qua?"

La voce di Caco arriva alle mie orecchie velocemente ed è come se mi aiutasse a risvegliarmi da un periodo di trance profonda.

Sbarro gli occhi e balzo in piedi, scostando Chloé, che intanto si sbriga a sistemarsi, sul lato sinistro del divano. "Sì, Caco. Entra" mi affretto a dire.

Lui spalanca la porta e ci guarda incredulo, rimanendo evidentemente interdetto davanti alla scena di noi due da soli. "Ho... Interrotto qualcosa?" chiede a mezza bocca, inarcando un sopracciglio.

"No!" esclamiamo in coro io e Chloé, facendo inevitabilmente ridacchiare mio cugino, che si limita ad annuire e a chiudersi la porta alle spalle.

"Stavo giusto andando via, in effetti!" continua lei, alzandosi dal divano e sorridendo in maniera palesemente forzata. "Ci vediamo, ragazzi. Ancora complimenti per oggi, Carlos" dice velocemente senza neanche guardarmi in faccia, prima di uscire e sbattere la porta.

Paid-for love - Carlos SainzWhere stories live. Discover now